Mancano ormai pochi giorni all’inizio della Settimana della Birra Artigianale 2019 e ancora meno all’evento inaugurale che si terrà a partire da venerdì 1 marzo presso Eataly Roma. Mi riferisco chiaramente all’ormai tradizionale Ballo delle Debuttanti (scheda), l’appuntamento in cui assaggiare in una singola occasione tantissime birre inedite provenienti da altrettanti birrifici italiani. Quest’anno le “debuttanti” a referto saranno ben 15 (quindici!), realizzate sia da birrifici relativamente giovani che da pionieri del movimento. Interessante la concentrazione di birre scure, sebbene gli stili rappresentati saranno assai diversi tra loro: si potrà spaziare da classiche tipologie europee a moderne interpretazioni di stampo americano, da ricette con ingredienti speciali ad anelli di congiunzione tra mondi completamente diversi. Per assaggiarle tutte vi basterà partecipare alla Festa delle Birre Artigianali di Eataly Roma, in programma da venerdì 1 a domenica 3 marzo.
Dunque il consueto post settimanale sulle nuove birre italiane si concentra oggi sulle 15 debuttanti presenti da Eataly Roma. Quali vi intrigano di più?
Buia Special Edition – Agrilab
Prima partecipazione al Ballo delle Debuttanti per il birrificio laziale Agrilab, che si presenta da Eataly con la sua Buia Special Edition (7%). Come il nome suggerisce, è un’edizione speciale della Buia, una Brown IPA realizzata con 40 kg di zucca coltivata nell’orto di Agrilab. Questa edizione speciale è maturata in botti di rovere e blendata con una versione più giovane della stessa birra. Prodotta in quantità limitatissime.
Chestnut Tripel – Birreria Eataly
Gioca in casa l’ultima creazione della Birreria di Eataly Roma, che arriva dopo una serie di altre birre inedite create dopo il restyling del locale e dell’impianto di produzione interno. Il nome Chestnut Tripel (10,5%) riassume le sue caratteristiche principali: la ricetta di ispira all’antico stile trappista, ma prevede l’aggiunta di castagne. Il risultato è un prodotto che sprigiona potenti note di castagno e miele, con una schiuma pannosa, compatta e persistente. La gradazione alcolica elevata è equilibrata da una piacevole freschezza che invoglia a berne un altro calice.
Cocomoon – Birrificio Amerino
Aggiungere cocco in una Stout è una soluzione intrigante, che il Birrificio Amerino di Terni ha deciso di sperimentare con la sua Cocomoon (6,2%). La base in realtà si ispira a quella variazione aromatizzata dello stile conosciuto come Breakfast Stout: oltre al frutto esotico troviamo l’impiego di vaniglia Bourbon e caffè Baba Budan. Di questa birra vi ho già raccontato in passato, ora potrete assaggiarla direttamente dalle spine del produttore.
Dexi – Birrificio di Cagliari
Negli scorsi mesi diversi importanti produttori italiani hanno festeggiato il decimo anno di attività e tra questi va sicuramente menzionato il Birrificio di Cagliari. L’azienda sarda parteciperà al Ballo delle Debuttanti proprio con la birra creata per il suo anniversario e battezzata Dexi (6%) – “dieci” nella lingua locale. È una Scotch Ale che si distingue per aromi di caramello, frutta secca, liquirizia e delicate venature fumé. La luppolatura è ben bilanciata e si posiziona su un amaro medio, lasciando spazio alla struttura dei malti.
Doge Brown Ale – Birrificio del Doge
Il veneto Birrificio del Doge non è certo una novità al Ballo delle Debuttanti, ma quest’anno ha deciso di catapultarci nelle classiche atmosfere birrarie del Regno Unito con la sua Doge Brown Ale (5,1%). Lo stile di riferimento è quello tradizionale – e abbastanza in disuso – delle birre “marroni” anglosassoni, che i ragazzi del Doge hanno interpretato seguendo in maniera fedele il modello di partenza. Il profilo aromatico gioca allora sulla coesistenza tra note di toffee, frutta secca, cioccolato e caramello, dando luogo a una birra equilibrata ma complessa, che mantiene un’invidiabile scorrevolezza.
Doppia Neuro – La Casa di Cura
Il birrificio abruzzese La Casa di Cura presenterà al Ballo delle Debuttanti 2019 la sua Doppia Neuro (10%) sorella maggiore della Neuro ma chiaramente nata successivamente. Perché allora “sorella maggiore”? Perché può essere considerata una sorta di upgrade della scura di La Casa di Cura: è un’Imperial Stout forte e complessa ispirata all’interpretazione statunitense dello stile. I classici toni torrefatti si accompagnano al carattere impresso dai luppoli americani per un risultato molto intrigante.
Dual IPA – Birra Losa
Direttamente da Borgo San Michele, in provincia di Latina, arriva al Ballo delle Debuttanti 2019 l’azienda Birra Losa, che porta con sé la nuovissima Dual IPA (8,3%). In questo caso siamo al cospetto di una Double IPA decisa e muscolare, ma anche molto facile da bere. Al naso si distinguono profumi tropicali con una leggera tendenza all’agrume, più in lontananza note resinose. In bocca tornano il frutto della passione, il mango e il litchi. Sensazioni di ananas e frutta a polpa gialla ben evidenti.
Future – Rebel’s
Seconda partecipazione consecutiva al Ballo delle Debuttanti per il birrificio romano Rebel’s, che dopo aver ammaliato i partecipanti dell’edizione 2018 con la sua Moka Ink ci riprova quest’anno con la Future (5%). Si tratta di una Pale ale esaltata da un’abbondante luppolatura con varietà Galaxy, Enigma e Mosaic che conferisce note di ananas, papaya e frutti tropicali. L’amaro delicato è accompagnato da un corpo morbido. Nel complesso la bevuta risulta facile e complessa al tempo stesso, carica di aromaticità e ricca di sentori esotici.
Kora – Birra dell’Eremo
È ormai una presenza fissa del ballo delle debuttanti l’umbro Birra dell’Eremo, che ha scelto il pre-opening party della Settimana della Birra Artigianale per presentare la quarta creazione della nuova linea Non-conventional Yeasts Series. La Kora (4,5%) è una Gose sui generis in cui la tipica acidità non proviene dall’impiego di lattobacilli, ma dall’uso del lievito non convenzionale Kluyveromyces thermotolerans che produce naturalmente acido lattico. La ricetta prevede anche fior di sale italiano, coriandolo e ibisco.
La Ruzza – La Gramigna
Cocco ancora protagonista ne La Ruzza (7,2%) del birrificio agricolo La Gramigna, che prevede l’impiego dell’ingrediente speciale per arricchire il profilo aromatico di una birra in stile Robust Porter. Il colore è scuro e il corpo pieno, mentre le decise note di caffè e cioccolato sono smorzate dalla dolcezza del cocco aggiunto in fermentazione. Il ricorso a fiocchi d’avena e lattosio conferisce cremosità e rotondità al palato.
Lucid Dream – Birrificio Italiano
Solo un birrificio storico e unanimemente apprezzato come il Birrificio Italiano poteva osare tanto: creare un anello di congiunzione tra le Pils – stile per cui nutre una spiccata predilezione – e le IPA torbide e tropicali del New England. Della Lucid Dream (5,7%) ho già avuto modo di scrivere in passato, quindi qui mi basta ricordare che è prodotta con malti d’orzo, frumento e segale e doppio dry hopping di luppoli nobili. Vi ritroverete l’aspetto hazy, il mouthfeel morbido e l’aroma fruttato delle NE IPA e una luppolatura estrema in aroma ma dall’amaro decisamente gentile, il tutto su una base a bassa fermentazione.
Orma 2 – Eternal City Brewing
Conferma la sua presenza al pre-opening party della Settimana della Birra Artigianale anche il birrificio romano Eternal City Brewing, che presenterà la usa Orma 2 (7%). Si tratta della seconda Farmhouse Ale del produttore capitolino: è una birra leggermente acida grazie al ricorso al sour mash, che a livello aromatico si distingue per evidenti toni agrumati e per la speziatura con coriandolo. È una birra “rustica”, dissetante e facile da bere, proprio come dovrebbero essere le migliori interpretazioni dello stile.
Real IGA – Mastio
New entry al Ballo delle Debuttanti anche per il birrificio Mastio di Urbisaglia (MC), che recentemente ha rinnovato completamente la sua identità visiva. Sarà presente all’evento con la sua Real IGA (6,3%), appartenete – come si può intuire – al “quasi” stile nostrano delle Italian Grape Ale. La Real IGA si contraddistingue per un colore rosato brillante che ricorda i vini rosè e per una leggera frizzantezza. L’aroma spazia dalla pesca matura all’uva spina rossa. In bocca mostra una discreta acidità , donata dai lieviti indigeni delle uve, la rende secca e beverina.
Roxa – Baladin
Anche lo storico birrificio Baladin partecipa quest’anno al Ballo delle Debuttanti con la sua Roxa (5,5%), di cui vi ho già parlato in passato. Per i meno attenti ricordo che è una birra ispirata alle American Amber Ale, che si presenta di colore rosso brunito e schiuma beige compatta. Al naso si avvertono decise note di arancia candita, caramello tostato, resina e agrumi. Il profilo aromatico è coerente al palato, dove sorprende per la facilità della bevuta nonostante un’evidente amaricatura e una lieve astringenza.
Terremoto – Busa dei Briganti
Infine prima apparizione al Ballo delle Debuttanti per il birrificio agricolo Busa dei Briganti, che porta in dota la sua inedita Terremoto (6,5%). È definita una DDH Cryo IPA, perché prodotta con luppolo in polvere e con un ricorso massiccio alla tecnica del dry hopping. L’orzo è coltivato dalla stessa azienda e maltato in Austria, mentre i luppoli utilizzati sono Mosaic, Amarillo ed Ekuanot che regalano note agrumate e soprattutto tropicali. Facilissima da bere.
Credevo che l’epoca delle birre strane (e senza senso) fosse finita. Ma evidentemente mi sbagliavo.
Nella vita, mi sono sempre chiesto come potesse essere una birra al cocco, finalmente potrà dormire la notte.
Quale delle due hai assaggiato? O le hai provate entrambe?
Entrambe, sono corso a procurarmele.