Complice la vicinanza delle festività , i birrifici italiani stanno continuando ad annunciare nuove birre con un ritmo impressionante, al punto che per la prima volta siamo in difficoltà nel segnalare tutte le novità , anche raddoppiando la consueta panoramica settimanale. Quindi ecco un inevitabile aggiornamento che si apre con due creazioni inedite del giovane marchio Shire Brewing, uno dei rappresentati della nuova leva di produttori più interessati a indagare gli stili classici continentali che a seguire le mode d’oltreoceano. La prima new entry si chiama Decumano Est (4,7%) ed è una tradizionale Keller di stampo francone, luppolata con varietà Perle, Tettnanger e Hallertau Mittelfruh e caratterizzata da un’anima rustica e da un finale amaro. Vale la pena sottolineare che i ragazzi di Shire hanno atteso la disponibilità dell’impianto a osmosi inversa per la regolazione dell’acqua prima di lanciarsi in una produzione del genere – tra le altre cose hanno aumentato la quantità di cloruri per enfatizzare la percezione del corpo. La seconda novità si chiama invece Profanator (7,8%) e, come potete facilmente intuire dal nome, rientra nella tipologia delle Doppelbock. Il lievito è tedesco e il luppolo riconducibile alla sola varietà Perle, mentre il grist è abbastanza complesso: malti Monaco, Pilsner, Melanoidin, Caramunich e Pale Chocolate. Perfetta per scaldarsi in queste fredde giornate.
A proposito di birre “plaid”, solo qualche giorno fa il birrificio Mukkeller (sito web) ha annunciato la sua nuova creazione per le festività . Si chiama Guastafeste (10%) e trae ispirazione dalle tradizionali Belgian Strong Ale, senza tuttavia ricorrere all’impiego di spezie aggiuntive come spesso accade nelle Kerstbier. I protagonisti della ricetta sono invece i malti e il lievito, con un ventaglio aromatico che regala toni speziati e soprattutto fruttati. La Guastafeste è una birra “cicciona”, complessa, calda e pensata appositamente per il Natale. Sarà disponibile in fusti da 20 litri e in bottiglia da 33 cl, ma se vorrete assaggiarla dovrete pazientare qualche giorno, perché sarà in vendita solo a partire da giovedì 10 dicembre.
Se avete una buona memoria, ricorderete a ottobre 2020 il Birrificio Lambrate lanciò una IPA a cavallo tra le interpretazioni stilistiche di West e East Coast, battezzandola 20134 in omaggio al codice di avviamento postale della storica sede di via Adelchi a Milano. A circa un anno di distanza l’azienda meneghina ha ora annunciato la sua 20133 (6,5%), nata invece per celebrare i dieci anni del ristopub del Lambrate di via Golgi – sebbene i due locali non siano molto distanti tra loro, si trovano in zone con cap differente. La 20133 è una West Coast IPA realizzata con tre varietà di luppolo: il neozelandese Motueka e gli americani Citra e Cashmere. Chiaramente la ricetta gioca sulle loro peculiarità aromatiche, che ricordano gli agrumi e la frutta esotica. La corsa chiude con un amaro deciso ma tendenzialmente morbido, che invita subito a un altro sorso.
Torniamo a occuparci di basse fermentazioni di stampo tedesco per introdurre le ultime due novità del Birrificio Lariano (sito web). La prima si chiama Fluida (7,5%) ed è una Doppelbock piuttosto in stile, con note di frutta matura (prugna, uva passa) e caramello, che si mantiene relativamente facile da bere grazie alla capacità di nascondere il tenore alcolico elevato. La seconda creazione si chiama invece Pomice (6,5%) ed è una Maibock che stizza l’occhio alla modernità : protagonista infatti non è solo il malto (cereali, miele chiaro), ma anche il luppolo, impiegato in late hopping. Il risultato è una birra con una solida struttura maltata, ben bilanciata da un finale leggermente amaro.
E due sono anche le novità del birrificio Chianti Brew Fighters (sito web) di Radda in Chianti (SI), che si aggiungono alla linea Bestemmia dedicata alle lattine. La prima è La Bestemmia Sexy (6%), una DDH IPA in chiave New England che scommette su un insolito trio di luppoli: Citra, Strata e Bru-1. Il risultato è una grande intensità olfattiva che rimanda a aromi di lime, mango e resina, accompagnati da un corpo morbido e vellutato. La seconda novità si chiama Il Bestemmiator (7,5%) ed è anche in questo caso una Doppelbock – solo qualche anno fa sarebbe stato impensabile imbattersi in tre nuove Doppelbock italiane e questo restituisce il senso di cosa sta succedendo nel nostro ambiente. Il ventaglio aromatico della Bestemmiator include sfumature che vanno dal caramello al tostato, sostenute da un corpo robusto.
Non poteva certo mancare una Italian Grape Ale nella panoramica odierna, quindi eccoci qui a presentare la Free Bird (5%) del birrificio laziale Radiocraft (sito web). La base può essere ricondotta alle IPA di stampo moderno, grazie all’impiego di lievito del New England e a un leggero dry hopping con luppoli Nelson Sauvin ed Enigma, ma poi l’elemento distintivo entra in gioco con l’aggiunta di mosto di uva Moscato e Bombino, fornito dall’azienda agricola Marco Colicchio che produce vini naturali nel territorio dei Castelli Romani. La birra chiaramente celebra l’incontro aromatico tra i luppoli e l’uva, con evidenti note agrumate accompagnate da rimandi di frutta gialla e tropicale.
E chiudiamo questa lunghissima carrellata con l’Olea (6,2%), birra del birrificio Alta Quota (sito web) che nasce da un progetto di economia circolare promosso da Coldiretti Lazio. L’ingrediente speciale è costituito da foglie di ulivo di scarto (100 kg), provenienti dall’attività di potatura degli ulivi presenti nella regione. L’Olea si presenta di colore dorato con riflessi ambrati e l’impiego delle foglie secche ha effetti a vari livelli: integra il contributo dei malti (crosta di pane, biscotto) e dei luppoli (agrumi) con delicate note di tè verde, cola e foglie di tabacco e una componente speziata (zafferano, coriandolo, affumicato), mentre in termini puramente gustativi stempera l’amaro finale e conferisce un’acidità appena accennata.