Qual è la cosa più folle da fare in questo preciso momento storico? Molte persone probabilmente risponderebbero “aprire un pub” e in effetti non avrebbero tutti i torti. Quando però la passione riesce ad andare oltre gli ostacoli e scacciare ogni negatività, nessun obiettivo è precluso. Potremmo riassumere così lo spirito d’iniziativa di chi negli scorsi mesi ha inaugurato il suo locale, sfidando le avversità e abituandosi a una situazione ancor più precaria del normale. Sono realtà nuove, nate da progetti molto diversi tra loro, che però hanno un punto in comune: incentrare la propria offerta sulla birra artigianale, trasformandola in uno strumento per riacquistare una parte di socialità smarrita. Negli scorsi mesi abbiamo spesso sentito stigmatizzare la “movida”, ma nessun osservatore ha sottolineato come i pub e i ristoranti – in assenza di concerti, festival e discoteche – siano stati il motore per tornare ad alimentare i rapporti interpersonali, contrastando quella dimensione solitaria e “casalinga” alla quale ci ha costretto la pandemia. Magari prima o poi verrà riconosciuto ai locali questo merito, nel frattempo diamo un’occhiata a qualche novità in tal senso.
Ufficio Reclami
Si chiama Ufficio Reclami il nuovo locale che ha inaugurato la scorsa estate nel centro storico di Caserta. È un’apertura molto importante, sia perché fornisce linfa vitale al panorama birrario della città campana, sia perché alcuni dei titolari sono i protagonisti del progetto Stimalti/South Soul: Salvatore Arnese e Francesco Lonardo, ai quali vanno aggiunti Vincenzo De Maria e Chiara Pacifico. Il pub è piccolo ma molto accogliente, con un’interessante fusione tra legno, metallo e piastrelle. Il bancone è uno degli elementi protagonisti dell’arredamento e ospita un impianto composto da 8 spine e una handpump, dove sono disponibili le birre “della casa” a marchio Stimalti, South Soul e Ufficio Reclami. La selezione di bottiglie e lattine è invece più eterogena e include sia altri birrifici italiani, sia produttori stranieri come Cantillon, De Cam, De Ranke, Brewdog, Dupont e altri. L’offerta è completata da vini, fermentati, drink e distillati, mentre sul fronte alimentare la scelta è ricaduta su proposte semplici e immediate, come focacce, taglieri e stuzzichini.
Ufficio reclami
Via Sant’Antida 5
81100 Caserta
Piano C
Nell’agosto del 2018 a Livorno aprì il Piano B, un pub indipendente con 8 vie e una vasta selezione di birre artigianali. Dopo esattamente tre anni da quella felice intuizione, sempre a Livorno ha inaugurato il Piano C, che prosegue su una formula ampiamente consolidata. Anche in questo caso troviamo otto spine a muro che ospitano a rotazione le produzioni di birrifici come Altotevere, Bonavena, Crak, Rebel’s, Birra dell’Eremo, PLB, Jungle Juice, PBC, Antikorpo, Hopskin, Sieman, Boon, 3 Fonteinen, Tilquin, Opperbacco e altri. L’offerta alcolica prevede anche una selezione ricercata di vini naturali, oltre a cocktail e distillati. Se volete saperne di più potete consultare la pagina Facebook di Piano C.
Piano C
Via Leonardo Cambini 4
57126 Livorno
Schiuma
Lo scorso giugno ha aperto a Pineto (TE), apprezzato centro balneare sul litorale abruzzese, il locale Schiuma. L’offerta pone al centro la birra artigianale, ma non disdegna di allargare l’orizzonte verso cocktail, gin, whisky, vini e prosecchi di alta qualità, oltre a bevande analcoliche biologiche. Per quanto riguarda la nostra bevanda, l’impianto di spillatura a sei vie (rubinetti “a muro”) e la selezione di bottiglie e lattine propongono le creazioni di diversi birrifici italiani e stranieri, come Donkey Beer, Bibibir, Extraomnes, Styles, Birra dell’Eremo, Eastside, Opperbacco, Canediguerra, Luppolajo, Cantillon, 3 Fonteinen, Tilquin, Kamenice e tanti altri. Gli spazi sono contenuti ma invitanti e il locale può avvalersi di un bel dehors sotto i portici, nonché di molti eventi musicali. Per ulteriori informazioni potete consultare la pagina Facebook di Schiuma.
Schiuma Lounge Concept
Via D’Annunzio 108
64025 Pineto (TE)
Biondamara
L’Italia non spicca certo per la presenza abbondante di ristoranti “birrari”, ma da qualche mese si è aggiunto all’elenco Biondamara, aperto nel quartiere Prati a Roma. Il format pone chiaramente la birra al centro dell’offerta, non solo come bevanda, ma anche come ingrediente per la realizzazione di cocktail e piatti ricercati. L’ambiente, elegante e curato nei minimi dettagli, ha nel bancone (vivibile) uno dei suoi elementi più importanti, con un impianto che consta della bellezza di 14 spine. Le birre sono tutte a marchio Biondamara e spaziano tra i principali stili brassicoli mondiali (Blanche, Helles, Pils, Weizen, Marzen, Bock, ma anche DDH IPA, APA, American IPA, ecc.). Chiaramente però la cucina gioca un ruolo di primo piano ed è affidata allo chef Giacomo Zecca (ex Bistrot 64), che si avvarrà di importanti collaborazioni trimestrali (in passato Max Mariola e Igles Corelli). Gli interni sono strutturati in una zona “aperitivo”, una sala ristorante con 70 coperti e un tavolo sociale e uno spazio esterno con ulteriori 40 coperti. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito di Biondamara.
Biondamara
Via Paolo Emilio 69/A
00192 Roma