In questi giorni molti di voi staranno assaggiando le 12 birre inedite del Ballo delle Debuttanti, che stiamo raccontando con i rispettivi birrai nelle dirette streaming della Italy Beer Week – stasera tocca alla Perdu à Turin (Edit + Fauve) e alla Locals Only (La Gramigna). Di queste creazioni inedite abbiamo scritto abbondantemente, quindi oggi concentriamoci su altre recenti novità annunciate dai birrifici italiani. Lo facciamo partendo da una partnership internazionale, realizzata da Birra Perugia (sito web): lo staff dell’azienda umbra ha deciso di celebrare il decimo anniversario con un viaggio a Panama, dove ha prodotto una birra insieme al birrificio La Rana Dorada (sito web). Dall’incontro è nata l’Italian Pilsner (5,3%) che naturalmente si ispira all’omonima variazione italica dell’antico stile di origine boema. Il luppolo è quindi protagonista (anche grazie al generoso dry hopping) e aggiunge carattere a una birra facile da bere, elegante e delicata.
In occasione del recente San Patrizio la cantina brassicola Ca’ del Brado (sito web) ha lanciato la sua interpretazione di birra scura: una Brett Porter confezionata esclusivamente in fusto. La new entry si chiama Battiferro (6%) ed è un omaggio alle antiche Porter delle origini, che i ragazzi dell’azienda emiliana hanno cercato di riproporre con una rifermentazione di Brettanomyces che aggiunge aromi di stalla e cuoio alle classiche note da malti scuri. A proposito di malti, il grist è composto da Maris Otter, Brown e Chocolate, mentre la luppolatura è ottenuta con varietà Goldings. Il nome si riferisce all’omonimo edificio fluviale di Bologna, costruito nel 1439 e ancora esistente. Chiaro dunque il legame concettuale con i facchini dei porti fluviali di Londra, da cui deriva proprio il termine Porter.
Curiosamente nelle ultime settimane molti birrifici italiani hanno annunciato linee parallele a integrazione della propria gamma. MC-77, ad esempio, ha già rilasciato le prime tre incarnazioni della serie Unlock, dedicata al luppolo e nata per festeggiare, anche in questo caso, i dieci anni di attività . L’idea è infondere tutta l’esperienza acquisita nel tempo nell’uso del luppolo in una progressione di single hop ideate per esaltare al massimo la rispettiva varietà . A inizio gennaio è arrivata la Unlock Nelson Sauvin (6,7%), realizzata sul modello delle Hazy IPA; a inizio marzo è stata svelata la Unlock Simcoe (6,7%), ispirata alle West Coast IPA; infine ieri è stata annunciata la Unlock Mosaic (6,7%), una DDH IPA fermentata con lievito inglese e luppolata in diverse fasi dell’iter produttivo, sia a caldo che a freddo. Parallelamente MC-77 ha in programma diverse collaboration brew per ripercorrere in qualche modo la propria avventura: la prima birra celebrativa è la Nostoi (6,4%), una Pale Ale brassata insieme a Leonardo Di Vincenzo, ex proprietario di Birra del Borgo, che per un giorno è dunque tornato in sala cotte.
Un’altra nuova serie parallela è la Different Seasons, annunciata qualche giorno fa dal birrificio Alder (sito web) e nata per testare malti, lieviti e tecniche di produzione innovative, nonché l’enorme varietà di luppoli (anche sperimentali) disponibili sul mercato. La primogenita si chiama semplicemente Different Seasons #1 (6,5%) ed è un’American IPA – lo stile sarà comune anche alle produzioni che seguiranno – di stampo West Coast, luppolata con gli immancabili Simcoe, Citra, Cascade e Mosaic e brassata con solo malto Pils. La particolarità è nell’adozione dell’ammostamento tramite decozione, una soluzione che solitamente si applica alle basse fermentazioni, ma che il birraio Marco Valeriani ha voluto utilizzare in questa occasione per fornire maggiore contributo maltato (anche in termini di mouthfeel) a supporto della generosa luppolatura. Occhio perché la decozione sta diventando un fattore in molte nuove birre italiane.
Restiamo in tema di linee parallele per introdurre Be Grapeful, una serie di collaborazioni internazionali con cui il Birrificio della Granda (sito web) vuole invitare diversi birrai stranieri a confrontarsi con lo stile delle Italian Grape Ale. La prima incarnazione del progetto è la Be Grapeful with Brlo (6%), realizzata come prevedibile con il birrificio berlinese Brlo (sito web). È prodotta con l’aggiunta di mosto di uve Moscato Bianco provenienti dalla cantina Vite Colte di Barolo, che lo usa per il suo celebre Moscato d’Asti “La Gatta”. Il vitigno sarà protagonista anche delle future collaborazioni, che tenderanno a esaltare gli aromi terpenici dell’uva Moscato: un modo diverso per comunicare un prodotto classico della viticoltura piemontese.
Concludiamo la nostra panoramica con un’altra collaborazione internazionale, quella cioè che ha visto protagonisti il veneto Lucky Brews (sito web) e l’irlandese Lough Gill (sito web) di Sligo Bay, il cui birraio è l’italiano Francesco Sottomano. La novità si chiama O’Luck’s (5,3%) e non a caso è uscita lo scorso 17 marzo: è una Oatmeal Stout con cui i due produttori hanno voluto celebrare la ricorrenza di San Patrizio. È una birra piuttosto in stile, realizzata con un 15% di avena e con un’acqua molto dura. L’amaro è ovviamente molto contenuto e il corpo è vellutato, con una morbidezza che stempera le classiche durezze dei malti scuri.
[…] per brassare la secondogenita del progetto Be Grapeful. Ricordiamo che questa dicitura identifica una serie di birre appartenenti allo stile delle Italian Grape Ale e realizzate in collaborazione con diversi produttori stranieri, utilizzando sempre il mosto di […]