La panoramica di oggi sulle nuove birre italiane si apre con un’interessante collaborazione, frutto dell’incontro tra due importanti birrifici del Centro Italia: il marchigiano MC-77 e l’umbro Birra Perugia. Il risultato è Saaz Limone e Sale (4,7%), una simil Gose che si ispira a una delle bevande catanesi per eccellenza: Seltz, limone e sale. Lo stile di Lipsia ben si adatta all’idea di partenza: il sale è previsto dalla ricetta originale, mentre la variazione sul tema è rappresentata dall’impiego di scorza di limone. C’è chiaramente una percentuale di frumento (maltato), mentre dalla descrizione non è chiaro se sono stati aggiunti lattobacilli, come nelle autentiche Gose. Il luppolo, infine, è presumibilmente di varietà Saaz (almeno in parte). Birra perfetta per l’estate, ça va sans dire.
Oltre a essere uno dei migliori birrifici italiani, Hammer è un ospite fisso in questa rubrica grazie alle novità che sforna regolarmente. Negli ultimi giorni ha addirittura annunciato una nuova linea parallela, che prevede una ricetta sempre uguale in tutte le cotte a eccezione del mix di luppoli, che variano ogni volta. La prima è stata battezzata Galaxy Wai-iti (7%) perché realizzata con le rispettive varietà australiane e neozelandesi. La base – che come detto sarà confermate nelle future incarnazioni della gamma – è un’American IPA prodotta con solo malto Pils e con lievito Vermont. È disponibile solo in fusto e naturalmente sarà interessante confrontare le varie cotte di volta in volta.
Dopo quasi 15 anni di attività compare nelle nostre panoramiche sulle nuove birre lo storico birrificio Orso Verde, che recentemente ha annunciato l’inedita Uncle Dog (4%). Come riportato su Malto Gradimento, si tratta di un’American Wheat brassata con il 30% di frumento e luppolata con le varietà Citra, Mosaic e Aurora. Quest’ultima, di origine slovena, è giù utilizzata per la storica Golden Ale della casa, la Wabi. Disponibile in fusti e in bottiglie da mezzolitro, la Uncle Dog è una birra leggera, fresca e facile da bere, caratterizzata dal luppolo ma anche equilibrata. Sarà presentata ufficialmente sabato 9 giugno durante la festa Beer at Bear organizzata presso il birrificio.
Torniamo a bomba sulle collaborazioni per segnalare quella sulla direttrice Roma – Teramo. Lo scorso 24 maggio, infatti, il capitolino Birstrò e l’abruzzese Opperbacco hanno presentato la loro Fallacalà (4%), una Brown Porter piuttosto fedele allo stile di appartenenza. È quindi una birra di colore marrone, leggera, che si distingue per note di caffè e cioccolata e, più lontano, nocciola e frutta secca. Al palato tornano le note vellutate di caffè che invogliano a un altro sorso. Una creazione molto interessante, soprattutto per chi (come il sottoscritto) non ama rinunciare a bere “scuro” anche durante la stagione calda.
Restiamo a Roma per segnalare la prossima novità . Da qualche mese è attivo in città Umami, ristorante dedicato alla cucina orientale. Sin dall’apertura, il locale ha deciso di ingaggiare alcuni birrifici amici per realizzare delle birre speciali. L’ultima arrivata è una Blanche la cui ricetta prevede un’aromatizzazione con Pepe di Sichuan e scorza di Yuzu, un agrume da forte profumo, che al gusto si posiziona tra il limone e il pompelmo ma senza mostrare le asperità dei due “cugini”. Il birrificio che si è cimentato con questa particolare ricetta è il quotato Rebel’s. Da notare la splendida grafica, declinata anche in lattina. Una birra fresca e profumata, presumibilmente ottima per accompagnare molti piatti di Umami.
È invece molto tradizionale l’inedita del birrificio Babylon, annunciata proprio a fine maggio. Si chiama Panzer Keller (5,2%) ed è inutile specificare che si ispira alle classiche “birre da cantina” della Franconia, dove i ragazzi dello staff si sono recati recentemente per un tour tra gli storici produttori della regione. Come la letteratura insegna, è realizzata con il metodo dell’ammostamento per decozione – per la prima volta sperimentato dal Babylon – e si distingue per profumi mielati e di cereale e per un sapore maltato che ricorda la nocciola. I luppoli utilizzati sono solo nobili tedeschi, mentre il nome e l’etichetta sono un omaggio a Quentin Tarantino e al suo Bastardi senza gloria.
E finiamo con un salto in Trentino, dove una ventina di giorni fa Birra del Bosco ha annunciato la sua nuova Hellpecker (4,9%). Restiamo dunque nel campo dei classici stili di stampo tedesco, seppur rivisitati: siamo al cospetto di una Helles, di colore chiarissimo (2 SRM) e con il malto in primo piano (miele, crosta di pane), ma con un amaro finale relativamente pronunciato (27 IBU). Non è un caso che sia definita dallo stesso birrificio una Hoppy Helles. Presentata ufficialmente durante l’ultima edizione di Cerevisia, festival dedicato esclusivamente ai produttori trentini, è disponibile solo in lattine da 33 cl. Eh sì, ormai questo contenitore è sempre più usato dai birrifici italiani.