Sapete qual รจ stata la prima fermentazione totalmente spontanea prodotta in Italia a fini commerciali? Fu la Divina di Panil, una delle visionarie creature di Renzo Losi ai tempi della sua avventura presso il Birrificio Torrechiara. Era il 2007 e da allora esperimenti del genere sono apparsi raramente nel panorama nazionale, anche a causa della difficoltร di realizzare certe birre. Complice perรฒ il crescente interesse per le birre acide, negli ultimi tempi gli esempi sono aumentati, pur restando confinati a una super nicchia di mercato. L’ultimo caso รจ quello della Formicarum (7,4%), lanciata recentemente dalla cantina brassicola Ca’ del Brado (sito web): chiaramente non c’รจ inoculo del lievito e la fermentazione รจ avvenuta in botti, per una durata complessiva di due anni. Il nome รจ un omaggio al vicino Santuario del Monte delle Formiche, dove ogni anno si ritrovano sciami di formiche alate per accoppiarsi. Aspettiamoci una birra complessa e decisamente rustica, con note di fragolina di bosco, prugna, albicocca unite a quelle di cacao, cuoio e vaniglia derivanti dal passaggio in legno. Se volete assaggiarla in anteprima, sarร tra le protagoniste della degustazione in cantina di domenica 5 febbraio.
Un altro trend italiano degli ultimi anni sono le collaborazioni tra birrifici e fornitori di materie prime, che spesso servono per testare nuove tipologie di ingredienti, tanto in sala cottura quanto in termini di risposta del mercato. Appartiene proprio a questo filone la Division Street (6,5%), American IPA annunciata di recente dal birrificio Alder e prodotta con il supporto di Yakima Chief Europe e Mr. Malt. Protagoniste sono due varietร sperimentali di luppolo, battezzate momentaneamente ID158 e HBC638 e utilizzate insieme a minori quantitร di Citra, Nugget, Ekuanot e Cascade (gli ultimi due in forma Cryo), sia in hopstanding che in dry hopping. Il grist invece รจ composto da malti Pils e Cara e la fermentazione รจ opera di un ceppo di lievito britannico. Il risultato รจ una birra di colore dorato limpido, morbida, non eccessivamente amara; insomma a cavallo tra West e East Coast. Nel profilo aromatico si ritrovano aromi di ananas maturo e melone, con sfumature tropicali, balsamiche, floreali ed erbacee.
Alder รจ anche al centro dell’attesissima collaborazione con il birrificio Opperbacco, per un connubio che unisce gli ultimi due vincitori di Birraio dell’anno. La birra si chiama Hops Addiction (6,6%) e si muove anch’essa nel solco delle American IPA, sfoggiando una luppolatura inusuale ottenuta con Amarillo, Mosaic, Saphir e Citra. Quest’ultima varietร รจ stata impiegata anche a freddo, in particolare ricorrendo a un lotto di luppolo fresco congelato subito dopo il raccolto per garantirne al massimo la freschezza. La base fermentescibile รจ costituita da malti tedeschi e inglesi e anche in questo caso a fare il lavoro sporco (cioรจ la fermentazione) รจ un ceppo di lievito britannico.
Oltre alla partnership con Alder, di recente il birrificio Opperbacco ha messo a segno altre due interessanti collaborazioni. La prima รจ la 402 Km (5%) una Vienna Lager realizzata insieme a un altro produttore abruzzese: Anbra (sito web) de L’Aquila, cittร dove Opperbacco ha da poco aperto il suo locale ufficiale, chiamato Opperbacco & Brothers. Un sodalizio dunque che ha mille significati e si concretizza con questa bassa fermentazione in cui spiccano le note di malto, usato nelle varietร Vienna e Monaco. Sempre presso l’impianto di Luigi Recchiuti, infine, รจ stata brassata la Where is Nardone (6%), una English IPA prodotta insieme ad altri tre imprescindibili birrifici del Centro Italia: Hilltop (sito web), Mukkeller (sito web) e Birra dell’Eremo (sito web). Aspettiamoci una India Pale Ale piuttosto classica, ma con l’insolita aggiunta di una frazione di frumento.
Chiusa momentaneamente questa ampia parentesi di collaborazioni, ci spostiamo in Emilia dove poco piรน di una settimana fa il birrificio Toccalmatto ha annunciato una nuova creazione. La birra si chiama Sabotage (5%) ed รจ segnalata come una West Coast Pils, definizione non convenzionale che suggerisce l’aggiunta di elementi da West Coast IPA a quelli standard delle Pils: quindi un profilo citrico ed erbaceo, con un tocco tropicale e il supporto dei malti (crosta di pane e cereali), un amaro persistenze e una discreta secchezza. I film polizieschi degli anni ’70 e ’80 hanno ispirato l’etichetta e il nome, quest’ultimo curiosamente identico all’ultima creazione di Nama Brewing di cui abbiamo scritto la scorsa settimana. La Sabotage di Toccalmatto sarร presentata in anteprima a Beer Attraction insieme a una one shot inedita (una Stout) di cui presumibilmente parleremo nei prossimi giorni.
E concludiamo riprendendo il filo delle collaborazioni per introdurre altre due recenti novitร . La prima si chiama Cochise (7%) e nasce dall’incontro tra i birrifici Radiocraft (sito web) e Collerosso (pagina Instagram). In particolare ricorderete che quest’ultimo era una costola di Birra del Borgo, diventato un marchio autonomo (e di nuovo artigianale) dopo la sua cessione da parte della multinazionale AB Inbev nell’ottica delle operazioni di razionalizzazione (leggi chiusura) dell’impianto di Borgorose. La ricetta รจ quella di una Baltic Porter fermentata a basse temperature e caratterizzata dall’impiego di fiocchi di sale, che arricchiscono un profilo aromatico in cui si distinguono nettamente note di caramello, toffe, cacao e un accenno di caffรจ. La morbidezza del corpo รจ garantita anche dall’impiego di una percentuale di avena nella base fermentescibile.
Ultima new entry di giornata รจ la Xantia Crudele (6,4%), un’American IPA che il birrificio siciliano Alveria ha realizzato in occasione dell’ottavo anniversario del Beer Bang (pagina Facebook), importante locale di Messina. ร una birra luppolata che si contraddistingue per un ventaglio aromatico molto intenso di agrumi e frutta tropicale, grazie all’impiego delle varietร Amarillo ed El Dorado, e per un mouthfeel vellutato ottenuto con l’aggiunta di avena. La birra รจ stata presentata una decina di giorni fa durante un evento che ha coinvolto contemporaneamente piรน di dieci locali italiani, la maggior parte dei quali concentrata in Sicilia. Il nome della birra si riferisce a un antico mito che lega le cittร di Messina e Siracusa, una scelta non casuale dal momento che Alveria ha sede proprio nel siracusano.