In questi giorni siamo nel pieno della stagione dei Bockbieranstich, le classiche feste autunnali della Franconia. Il nome significa letteralmente “spillatura della birra Bock” e fa proprio riferimento alla prima disponibilità di queste produzioni, tradizionalmente associate ai mesi freddi. Dalla seconda metà di settembre fino alla fine di dicembre, ogni birrificio francone organizza la sua festa per l’arrivo della Bock, richiamando locals, curiosi e appassionati dai dintorni e non solo. Il rituale si ripete tutte le volte: il birraio infila il rubinetto nella botte, il primo getto di schiuma esplode nel bicchiere e la folla applaude. Da quel momento la festa può cominciare, tra musica popolare, piatti tipici e convivialità. Una celebrazione non solo delle Bock, ma di un’intera cultura birraria che ha pochi paragoni a livello mondiale.
Che birre sono le Bock
Le Bock rappresentano uno degli stili birrari più affascinanti e longevi della tradizione tedesca. Le loro origini risalgono al tardo Medioevo, quando la città anseatica di Einbeck, nel nord della Germania, divenne celebre per la qualità delle sue birre scure e corpose, prodotte con ingredienti di prima qualità e con un peculiare sistema di controllo della qualità. Quando nel XVI secolo Einbeck entrò sotto l’influenza di Monaco di Baviera, gli abili birrai bavaresi reinterpretarono lo stile locale, decretandone il definitivo successo. Nel tempo si svilupparono alcuni sottostili, come le Maibock, le Doppelbock, le Eisbock e le Weizenbock.
Ciò che accomuna tutte le Bock è l’impianto maltato dominante, capace di esprimere note di biscotto, miele, caramello e pane tostato, con un corpo pieno e un tenore alcolico che va dal 6% al 10%. Il luppolo è poco percepibile (a eccezione delle Maibock), mentre la bassa fermentazione e la lunga maturazione a freddo assicurano pulizia e morbidezza al palato. Sono birre nate per accompagnare la stagione fredda e il tempo lento delle birrerie tedesche, perfette da gustare in compagnia davanti a un piatto sostanzioso o nel calore di un Bockbieranstich, quando l’inverno bussa alle porte e la prima botte viene solennemente aperta.
I Bockbieranstich nel 2025
È presumibile che i primi Bockbieranstich siano nati come un momento pubblico di assaggio della nuova cotta di Bock, un’occasione per testare la qualità della birra e festeggiare il lavoro dei birrai. Oggi in Franconia il rito mantiene intatta la sua originale dimensione comunitaria: ogni autunno, tra settembre e dicembre, decine di birrifici storici aprono i loro fusti di Bock davanti ai clienti abituali e ai curiosi accorsi da tutta la regione. Ogni città ha il suo calendario, ogni birraio il suo modo di interpretare lo stile, ma lo spirito è sempre lo stesso: celebrare una cultura birraria attraverso uno dei suoi stili più identificativi.
Sul sito di Beerwanderers è presente il calendario completo di Bockbieranstich di quest’anno. Molti già si sono tenuti, ma nei prossimi giorni non mancheranno altri appuntamenti presso birrifici di sicuro interesse, tra cui molti di Bamberga (Schlenkerla, Greifenklau, Mahrs, Wilde Rose, ecc.).
Bockbieranstich italiani?
Lo scorso fine settimana la Birreria Cassina di Merate (LC) – locale piuttosto attento alle tradizioni brassicole della Germania – ha organizzato il suo Bockbieranstich, proponendo quattro Bock di altrettanti birrifici franconi (Metzgerbräu, Knoblach, Zum Lowenbräu e Ulrich Martin) e piatti di stampo teutonico. Per ovvie ragioni l’iniziativa non può essere paragonati ai veri Bockbieranstich, ma è un modo lodevole di omaggiare la cultura birraria della Franconia e replicare in qualche modo l’atmosfera di quelle feste. L’evento di Birreria Cassina dimostra come il rito del Bockbieranstich sta lentamente prendendo piede anche fuori dalla terra natia, anche grazie al crescente interesse per le birre della Franconia. E chissà che in futuro non sia proprio un birrificio italiano a proporre il suo Bockbieranstich.







