Annunci

Il Birrificio BIRA vende impianto completo con sala cottura da 2,5/2,7 hL

Il Birrificio BIRA vende, preferibilmente in blocco, impianto completo...

Birrificio dell’hinterland milanese cede intera attività o vende impianto produttivo

Si propone in vendita brewpub nell’hinterland milanese, avviato nel...

Birrificio vende intero impianto produttivo in blocco o separatamente

Birrificio artigianale vende l’intero impianto produttivo anno 2019, costituito...

Analisi sensoriale del pub: perché certe serate hanno un retrogusto indimenticabile

Ci sono luoghi che non hanno bisogno di spiegazioni, perché vivono soprattutto nei dettagli e nei gesti ripetuti. Il pub è uno di questi: uno spazio in cui la routine quotidiana rallenta naturalmente, lasciando emergere un clima sospeso che appartiene solo a quel preciso perimetro. Varcarne la soglia equivale a entrare in un ambiente scandito da un tempo differente, più morbido e indulgente, dove i nostri sensi – senza neanche che ce ne accorgiamo – sono stimolati diversamente dal solito. Il pub coinvolge il nostro sistema percettivo in modo peculiare e solo analizzandone i dettagli – “degustandolo”, se vogliamo usare un termine associabile alla birra – possiamo capire perché ci ritroviamo ogni volta lì, seduti a quel bancone, in attesa della prossima bevuta.

Vista: l’insegna, la luce tattica, l’impianto di spillatura

- Advertisement -

L’esperienza comincia già prima di entrare, quando l’insegna del pub compare all’orizzonte come un invito gentile. Può essere elegante o improvvisata, minimalista o carica di colori, ma conserva sempre qualcosa di salvifico: è un segnale di tregua nella confusione serale, una sorta di faro per chi cerca un approdo temporaneo. Una volta dentro, la vista si abitua gradualmente alla luce bassa e calda, che non pretende di mettere tutto a fuoco e che, anzi, lascia strategicamente qualche angolo in penombra. È un’illuminazione che attenua l’urgenza, accordando a ciascuno il diritto di restare in secondo piano se lo desidera. E poi l’occhio inevitabilmente si posa sull’impianto di spillatura: una piccola cattedrale di metallo lucido, una sequenza di spine allineate con una cura quasi liturgica. È un elemento che racconta più di tante parole la filosofia del locale, il suo rispetto per la birra, il suo modo di presentarsi al mondo.

Udito: il brusio, il rumore dei bicchieri, la musica di sottofondo

- Advertisement -

Una delle prime sensazioni percepite è il suono, un intreccio di voci che forma un brusio costante, morbido, privo di picchi ma sempre presente. È una sorta di colonna sonora spontanea, prodotta da conversazioni che s’intrecciano e si disperdono senza mai imporsi davvero. È un rumore vivo, che suggerisce socialità anche quando non si partecipa direttamente allo scambio. Poi arrivano i rumori dei bicchieri: tintinnii, appoggi netti, urti leggeri. Rumori familiari che scandiscono il tempo con la precisione di un metronomo allegro. E poi c’è la musica di sottofondo, quella creatura imprevedibile che può elevare lo spirito o far rimpiangere di non aver portato i tappi per le orecchie. Ci sono pub dove la selezione è un capolavoro di competenza musicale; altri dove ogni canzone è una tortura che rovina tutta l’atmosfera. La musica un’incognita inevitabile e spesso fa parte del pacchetto.

Olfatto: il cibo, la birra, il legno, il bagno

- Advertisement -

L’olfatto nel pub è un senso che lavora con discrezione, ma incide profondamente sull’esperienza. Si manifesta innanzitutto con i profumi del cibo: hamburger succosi, patatine calde, aromi che attraggono come un invito gentile e che spesso influenzano le scelte del tavolo più della fame reale. Poi arriva un odore più difficile da descrivere ma immediatamente riconoscibile: quello della birra versata e assorbita dal bancone, un misto di legno, malto e umidità che appartiene solo ai locali con qualche anno sulle spalle. È una memoria olfattiva sedimentata nel tempo, una sorta di archivio aromatico delle serate trascorse. E talvolta c’è anche lui: l’olezzo proveniente dal bagno, presenza immancabile che ricorda a tutti che il pub è un organismo vivo, a tratti fin troppo sincero. Infine, chi ha almeno quarant’anni sa che in passato nei pub c’era un odore inconfondibile: quello delle sigarette, di cui oggi rimangono solo i ricordi e vecchi abiti impregnati di fumo per sempre.

Tatto: il bicchiere freddo, le imperfezioni del bancone, le gomitate diplomatiche

Il tatto nel pub è un senso spesso trascurato, ma fondamentale per comprendere l’atmosfera del luogo. È innanzitutto la sensazione del bicchiere freddo tra le dita, una piccola scossa che interrompe la giornata e introduce alla calma. È un contatto che, da solo, basta a segnare l’inizio di un momento diverso. C’è poi il legno del bancone, levigato da anni di utilizzo e di storie condivise. Appoggiarci il palmo o l’avambraccio significa stabilire una connessione silenziosa con chi quel legno lo ha toccato prima di noim ricordandoci che il pub è un luogo di passaggi e di incontri, non un semplice locale. E infine c’è la rituale gomitata da locale pieno: un piccolo urto sulla schiena, uno spintone educato, il passaggio stretto tra due tavoli. Fastidioso? Sì. Ma anche uno dei modi più diretti in cui il pub ricorda che, volenti o nolenti, lì dentro siamo tutti parte della stessa scena.

Gusto: la sorsata rivelatrice, gli snack inevitabili, il sapore che resta

Il gusto è il senso più atteso. Per la birra, ovviamente: la prima sorsata è sempre un momento rivelatore, che racchiude la capacità di sciogliere tensioni e di predisporre all’ascolto, alla conversazione o alla semplice contemplazione. È il momento in cui il pub inizia davvero a parlare. Ma c’è anche il gusto dell’immancabile cibo da bancone, che non si sceglie davvero, ma che arriva come un’abitudine condivisa: arachidi, pistacchi, patatine in busta. Non hanno ambizioni gastronomiche, ma svolgono il ruolo essenziale di accompagnare la bevuta e scandire il tempo senza interromperlo. E infine c’è il retrogusto della serata, quello che si avverte uscendo dal locale, quando la porta si richiude e l’insegna rimane alle nostre spalle. È un sapore complesso e mutevole, che tiene insieme la birra scelta, le parole scambiate, i volti incrociati e perfino le imperfezioni del luogo. È forse questa persistenza finale – più che qualunque nota tecnica – a spiegare perché i pub continuino a esercitare un fascino così duraturo.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

Ultimi articoli

La Christmas Crumble di Lariano è la migliore birra di Natale secondo Unionbirrai

Negli scorsi giorni Unionbirrai ha reso pubblici i risultati...

Nuovi locali per i birrifici Brewfist, Mudita, Hype Brewing, Giustospirito e Doppio Malto

Delle continue aperture che si stanno susseguendo a Milano...

Il revival delle Lager: nascita ed evoluzione delle basse fermentazioni italiane

Oggi, 10 dicembre, è il National Lager Day, una...

Nuove birre da Yblon, Barbaforte, Alder, Nama Brewing, 100Venti + Brew Gruff e Pasturana

Il panorama brassicolo italiano continua a muoversi con sorprendente...

Newsletter


Seguici

30,861FansMi piace
16,549FollowerSegui
6,057FollowerSegui
294IscrittiIscriviti

È tempo di Bockbieranstich: le feste della Franconia che celebrano le Bock

In questi giorni siamo nel pieno della stagione dei Bockbieranstich, le classiche feste autunnali della Franconia. Il nome significa letteralmente "spillatura della birra Bock"...

Londra e l’autentica atmosfera da pub: 7 indirizzi da scoprire fuori dalle solite rotte

Dopo aver visitato Londra tante volte e aver girato i pub e le taproom più famose del centro, ho iniziato a spostarmi verso locali...

Il ritorno del bierstacheln, la secolare tecnica che scalda la birra con un “pungiglione” rovente

“Se ne inventano di nuove ogni giorno, per provare a venderci qualcosa”. Affermazioni del genere se ne sentono spesso nel nostro ambiente e talvolta...

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ads Blocker Image Powered by Code Help Pro

Disabilita il blocco degli annunci!

La pubblicità permette di supportare il nostro lavoro quotidiano. Su Cronache di Birra troverai pubblicità discrete e non invadenti, relegate a normali banner (no pop-up, no video a tutto schermo, ecc.). Il ricorso agli Ad Blocker, inoltre, blocca il contenuto di alcuni articoli, rendendolo invisibile insieme alle pubblicità. Per favore disabilita il tuo Ad Blocker e poi clicca sul tasto Aggiorna per continuare a navigare su Cronache di Birra.