Se gli ultimi anni di birra artigianale ci hanno insegnato qualcosa è che il luppolo non morirà mai. In passato qualcuno aveva persino azzardato l’ipotesi che le IPA (e loro derivazioni) fossero in crisi e destinate a lasciare il passo ad altre tipologie, ma ciò non è accaduto. Non solo: se possibile il luppolo è diventato ancora più protagonista, al punto da non fare più notizia. Se in passato i birrifici italiani seguivano l’onda luppolata per cavalcare la moda, oggi propongono birre luppolate (soprattutto in stile West Coast) per rispondere alla domanda di prodotti immediati e facili da bere, ma con un carattere deciso. Inoltre la comparsa di nuove cultivar e prodotti per la luppolatura è allo stesso tempo una causa e una conseguenza di questa tendenza. Tutto ciò per prepararvi alla carrellata odierna sulle nuove birre italiane, ricca di West Coast IPA e produzioni luppolate.
Bondai + Foglie d’Erba
Partiamo tuttavia da una tipologia diversa, facendo un salto a Sutrio (UD). Quando Luca Dalla Torre aprì qui il suo birrificio Bondai (sito web) nell’aprile del 2020, era un homebrewer e appassionato di birra da molti anni. Nel suo percorso di “infatuazione” un momento chiave avvenne nel 2012, quando varcò la soglia del birrificio Foglie d’Erba (sito web) mentre il birraio Gino Perissutti era impegnato nel confezionamento della sua Babèl. Quella “rivelazione” fu fondamentale per Luca, tanto da desiderare di produrre un giorno una birra insieme a Gino. Quel desiderio ora è realtà, perché qualche giorno fa è stata annunciata la Quattro Stracci (6,8%), nata appunto dalla collaborazione tra i birrifici Bondai e Foglie d’Erba. Si tratta di una Heller Bock con i toni maltati in primo piano e un amaro moderato a chiudere la bevuta. La sua prima uscita ufficiale si è tenuta venerdì scorso, in contemporanea presso le tap room dei due birrifici.
Birra dell’Eremo
In genere l’avvicinamento a Beer Attraction è un momento di grande attività per Birra dell’Eremo (sito web), che giustamente punta sempre a lasciare il segno in ogni edizione della fiera riminese. Tra le varie novità probabilmente troverete la nuovissima Unplugged (7,6%), una Double IPA appartenente alla linea Blind. La ricetta è elaborata sul modello delle West Coast americane, con un tocco deciso di agrumi e resina di pino che incontrano note fruttate di uva spina e fragoline di bosco. Al palato è calda e avvolgente, con un lungo finale decisamente amaro. Da provare sicuramente.
War + Level Beer
Restiamo nell’ambito delle birre ispirate alla moderna corrente produttiva della costa occidentale americana per introdurre la Level Up (6,9%), frutto di una collaborazione internazionale: da una parte troviamo il lombardo War (sito web), dall’altra il birrificio statunitense Level Beer (sito web) di Portland, in Oregon. Insieme hanno dato vita a una West Coast IPA dorata, limpida, secca e amara, contraddistinta da esplosive note tropicali e fruttate. Il luppolo è chiaramente protagonista assoluto e usato con tecniche moderne e nelle varietà Krush, Mosaic, Amarillo e Galaxy. L’illustrazione presente in etichetta è stata creata da Helga Aversa, una graphic designer napoletana ma milanese d’adozione, specializzata nella tecnica del collage.
50&50
Come visto, la costa occidentale degli Stati Uniti è in questo momento un tema ricorrente nelle birre inedite dei nostri produttori. Il trend è confermato anche dalle ultime due creazioni del birrificio 50&50 (sito web) di Varese, annunciate a metà gennaio. Entrambe condividono le stesse caratteristiche in termini di gradazione alcolica, unità di amaro e tipologia brassicola (West Coast IPA), ma prevedono l’impiego di diverse cultivar di luppolo, usate in maniera esclusiva per valorizzarne al massimo le peculiarità aromatiche. La Citra³ (6,5%) colpisce per note di agrumi freschi, pompelmo, mango e lime, risultando in bocca secca, amara e pulita. La Simcoe³ (6,5%), che è gluten free, ostenta intensi toni resinosi e terrosi, arricchiti da accenni di frutta tropicale (passion fruit) e bacche.
Birra 100Venti
Il luppolo è determinante anche nella new entry di Birra 100Venti (sito web), ma in questo caso ci spostiamo nel regno delle basse fermentazioni. La nuova Hippy Lager (5,2%) è infatti – non lo avreste mai immaginato, vero? – una Hoppy Lager, luppolata con varietà Citra e Mosaic e caratterizzata da note tropicali e fruttate, sostenute da pennellate di agrumi. L’amaro non è particolarmente intenso e favorisce la bevibilità, restituendo una piacevole sensazione di freschezza. Di colore giallo dorato, la ricetta è stata studiata per sfruttare al massimo le biotrasformazioni del luppolo in fase di fermentazione. Dovrebbe essere disponibile a breve, nei primi giorni di febbraio.
LZO
Dopo tanto luppolo chiudiamo con una birra completamente diversa, annunciata negli scorsi giorni dal birrificio LZO (sito web). Si chiama Banana Barrel (11,6%) e appartiene alla linea Drop Out del produttore veneto, dedicata a birre sperimentali o a tiratura limitata. La Banana Barrel è una potente Imperial Stout, affinata per oltre due anni in botti di whisky con l’aggiunta di purea di banana. Le note torbate del distillato sono facilmente riconoscibili e si amalgamano alle note provenienti dai malti scuri (cioccolato e caffè) e al contributo (non convenzionale ma intrigante) della banana. Il risultato è una birra ricca, opulenta, calda e importante, con un profilo complesso e dalle mille sfaccettature.