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Le migliori birre italiane del 2009

coppaitalia-300x271La fine dell’anno si avvicina rapidamente e, come ogni volta, in questo periodo fioccano i bilanci dei mesi appena passati. Oggi vorrei provare a ripercorrere tutte le novità birrarie italiane che si sono avvicendate dallo scorso gennaio, chiedendo le vostre personalissime preferenze. Bisognerà considerare solo le birre veramente nuove, quindi non sono ammesse “edizioni 2009” di prodotti già esistenti. Parimenti, sono da escludere versioni modificate di birre già presenti sul mercato. Di seguito sarà presente un elenco, costruito spulciando i post di Cronache di Birra dell’ultimo anno: magari non sarà esaustivo, ma potrà risultare molto utile per chi voglia cimentarsi in questo giochino. Partiamo…

Suju: Ale al ginepro nata dalla collaborazione tra Birrificio Italiano e Thornbridge Brewery.

Birra Milano: il comune di Milano ha rispolverato questo leggendario marchio.

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Primatia: ambrata del birrificio Birranova, realizzata con fichi secchi e vincotto.

Open: la nuova birra di Baladin, apripista del progetto che ha portato all’apertura dei locali omonimi.

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Trentatre: la linea “low-cost” della Birra del Borgo è composta da Dorata, Ambrata e Bruna, alle quali recentemente si è aggiunta la 33 Tripel.

Rubus: la Birra del Borgo comparirà spesso in questo post; nella fattispecie di tratta si una birra creata con l’impiego di lamponi su una base di Duchessa.

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My Antonia: una Imperial Pils nata dalla collaborazione tra Birra del Borgo e Dogfish Head.

Saltinmalto: birra del BI-DU intrigante quanto fuori di testa, realizzata con sale nero delle Hawaii.

Linea Off License: il beershop romano Off License ha ingaggiato alcuni birrai italiani per brassare dei prodotti a suo nome. All’interessantissima APA di Maltovivo, nel 2009 si sono aggiunte la Imperial Porter made in Montegioco e la Imperial Stout Impirial Staut firmata Birra del Borgo.

Sparrow Pit: altra collaborazione tra Birrificio Italiano e Thornbridge, un Barley Wine maturato in legno.

Muse: la nuova linea di birre del Birrificio Italiano, realizzate con il metodo delle second runnings. Ne sono previste 4, una per stagione: finora sono state presentate la Musa Estate ai limoni di Amalfi e la Musa Autunno con uve Nebbiolo.

Alma: birra al miele di castagno prodotta da Gilac.

Birrificio Aosta: aperto ad agosto 2009, vanta già una gamma piuttosto ampia, composta da Aosta Pale Ale, Mon Blanche, Excalibeer, Jured e Loiren.

Le birre per l’Open Baladin di Roma: il nuovo locale capitolino può fregiarsi di una serie di birre create appositamente per lui. Finora sono state presentate: Karkadè dell’Olmaia (aromatizzata con fiori di ibisco), CU+ Crismas (collaborazione tra Birra del Borgo e Baladin), Triplisaaz (versione della Triplipa di Opperbacco con solo luppolo Saaz) e CortocirtuiTeo di Birra Pasturana.

Masca: bassa fermentazione scura prodotta dal Birrificio Torino.

Trebbiana Extra: Maibock di Birranova, evoluzione della Trebbiana.

De’ Rinaldi: natalizia del birrificio campano Karma.

CentesimALE: birra celebrativa per la centesima cotta del birrificio Karma.

Syrentum: birra d’esordio del neonato Birrificio Sorrento, realizzata con bucce di limoni di Sorrento IGP.

Malagrika: novità del produttore pugliese B94, brassata con l’impiego di confettura di mela cotogna.

November Ray: sottolineata Salento Pale Ale, è la rivisitazione made in B94 del classico stile anglosassone.

Diva: Strong Ale di ispirazione belga prodotta da Gilac.

BB Evò: evoluzione della BB10 di Barley, realizzata con la sapa di uve Nasco.

ChriGhost: per Natale 2009 anche Moreno dell’Olmaia ha accettato la sfida delle maturazioni in legno.

Amba: nuova Bitter del Birrificio Italiano, con luppolo Fuggle.

Turner: Stout del birrificio La Piazza, aromatizzata con fave di cacao e vaniglia.

Super Sayan: ultima creazione del BI-DU, maturata 6 mesi in barrique.

Makke Stout: scura di Montegioco realizzata per il pub romano Ma che siete venuti a fa.

Dui e Mes: la low alcohol di Pausa Cafè ha inaugurato anche in Italia l’interesse per le birre a basso contenuto alcolico.

Platinum: la birra celebrativa di Croce di Malto per festeggiare la vittoria della Triplexxx al Mondial de la Bière.

Woodwork Series: le prime birre del produttore capitolino Revelation Cat sono un curioso e riuscito esperimento di maturazione in legno.

Prater: la Vienna del neonato Birrificio Joker di Milano.

Stim Bir: la birra ispirata allo stile americano, prodotta da Birra del Borgo in collaborazione con Grateful Deaf Brewery.

La 30: la birra afrodisiaca (…) del produttore milanese Bauscia.

Claudette: blend del Birrificio Svevo tra una birra maturata 15 mesi in botti di rovere e birra di frumento di 4 settimane.

Le novità del Birrificio del Ducato: nello specifico Bia IPA, Campari Bitter Ale (sarà presentata in anteprima tra qualche giorno a Lurago XMAS) e Riserva Strepponi (Krampus 2008 rifermentata con lattici e brettanomiceti).

Macca Meda: l’American Amber Ale di Barley fece il suo debutto lo scorso giugno.

Sicuramente ho dimenticato qualche birra, perciò ogni integrazione è ben accetta. Concluso l’elenco non mi rimane che scegliere le mie preferite (ovviamente ne ho assaggiate solo alcune): direi in ordine sparso Sparrow Pit, 33 Dorata, Bia IPA e Saltinmalto. Ora tocca a voi!

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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29 Commenti

  1. manca la30 la birra che c’e’ la più lungo di tutte ! XD.
    scusatemi la battuta becera… ma visto il video pubblicitario.

  2. @pistillone
    Aggiunta, grazie! Grazie anche a chi mi ha ricordato la Stim Bir (lui sa).

    @Scauca
    Beh anche io ne ho bevute solo una piccola parte!

  3. dimentichi la Ortiga del Lambrate che mi pare cada nel 2009. per me la migliore anche se il 90% di quelle segnalate mi mancano. ma scommetto 10 euro che rimarrebbe comunque la mia migliore

    c’è anche la Drago Verde, per ora meteora birraria del Lambrate. poi un paio di birre nuove di Toccalmatto. e poi chissà quante altre

  4. @SR
    Giusto! Mentre compilavo la lista mi erano sovvenute queste novità ma poi le ho dimenticate elenco facendo (pensavo fosse più corto). A questo punto è inutile aggiornarlo!

  5. Ragazzi faccio un bella cosa, cancello tutti i messaggi OT che mi sono rotto le palle di queste divagazioni. Se volete vi apro un forum tutto per voi.

  6. BIRRIFICIO OPPERBACCO: grave mancanza, soprattutto L’Una, Triplipa e 10 e lode. Nato proprio quest’anno ha sfoggiato subito delle birre davvero buone!
    Poi ognuno ha i suoi gusti, ma alcune, almeno quando assaggiate non mi hanno detto molto 😀
    A presto, Mirko

    p.s.
    Pausa cafè condivido, spettacolare.

  7. Eh giusto Mirko! Pensavo che fosse nato nel 2008, invece ho letto che la prima cotta risale a febbraio 2009. A me di loro ha fatto impazzire la 4 punto 7 alla spina.

  8. birrificio di lambrate,birrificio,italiano,bidu’ da questi birriffici esce il meglio della birra artigianale italiana!…..senza dimenticare gli emergenti birrificio menaresta,lariano,carrobiolo di monza e doppio malto di erba in forte ascesa!

  9. lallo, prova le Opperbacco! Cercale in bottiglia, sono state una bella scoperta e le trovo spesso nei beershop di recente. Non dovrebbe essere una ricerca difficile. 🙂

  10. @pisti ti diro’ che le birre di monte gioco sono buone ma..(per i mio gusto e parere ci mancherebbe) ma…manca qualcosa per entrare nel olimpo) san paolo e’ anche lui un buon emergente! mentre toccalmatto per i miei gusti e’ troppo estremo! @zucchina la opperbacco non lo mai assagiata ma credo che sia una uona birra!….nei beer shoop non ci vado piu’…dopo qualche esperienza MOLTO DELUDENTE (al mio portafogli!) e gia’!…..i furbi fanno poca strada!

  11. Ciao Andrea,
    se pensi che il mio messaggio sia di spam eliminalo pure.
    Non ho nessun contatto con il birrificio opperbacco, ho soltanto consigliato un sito con prezzi – secondo me – onesti.

    Buon natale birroso!

  12. Andrea giusto una precisazione…la “nostra” Off License di Maltovivo è (era) una American IPA.
    Dico “era” perchè ormai è quasi praticamente terminata…..un pò pure a causa mia 🙂

  13. Boh, io ho sempre seguito Beeradvocate per gli stili: American Ipa ed Apa sono sempre stati trattati come due stili differenti. Altri li accorpano in Apa….vabbè più o meno le differenze sono minime 🙂 Però se penso alla Doggie Style penso ad una Apa, mentro la Snake Dog è una American Ipa.
    Oh mio Dio, sono le 19 25 del 24 Dicembre è sto divagando come un nerd sugli stili della birraaa….aiutoooooo 🙂

  14. @emiliano
    infatti proprio seguendo beeradvocate la malto vivo sarebbe considerata una APA, vista la leggerezza dei gradi alcolici…è solo che con tutte ste minchiate su aipiei varie mi sembrava una precisazione fuori luogo, si sta rovinando sempre più l’essenza stessa di una birra…Dì la verità che l’altra sera sei uscito con un pò troppe Jule Ipa dal pub…
    Felice Natale

  15. @colonna
    Sai, sono pienamente d’accordo che sono tutte minchiate come i vari discorsi sulle profondità delle scanalature dei bicchieri utilizzati per il lambic…..un prodotto che in certo senso può essere considerato a rischio estinzione……
    E’ vero anche che sapendo che sono minchiate, ognitanto ci si diverte a parlarne…senza esagerare ovviamente. Gli stili delle birre servono per i concorsi. Punto….ma se non parlo qua de ste cose da nerd, dove ne parlo? al lavoro!? no…è ormai da troppo tempo…
    PS: la Jule Ipa non è mai troppa 🙂
    Buon Natale a tutti

  16. Giusto una precisazione: certo che considerare “low-cost” delle birre in bottiglia da 33cl, vendute a 3euri direttamente al birrificio che le produce… :S

  17. @m’arcolizzo
    Infatti la definizione low cost era tra virgolette. Io a 3 euro la trovo direttamente nei beershop ed è comunque uno dei prezzi più bassi per una 33cl italiana. La definizione va letta in senso relativo e in riferimento all’idea di partenza del birrificio (poi nella realtà ci sono tutti i limiti che vediamo…)

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