Negli ultimi anni le birre artigianali italiane sembrano aver preso una strada duplice: da un lato si moltiplicano le interpretazioni leggere e bevibili, spesso con gradazioni ridotte e luppolature fresche, dall’altro si afferma un filone più creativo che reinterpreta stili marginali – come le Gose o le Belgian IPA – aggiornandoli con tocchi personali, ingredienti insoliti o collaborazioni tra birrifici. Anche le nuove uscite di questa settimana si muovono tra questi due poli, alternando immediatezza e sperimentazione, ricerca stilistica e ironia comunicativa. A unirle, in molti casi, è una certa voglia di esplorare senza prendersi troppo sul serio a livello comunicativo.
War
Una decina di anni fa provarono ad affacciarsi sul mercato internazionale le cosiddette Belgian IPA, anello di congiunzione tra le luppolate americane e le birre del Belgio. La tipologia non ebbe molto successo, ma recentemente i birrai italiani stanno provando a rivisitarla in chiave moderna, abbassandone la gradazione alcolica. È il caso della You Look Sober (4,5%), ultima creazione del birrificio War (sito web) che può essere considerata una Session IPA di stampo belga. La ricetta è eloquente: malti belgi di primissima qualità, luppoli esclusivamente europei (Mittelfrüh, Styrian Golding e Styrian Wolf) usati anche in dry hopping e lievito Belgian Ardennes. La birra, rifermentata in lattina, colpisce per la fusione tra gli esteri del lievito e le note fruttate, agrumate, erbacee e floreali dei luppoli. A proposito di lattina, la grafica riprende quella di un bagno, con lo specchio che effettivamente riflette le immagini. Dopo una pescheria e una chiesa, non stupirebbe se il prossimo stand di War a Beer Attraction non riproduca proprio un bagno…
Wild Raccoon
Negli ultimi giorni il birrificio Wild Raccoon (sito web) ha annunciato il finale della sua settima stagione e l’inizio dell’ottava. Parliamo quindi di due nuove birre che fanno da spartiacque tra altrettante “ondate produttive” dell’azienda friulana, sempre fedele alla sua comunicazione di stampo televisivo. La Each Other’s Paranoia (6,5%) è una West Coast IPA realizzata con la tecnica del double dry hopping, utilizzando varietà Simcoe e Citra che restituiscono aromi di pino, zest di limone, agrumi e resina. La Kopernik was a Woman (7,8%), invece, è una Double IPA ispirata alle luppolate della East Coast e brassata in collaborazione con il birrificio polacco Funky Fluid (sito web). Protagonisti della ricetta sono i luppoli Citra e lo sperimentale HBC 1019, che conferiscono un’esplosione di frutta tropicale, cocco e agrumi.
Meltz
Anche il giovanissimo birrificio Meltz (sito web) di Milano recentemente ha presentato due birre inedite. La prima si chiama Wolfy (4%) ed è una Session IPA il cui nome richiama l’unico luppolo utilizzato, lo sloveno di nuova generazione Styrian Wolf. Facile da bere e appagante, si contraddistingue per note di cocco e agrumi accompagnate da sfumature di uva spina, frutti di bosco ed erba tagliata. La seconda novità è la Mustang (6%), un’American IPA secca e amara, molto scorrevole ma anche piuttosto decisa. In questo caso protagonista è il luppolo Idaho 7, che contribuisce a modellare un profilo aromatico caratterizzato da intensi aromi di papaya e albicocca, sostenuti da venature agrumate e resinose.
Birrificio Lepino
E due sono anche le novità del Birrificio Lepino (sito web) di Segni, in provincia di Roma. La prima si chiama Lola (4,5%) ed è una Session IPA pensata appositamente per l’estate: leggera e facile da bere, ma tutt’altro che anonima. La generosa luppolatura regala infatti toni agrumati, tropicali e floreali, facilmente percepibili anche nella lunga persistenza retrolfattiva. Totalmente diversa l’altra novità di Lepino, battezzata Sissi (8%): è infatti una Imperial Stout che vira sul fronte “pastry” poiché prevede l’aggiunta di grue di cacao e vaniglia. Aspettiamoci quindi una scura potente e aromatica, con un profilo ricco e intenso. Entrambe le birre – come alcune tra quelle citate in questo articolo – sono state presentate allo scorso Beer Park Festival.
Boia Brewing + Renton
Nel 2022 il marchio Boia Brewing (sito web) lanciò una birra chiamata The Brazen Bull e prodotta in collaborazione con il birrificio campano South Soul. Qualche giorno fa è stato annunciato il suo “seguito”: una Gose battezzata In The Belly of The Brazen Bull (3,9%) e prodotta insieme al marchigiano Renton (sito web). È però una versione aromatizzata dello stile salato tedesco, tanto che la ricetta prevede l’aggiunta di salvia e scorze di limone, oltre all’immancabile sale. È ovviamente una birra acida, seppur molto equilibrata, fresca e molto dissetante, creata appositamente per le calde giornate estive.
Vertiga + Bondai
È una Gose “fruttata” anche una delle ultime due creazioni del birrificio Vertiga (sito web). Si chiama Gosebusters (3,8%) è prodotta in collaborazione con il friulano Bondai (sito web) e ricorre all’aggiunta di bergamotto per arricchire il profilo aromatico. Per il resto la ricetta, come da copione, prevede l’impiego di coriandolo e sale (di Maldon), mentre per la luppolatura è stata utilizzata la varietà Akoya. La Gosebustgers però non è l’unica new entry di Vertiga, perché proprio negli stessi giorni è stata annunciata la Game (Hang) Over (0,5%), una Hoppy Lager che rientra nella tipologia delle analcoliche. È una birra dal corpo inevitabilmente esile, secca e amara, in cui il profilo aromatico è dominato dal contributo dei luppoli Centennial e Saaz. A livello aromatico gioca sull’equilibrio tra le leggere note di cereali e il carattere erbaceo della luppolatura.