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Ancora nuove birre italiane: Chellerina e novità da B94, Eremo, Perugia e altri

20140924_142739_resizedCome accennato lunedì scorso, nelle ultime settimane i birrifici italiani hanno lanciato tanti di quei nuovi prodotti che rimanere aggiornati è una missione a dir poco improba. Ma Cronache di Birra è qui per questo 🙂 e quindi torniamo ad occuparci dell’argomento con un’ulteriore panoramica. Partiamo allora dalla Chellerina, una delle ultime collaboration brew apparse sul panorama nazionale. In realtà la collaborazione è molto ampia e coinvolge ben quattro produttori: La Piazza, San Paolo, Birrificio Torino e Black Barrels. Come qualcuno di voi probabilmente avrà notato, sono tutti marchi torinesi: la nuova creazione nasce infatti con l’ambizione di diventare la birra tipica del capoluogo piemontese.

Il nome Chellerina riconduce alla storia brassicola della città e in particolare alle avvenenti cameriere che lavorano nelle tante birrerie di Torino – nel 1865 erano ben 114, più che a Monaco di Baviera. In giro la notizia è già stata rilanciata nelle scorse settimane, ma su Cronache di Birra possiamo svelarvi i dettagli della ricetta, che ogni birrificio in futuro reinterpreterà a suo modo: la Chellerina è una bassa fermentazione di colore ambrato, ispirata allo storico stile Vienna, con un contenuto alcolico compreso tra 5,5% e 6,0% e realizzata esclusivamente con acqua di Torino e rigorosamente all’interno del territorio urbano della città stessa. È stata presentata lo scorso 28 settembre durante i festeggiamenti per il decennale della Piazza dei Mestieri e lo stesso accadrà al Salone del Gusto che inizia oggi. Il primo assaggio ufficiale è in programma per martedì 18 novembre presso la Piazza dei Mestieri.

elfoNegli scorsi giorni il mitico Elfo Pub di Perugia ha raggiunto l’invidiabile meta dei dieci anni di attività e i festeggiamenti sono stati bagnati da due novità provenienti da altrettanti validissimi birrifici umbri. Il primo è Birra dell’Eremo, che per l’occasione ha presentato La Decadentista, una Dubbel forte (7,5%) e corposa che conferma la predilezione del birraio Enrico Ciani per gli stili belgi. Il secondo è invece Birra Perugia, che invece ha svelato La Decennale (6,5%), ultima arrivata nella giovane categoria delle White IPA. Giovane sì, ma in rapida ascesa, come abbiamo avuto modo di verificare negli ultimi tempi.

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savageLa Puglia si conferma una delle regioni più attive in tutto il territorio nazionale e le novità brassicole si susseguono senza sosta. Per una panoramica completa sulle nuove birre locali vi rimando a questo post di Angelo, da cui tuttavia mi sembra interessante estrarre qualche informazione. Ad esempio c’è da registrare la prima bassa fermentazione del birrificio B94, battezzata Azzurra. Si tratta una classica Helles bavarese (la tradizionale bionda tedesca dell’immaginario collettivo), con la parte maltata in evidenza, ma ben bilanciata dal luppolo. Anche la gradazione alcolica è perfettamente nello stile (5%). Non resta che assaggiarla.

six gunDiscorso opposto per il giovane brewpub barese Bilabì, che ha recentemente presentato la sua prima alta fermentazione. Chiamata Savage, ha nell’impiego di miele d’acacia biologico la sua peculiarità più interessante, che chiaramente si ripercuote sulle caratteristiche organolettiche del prodotto. Nel frattempo i ragazzi della Compagnia Brassicola Zerottanta hanno invece lanciato la loro quinta produzione, chiamata Six Gun (6,6%). È una birra scura, ma non aspettatevi una Stout o una Porter: siamo invece al cospetto di una Cascadian Dark Ale, brassata con luppoli Centennial e Columbus.

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fuori saisonA inizio mese Roma è stata teatro di una serata di presentazione doppia. Protagonisti il brewpub Birstrò (5%) e il birrificio campano Maltolibero, ognuno dei quali ha presentato una sua nuova creatura. Il primo ha svelato al pubblico la sua Fuori Saison, che chiaramente si ispira alle Saison belghe: leggermente opalescente alla vista, profumata e speziata al naso, morbida e secca al palato. Maltolibero ha invece portato con sé la nuova Kwit (5,3%), una classica Blanche belga aromatizzata con coriandolo e bucce d’arancia amara e realizzata con una percentuale di avena. Quest’ultima è dedicata a Kurt Cobain, cantante che era già stato omaggiato dalla produzione di un altro birraio italiano. Indovinate a quale birra faccio riferimento…

mastri pipaiQuando si parla di abbinamenti con la birra si pensa immediatamente all’incontro tra la nostra bevanda e la cucina. Tuttavia l’accostamento talvolta può essere più insolito e coinvolgere prodotti di consumo che si ritengono distanti anni luce. Uno di questi è il fumo: a qualcuno di voi, ad esempio, sarà capitato negli anni di partecipare a una degustazione di birra e sigari. Non è quindi del tutto sorprendente la nascita della Birra Mastri Pipai, nata in collaborazione con il Pipa Club Italia e brassata da un birraio belga per il ristorante Squaquà di Cagli (PU). È stata realizzata per sostituire i consueti distillati (brandy, cognac, ecc.) nell’accompagnamento alla pipa e si fregia di essere la birra ufficiale del lento fumo. Se volete assaggiarla sappiate che giovedi 23 ottobre 2014 alle ore 15,00 si terrà una degustazione al Salone del Gusto, presso lo stand del Toscano Italia con il loro nuovo tabacco.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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7 Commenti

  1. Dotare una città di una sua birra simbolo mi sembra una bella idea, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di trovarla in diversi locali.
    Però…che senso ha contrapporre la variabilità di una ricetta soggetta a continue rivisitazioni da parte di quattro birrai alla comodità di poterla (solo in teoria) trovare in tanti locali? Si berrebbe ogni volta una birra differente…

  2. Molto interessanti queste collaborazioni tra birrifici, sicuramente ne vengon fuori prodotti di alta qualità .. poi le birre artigianali italiane sono alcune tra le migliori al mondo, se si riuniscono più mastri birrai insieme, poi, sono ancora meglio! voi quale preferite? quale consigliate?

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