Se escludiamo la parentesi di giovedì scorso sul nuovi progetto di Lorenzo Bottoni, devo ammettere che è passato un bel po’ di tempo dall’ultima volta che ho parlato di birrifici italiani di fresca apertura. In un settore in così rapida crescita è un lusso che non posso proprio permettermi, perciò ho deciso di correre ai ripari con il post di oggi (a cui ne seguirà un altro nei prossimi giorni). Quindi mettetevi comodi, stappate la vostra birra preferita e procedete con la lettura: le novità sono tante e tutte molto interessanti.
Partiamo dalla provincia di Roma, e più precisamente da Ladispoli, dove ha recentemente debuttato il Birrificio Aurelio. Questa novità si inserisce pienamente nella nuova ondata di aziende brassicole che stanno comparendo nel Lazio: come raccontato in passato, si tratta di un fenomeno da accogliere con entusiasmo dopo anni in cui la situazione nella regione è rimasta pressoché immutata.
I fondatori di Aurelio sono Valerio Fratoni e Bruno Luzzi, entrambi con anni di homebrewing alle spalle. Il birraio è invece Maurizio “Pomata” Graziani, anche lui ex homebrewer, un nome che sicuramente non suonerà nuovo a chi frequenta i ragazzi di ADB Lazio. Attualmente le birre prodotte sono quattro, ideate anche per strizzare l’occhio al mercato capitolino: la Ius Primae Noctis (5,5% alc.) è un APA realizzata esclusivamente con luppolo Cascade; la Aurora (5,6%) una rivisitazione di una Belgian Ale, con luppoli americani e sloveni; la 7 Vene (6% alc.) un’IPA brassata con luppoli americani e neozelandesi; la Fear of the Dark (4,5%) è infine una Chocolate Stout, in cui tuttavia non è prevista un’aromatizzazione con cioccolato.
La concorrenza nella zona comincia a farsi dura, tuttavia mi sembra che il Birrificio Aurelio sia partito col piede giusto: durante il recente Local Beer Day ho potuto assaggiare la 7 Vene e mi è piaciuta molto, staremo a vedere come evolveranno le cose. Per altre informazioni potete fare riferimento al sito dell’azienda.
Da Ladispoli spostiamo a Sassuolo (MO) dove da settembre scorso è partita l’avventura dell’Arteficio della Birra. Al momento si tratta ancora di una beer firm, nonostante in principio ci fosse l’idea di iniziare subito con un impianto di proprietà. Attualmente viene prodotta una sola birra, battezzata Art Blonde: è un’alta fermentazione dal contenuto alcolico non particolarmente pronunciato (4,8%) e brassata con un impianto a fiamma viva. È descritta così dai suoi creatori:
Bionda, leggera, di gradazione alcolica 4.8%, una birra semplice e generosa. Da consumarsi a temperatura “cantina” (10-12°C), è piacevole al palato, di colore velato con poche bollicine e gradevole profumo riporta sentori fruttati ed erbacei, regala nel finale una delicata nota amarognola e bilancia la dolcezza del malto. Il risultato è un sapore avvolgente e fresco, con una schiuma persistente.
Il nome della birra fa chiaramente riferimento al concetto di birra artigianale, ma è anche un omaggio ad Artemio, nonno di uno dei soci. Ulteriori informazioni su questo progetto sono presenti sul relativo sito web (ancora in via di ultimazione).
Proviene invece da Prato l’ultima novità del post di oggi, che in qualche modo ricalca le vicende di tanti altri microbirrifici italiani. Stiamo parlando della birra Lupp prodotta dalla società Imk, nata da una coraggiosa – ma non inusuale – scelta di vita di una coppia: nonostante il periodo di crisi economica, Christian Mannelli e Sara Giannatempo hanno infatti deciso di lasciare ognuno il proprio posto fisso per lanciarsi in questa impresa.
Anche la Lupp è il frutto di una beer firm e nasce dalle ricette dei due ragazzi e dall’impianto del birrificio I Due Mastri. Sono disponibili tre versioni della birra: la Lupp Bionda Pale Ale si ispira al classico stile anglosassone, nella sua incarnazione più aderente alle tradizioni; la Lupp Bionda Belgian Ale ha invece come modello le Pale Ale di stampo belga; la Lupp Rossa Strong Ale infine richiama le birre forti di origine inglese.
Interessante il sistema a “fiorini” basato sul passaparola, che permette di ottenere sconti e promozioni. I dettagli li trovate sul sito di Lupp, insieme ad altre informazioni.
Se “Er Pomata” è bravo a far birra come a scommettere sui cavalli c’è poco da stare allegri 🙂 !
Grazie per queste novità.
Il progetto romano mi ispira parecchio, e ha dei nomi che sono una garanzia.
Anche Lupp è sicuramente un progetto valido, e poi la storia dei fiorini per fidelizzare la clientela è interessante.
Da rivedere invece il progetto Arteficio…
Una sola birra proposta, un logo (infantile) e un sito web che non invogliano minimamente all’acquisto…
Sarà che siamo abituati a etichette ricercate e siti web di livello, ma questo pare proprio un progetto troppo “fatto in casa”… Rimandati a settembre!
A.
Il sito web della birra LUPP è sempre inattivo! Come si può contattarli?