Le Davidsbündlertänze sono una raccolta di diciotto brani per pianoforte scritti dal compositore tedesco Robert Schumann nel 1837, di cui il penultimo si intitola “Come da lontano” (Wie aus der Ferne). Cosa c’entra tutto ciò con la panoramica odierna sulle nuove birre italiane? Come da lontano (6,3%) è il nome individuato dai birrifici Porta Bruciata (sito web) e Opperbacco (sito web) per la loro ultima birra collaborativa, appartenente allo stile delle American IPA. Come la melodia del brano di Schumann arriva dal profondo, prima soffusa e poi sempre più nitida, così questa nuova IPA si impone non per un impatto sfacciato o aggressivo, ma per “una seduzione interiore, crescente e familiare”. Il nome poi è anche un richiamo alla distanza geografica dei tra i due birrifici. La complessità aromatica della Come da lontano si snoda intorno alla colonna portante del luppolo Chinook, con il suo contributo resinoso e dank, fino a lasciarsi trasportare dai profumi familiari del Citra e del Simcoe. Se siete curiosi di assaggiarla, sappiate che la birra è disponibile da ieri.
La collaborazione con Porta Bruciata non è l’unica novità di Opperbacco, perché il produttore abruzzese recentemente ha lanciato la sua Bohemian Pils (5%), appartenente alla linea speciale (R)evoluzioni. La ricetta è molto classica e prevede l’impiego di malto Pils della boemia e luppolo Saaz, mentre per l’ammostamento è stato utilizzata la tecnica della decozione. All’assaggio emergono profumi di crosta di pane e miele che accompagnano le note floreali ed erbacee del luppolo; in bocca entra con un’appagante pienezza maltata, prima di lasciare spazio a un finale amaro che bilancia la sorsata. Appartenente alla stessa linea è anche la recente Hazy IPA Galaxy e Mosaic (6,6%), luppolata con le omonime varietà che regalano toni agrumati (pompelmo rosa) e tropicali (passion fruit). Il corpo è inevitabilmente morbido, mentre la chiusura è discretamente secca.
A proposito di luppolate, non possiamo non citare due new entry di uno dei migliori interpreti italiani della tipologia: il birrificio Alder (sito web) di Seregno (MB). La prima si chiama Dedra (6,5%) ed è una West Coast IPA prodotta con un doppio dry hopping di Nelson Sauvin, Citra e lo sperimentale HBC586, utilizzati in varie forme (pellet, cryo, CGX, ecc.). La seconda, uscita un paio di settimane prima, è la Ritmo (7%), che il birrificio definisce California IPA: una denominazione non inventata da Alder, ma a cui spesso fanno ricorso i birrifici della zona compresa fra Los Angeles e San Diego. Da cosa si distingue da una normale West Coast IPA? Il birraio Marco Valeriani ne ha dato questa interpretazione: solo malto Pils, lievito California Ale e classici luppoli americani (Amarillo, Simcoe, Chinook e Citra) utilizzati con moderne tecniche di luppolatura. Il risultato è una birra di colore dorato leggero, limpida, secca, amara, con intense note agrumate, piney e balsamiche.
È molto interessante la novità che il birrificio War (sito web) ha annunciato a fine giugno. Battezzata Sapore di sale (4,3%) è una Gose molto fedele al modello di partenza, cioè lo stile salato tipico di Lipsia. Protagonista della ricetta è il sale di Maldon, che il produttore lombardo ha impiegato per esaltare al massimo l’aroma della birra. Questo sale, originario dell’omonima città inglese situata sull’estuario del fiume Blackwater, è apprezzato per il sapore pulito e fresco, tanto da essere utilizzato da molti chef stellati come sale finale nelle loro preparazioni. Nella Sapore di sale interagisce con l’acidità lattica dello stile (ottenuta tramite kettle souring), esaltando le sue note minerali e la speziatura ottenuta con semi di coriandolo. Per il resto la ricetta prevede malto Pils e frumento maltato e una fermentazione a opera di un lievito Kölsch.
Cambiamo totalmente genere per introdurre le due ultime creazioni del birrificio Mister B (sito web). La prima si chiama Bacon Rauch (5,5%) ed è una birra affumicata sulla falsariga delle tipiche Rauch Marzen della Franconia. Inutile specificare che il produttore mantovano la intende come perfetto accompagnamento ai bbq che di certo non mancheranno in questo periodo. La seconda novità è la Buffo (5,3%), creata in collaborazione con il birrificio Antikorpo Brewing (sito web) e definita “Gelato Pastry Sour. La fonte di ispirazione è il gelato al Puffo che impazzava negli anni ’80, tanto che la birra si presenta di colore blu e schiuma celeste (è stato usato il colorante E133). Anche al gusto vuole ricordare quel gelato, utilizzando avena, frumento, polpa di frutta e lattosio per un risultato finale che richiama le mandorle e lo zucchero filato, con frutta tropicale in sottofondo. La bevuta è bilanciata da una leggera acidità.
Da qualche giorno infine è disponibile la Smalltown Girl (5%), ultima nata in casa Eastside (sito web). È una bassa fermentazione molto luppolata (il birrificio la definisce Hoppy Pils) per la quale sono state impiegate le varietà Saphir e Citra, sia in bollitura che a freddo. La birra si presenta di un bel colore dorato, leggermente velato. L’aroma cerca di unire le note classiche dei luppoli nobili continentali con la “sfacciataggine” di quelli d’oltreoceano, mentre al palato suggestioni di pane e crackers si fondono con note di lime, pompelmo e un velo di frutta tropicale. L’amaro è netto ma mai eccessivo, la carbonazione media, la bevuta secca e rinfrescante. Il nome è un omaggio a Smalltown Boy, hit senza tempo dei Bronski Beat che ha un significato molto importante in termini sociali: il gruppo era dichiaratamente omosessuale in un periodo in cui i coming out erano molto rari e la canzone è una critica ai pregiudizi, soprattutto contestualizzati nelle piccole realtà di provincia. Per saperne di più vi rimandiamo alla spiegazione che ha fatto Eastside sulla sua pagina Facebook.