La bella stagione chiama birre fresche, leggere e dissetanti, tanto che molte delle novità presentate dai birrifici italiani nelle ultime settimane appartengono proprio a questa categoria. Oggi invece ci piace aprire la consueta panoramica settimanale con la Caribbean Storm (13,4%), l’ultima novità del toscano Brasseria della Fonte (sito web). La birra trae direttamente ispirazione dalla Symphony at Sea di Kane, rinomato birrificio americano, presentandosi dunque come un’Imperial Stout passata in botti di bourbon con l’aggiunta di cocco e grue di cacao. In realtà il processo produttivo è molto più complesso: innanzitutto sono state blendate due Imperial Stout realizzate con doppio mash, avena e sciroppo d’aceto, provenienti entrambe da botti (28 mesi di affinamento) particolarmente idonee ad accogliere adjuncts; quindi sono stati aggiunte fave di cacao e cocco in scaglie tostati in casa a diverse temperature. Il birrificio considera la Caribbean Storm la punta di diamante del suo programma barrel-aged, ma non è la sua unica novità poiché qualche giorno prima è stata annunciata la VII Anniversario (12,5%), ottenuta con un blend di birre affinate in botti da vino liquoroso (Porto, Sherry Oloroso, Cognac), oltre a Bourbon.
È invece perfettamente estiva la nuova creazione annunciata a inizio mese dal birrificio Claterna (sito web) e brassata in collaborazione con il birrificio Bajon (pagina Facebook). Si chiama Easy Peasy (4,5%) ed è una Session IPA caratterizzata dall’impiego di una sola varietà di luppolo, il Sultana, coltivato sia in Italia che nella sua nazione di origine, cioè gli Stati Uniti d’America. Famoso per i suoi coni di dimensioni ragguardevoli, il Sultana conferisce aromi di ananas, resina di pino e agrumi, che infatti si ritrovano in maniera evidente nella birra, accompagnati in questo caso da sfumature speziate. Facilissima da bere e decisamente profumata, chiude con un amaro morbido coerente con il suo corpo.
Nel frattempo stanno andando avanti le collaborazioni internazionali del birrificio milanese Vetra (sito web), rientranti nella linea speciale Wondercraft. L’ultima incarnazione della gamma si chiama Tropicalia (4,6%) ed è il frutto della partnership con il produttore croato The Garden (sito web). È definita una Fruited Sour perché a una base leggermente acidula sono stati aggiunti due frutti tropicali: la guava e il cocco, quest’ultimo nella forma di chips tostate. Come tutte le birre Wondercraft, anche la Tropicalia è stata presentata in una città italiana con un evento musicale ad hoc: questa volta protagonisti sono stati Roma e il dj Ettore Corsi, la cui playlist è stata trasmessa durante la serata di presentazione presso il Barley Wine.
Continuiamo ancora a scrivere di collaborazioni per introdurre la No Smoking (5,2%), una Porter leggermente affumicata nata dall’incontro tra il birrificio Retorto (sito web) di Podenzano (PC) e la beer firm Booty Bay (sito web) dell’Oltrepò Pavese. Chiaramente aspettiamoci una birra scura dal carattere delicatamente fumé, sebbene la ricetta sia più complessa del previsto: il grist è composto non solo da malto d’orzo, ma anche da fiocchi d’avena, fiocchi d’orzo ed estratto di malto; in aggiunta ad acqua e lievito, poi, troviamo anche zucchero e un insospettabile pizzico di sale. In etichetta sono suggeriti abbinamenti con carni rosse e formaggi (immaginiamo di media stagionatura), nonché con un buon sigaro. Una birra fuori dagli schemi che può rappresentare una valida alternativa in questo periodo di bevute leggere.
Se invece volete dissetarvi con una birra appartenente a una tipologia più convenzionale, per quanto molto particolare, allora sappiate che qualche giorno fa il birrificio campano Skapte (sito web) ha annunciato la nuovissima Auf (4,5%). Si tratta di una Gose piuttosto fedele allo stile tedesco, ma con una personalizzazione molto intrigante, poiché oltre a sale e coriandolo, spezie tipiche dello stile, prevede anche l’impiego di scorze di limone. È dunque una birra fresca, leggermente acida, salata e speziata, molto dissetante. Il nome richiama l’antica denominazione osca del fiume Ofanto, che attraversa il comune di Cairano (dove ha sede l’azienda) e infine sfocia nell’Adriatico all’altezza di Margherita di Savoia, località famosa per le sue saline. Un contesto che non sembra tanto dissimile da quello di Goslar, città della Sassonia dove nacquero le Gose.
E a proposito di scorze di agrumi, sono proprio le bucce di chinotto locale a caratterizzare l’ultima nata del birrificio Bedreamer (sito web) di Savona. La novità si chiama Kinotta (5,5%) e l’elemento interessante, oltre all’aggiunta dell’ingrediente speciale, è nella scelta dello stile di partenza. I ragazzi di Bedreamer infatti hanno optato per una Belgian Single (o Patersbier o Enkel), cioè la tipologia più basica tra tutte quelle di origine trappista. Aspettiamoci allora una birra leggera ma non troppo, molto profumata grazie all’interazione tra il contributo del chinotto e la resa del lievito e decisamente dissetante. Una birra estiva sicuramente diversa dal solito.