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Great American Beer Festival 2012: annunciati i vincitori

Come ogni anno in questo periodo la Brewers Association ha svelato i vincitori del concorso legato al Great American Beer Festival, una delle manifestazioni birrarie più grandi e importanti del mondo. Per darvi un’idea delle dimensioni del contest, anche stavolta basta sciorinare l’impressionante serie di numeri: 666 birrifici iscritti provenienti da 48 stati americani, che hanno presentato 4.338 birre divise in 84 stili e valutate da 185 giudici di 11 diverse nazioni. Per la cronaca si tratta di tutti dati in netta crescita rispetto alla scorsa edizione – in particolare il numero di produzioni iscritte è salito di oltre il 10% – che confermano l’inarrestabile ascesa del movimento birrario statunitense. Ma passiamo ai risultati…

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Come di consueto partiamo con i premi assoluti, assegnati alle migliore aziende suddivise per tipologia (birrificio o brewpub) e dimensioni. Il riconoscimento come miglior microbirrificio è andato a Funkwerks di Fort Collins, nel Colorado; quello come miglior birrificio di medie dimensioni a Troegs Brewing Company di Herhey (PA); quello come miglior birrificio di grandi dimensioni alla Pabst di Los Angeles (CA). Passando alla seconda tipologia, il piccolo brewpub del 2011 è risultato essere Devils Backbone di Roseland (VA), il brewpub di medie dimensioni The Church Brew Works di Pittsburgh (PA), il grande brewpub Great Dane di Madison (WI). Meraviglia l’assenza tra questi ultimi delle filiali Pizza Port, progetto dominatore della categoria negli ultimi anni.

Considerando che per ogni stile previsto dal concorso è stato stilato un podio, potete capire che siamo ben oltre le 200 birre premiate. Per questa ragione mi limiterò a commentare i risultati più interessanti, mentre se volete una visione d’insieme potete fare riferimento al pdf pubblicato dalla Brewers Association.

Uno dei risultati più interessanti è la medaglia d’oro della Tap It IPA nella categoria delle American-Style India Pale Ale. Si tratta dello stile con il numero più alto di birre iscritte (ben 203), nella quale ha trionfato un birrificio della California. E’ un’azienda relativamente giovane (anno di fondazione 2010), che per la prima volta ha ottenuto un oro al GABF. Dietro alla birra in questione si sono piazzate nell’ordine la Pallet Jack IPA del brewpub Barley Brown (OR) e la Duet di Alpine Beer (CA).

Spulciando gli altri risultati si incontrano nomi noti e nomi praticamente sconosciuti. Tra i primi segnalo la Hazelnut Brown Nectar di Rogue, che bissa l’oro già vinto nel 2011: attenzione perché questa eccellente birra alle nocciole (ispirata alla ricetta di un homebrewer) rischia di entrare nella leggenda al pari di altre “colleghe” americane. Tuttavia si tratta dell’unico riconoscimento ottenuto dal birrificio di Newport, che dunque deve incassare un netto ridimensionamento dopo le ottime prestazioni degli anni passati.

Lo scorso anno notai come tra i vincitori c’erano pochissimi birrifici diffusi anche alle nostre latitudini, rientranti dunque nel novero di quei produttori “storici” per il nostro mercato. Questo trend nel 2012 mi sembra ancor più marcato, poiché bisogna registrare l’assenza di birrifici come Anchor, Dogfish Head, Stone, Flying Dog, Great Divide, Hoppin’ Frog, Smuttynose, Terrapin, Southern Tier. Magra consolazione per Left Hand, premiata solo con un bronzo nelle Ordinary or Special Bitter. Un unico terzo posto anche per Port Brewing, che però si riscatta con il progetto parallelo Lost Abbey (una medaglia per metallo).

Probabilmente questa tendenza suggerisce un cambio di guardia nel mercato americano, con le nuove leve che sono partite in quarta riuscendo a ottenere risultati eccellenti da subito. Oppure, data la ridotta selezione di produttori disponibili in Italia, si tratta semplicemente di una coincidenza. Non si può negare però che la mancanza di certi nomi lascia sicuramente interdetti.

Si salva dall’ecatombe dei nomi prestigiosi il sempreverde Sierra Nevada, che ottiene un argento nelle Imperial Stout e, soprattutto, un oro con la Estate Homegrown nella nuova categoria delle Fresh Hop Ale (birre prodotte con luppolo appena raccolto). Due marchi californiani confermano il loro ottimo livello qualitativo: si tratta di Firestone Walker (2 ori e 1 bronzo) e del già citato progetto Pizza Port (5 ori e 1 bronzo divisi in 3 diverse filiali), sulla cresta dell’onda ormai da diversi anni.

Da notare che tra i birrifici premiati ci sono diversi birrifici dell’Oregon, alcuni dei quali saranno protagonisti questa settimana in un gran numero di pub e beershop di Roma e dintorni.

Avete qualcosa da aggiungere sui risultati del GABF 2012?

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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13 Commenti

  1. Pizza Port ha già vinto un miliardo di premi di ogni genere negli anni passati, compreso il miglior large brewpub per Carlsbad lo scorso anno (la proprietà è unica per tutti e quattro)

    han fatto bene a premiare altre realtà, non a caso non californiane, e nemmeno dell’Oregon, che segue a ruota in quanto a diffusione birraria

  2. da notare che
    Category: 18 American-Belgo-Style Ale, 71 Entries
    Gold: Le Freak, Green Flash Brewing Co., San Diego, CA
    Silver: Chainbreaker WIPA, Deschutes Brewery, Bend, OR
    Bronze: A Little Crazy, Revolution Brewing, Chicago, IL

    Oro e argento sono disponibili nei beershop nostrani:
    La prima non mi è sembrata in forma;
    la seconda l’ho bevuta sabato ed è diventata la mia session per eccellenza 😀

  3. Ho dimenticato di aggiungere una cosa, lo faccio qui nei commenti. Tra le Robust Porter non è stato assegnato l’oro… vi ricorda qualcosa?

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