Nel post di lunedì scorso abbiamo celebrato l’inizio della primavera con una carrellata delle birre italiane espressamente dedicate alla stagione in corso. Ad esse va aggiunta la Spring Break (5,2%) di Eastside, che ho volontariamente tralasciato per aprire il post di oggi sulle novità brassicole dei nostri birrifici e che rientra in una serie di produzioni inedite pensate proprio per le quattro stagioni. Quella primaverile è un’American Wheat, realizzata con un 50% di frumento maltato e luppolata esclusivamente con varietà tedesche “moderne”: Melon, Blanc e Mandarina. Agrumi e un leggero tocco resinoso dominano gli aromi, mentre a livello gustativo si distinguono una delicata acidità (data dal frumento) e un amaro controllato. La Spring Break sarà presentata ufficialmente venerdì 25 marzo nella bellezza di 60 locali sparsi in tutta Italia, per l’elenco dei quali vi rimando all’evento su Facebook.
Si è invece tenuta esattamente una settimana fa a Milano l’anteprima assoluta della Tiremm Innanz (4,5%), collaboration brew tra il Birrificio Lambrate e Toccalmatto. Due tra i più apprezzati produttori italiani si sono incontrati per dare vita a una classica Vienna Lager, stile troppo spesso ignorato. Se il personaggio ritratto in etichetta vi ricorda vagamente il Monarca, sappiate che siete sulla buona strada; il testo inscritto nel “medaglione”, sebbene in tedesco, dovrebbe poi cancellarvi ogni dubbio. Disponibile in fusti e in bottiglie da 33 cl, non è escluso che sia l’ultima novità a firma Lambrate prima del suo ventesimo anniversario, ormai vicinissimo.
Restiamo nell’ambito delle basse fermentazioni per introdurre La Bassa di Brewfist, una Lager – anzi una “Real Lager” come specificato in etichetta – ideata per il mercato del Regno Unito. Oltre a riferirsi al tipo di fermentazione coinvolta, il nome richiama il luogo di origine del birrificio (la “Bassa Lodigiana”), a cui è dedicata l’immagine stilizzata del ciclista che campeggia in etichetta. Nel lavoro creativo dello studio londinese By Volume (ma italianissimo nell’anima) il colore rosa dominante crea un’evidente associazione con la Gazzetta dello Sport, che non solo è uno dei maggiori promotori del Giro d’Italia, ma anche il quotidiano italiano più letto in assoluto. Insomma i rimandi sia alle caratteristiche della birra che al luogo di provenienza del birrificio sono diversi, ottima scelta in un momento in cui il made in Italy nel settore brassicolo sta ricevendo grande attenzione in tutto il Regno Unito.
A proposito di basse fermentazioni, diverse sono le novità provenienti dal Birrificio del Doge, una delle giovani realtà più interessanti nel panorama nazionale. La prima è la Dunkel (5,6%), appartenente ovviamente all’omonimo stile di origine tedesca, che tra l’altro a conquistato un argento al recente Birra dell’anno. Di colore marrone e caratterizzata da una schiuma fine e densa, presenta aromi di fave di caffè, burro di cacao e tostature, che in bocca si accompagnano a un corpo morbido e mediamente consistente.
Come il nome suggerisce, la Rauch Me Baby (5,6%) è invece una bassa fermentazione affumicata che al naso e al palato ricorda lo speck e la scamorza, insieme a un bouquet di arachidi tostate, fico nero e miele di castagno. Se amate le “smoked” è caldamente consigliata. Infine evadiamo dall’impero delle Lager con la terza novità , battezzata semplicemente Strong Ale (7,7%): qui a dominare sono sfumature di frutta matura a pasta gialla e candite, che in bocca virano verso pennellate di miele e frutta sotto spirito legate insieme da un corpo caldo e pieno.
Cambiamo decisamente genere con l’ultima nata del Birrificio Superbum, chiamata Porter’s Salary (6,9%). Lo stile di riferimento è quello delle Imperial Porter, sebbene sarebbe più corretto definirla una Imperial Coffee Porter per l’aggiunta di fave di cacao oltre agli ingredienti standard. Ovviamente il cacao è evidente sia all’olfatto che al gusto, ma non mancano sfumature torrefatte e caramellate. Il corpo è avvolgente, mentre nel finale il ventaglio aromatico diventa ancora più complesso per l’impiego in maturazione di chips di quercia americana imbevute di whisky.
E concludiamo con due novità a firma Birra 100Venti. La prima si chiama Roger Bitter (4,5%) ed è una Best Bitter piuttosto tradizionale, che gioca sull’equlibrio tra la dolcezza del malto e la caratterizzazione proveniente dai luppoli inglesi. Semplice da bere, presenta note di cereale, miele di acacia e toffee e un amaro persistente ma non invasivo. Appartiene invece alla tipologia delle Golden Strong Ale la Oh My Gold! (7,5%), una “chiara” corposa e strutturata, che tende ai toni dolci (miele millefiori, biscotto, frutta matura, agrumi) ma senza risultare stucchevole, grazie anche ad alcune sfumature che rendono il ventaglio aromatico vario (leggere tostature, erbaceo, ecc.).
non ho capito perché sarebbe più giusto definire la Porter’s Salary una Imperial coffee porter, se l’aggiunta è di fave di cacao
Eh hai ragione, non so per quale associazione mentale ho collegato il cacao al caffè