Mi ricordo quando anni fa supplicavo (tra virgolette) i birrifici italiani affinché comunicassero al mondo le loro novità. Col tempo devo ammettere che hanno imparato la lezione e oggi i miei post sulle nuove birre si susseguono con maggiore frequenza. Forse verrà un giorno in cui non riuscirò più a stare dietro a tutti i vari aggiornamenti, ma per il momento ancora me la cavo bene. Anche quando le produzioni inedite di cui parlare sono tantissime, come nel caso di oggi. Partiamo allora dall’ultima creazione del birrificio Brùton, che avevo avuto il piacere di assaggiare in anteprima durante la mia recente trasferta toscana. Al tempo la birra ancora non era stata presentata ufficialmente, cosa che avverrà al prossimo Vinitaly. Nel frattempo ha iniziato a farsi conoscere in giro, come si può verificare da questo articolo apparso su Il Tempo.
La nuova produzione si chiama Limes e va a rimpolpare l’ormai abbondante schiera di birre italiane che strizzano l’occhio al mondo del vino. In questo caso è stato aggiunto mosto di Vermentino della Fattoria Magliano, azienda di proprietà della famiglia del birraio, Iacopo “Apo” Lenci. È lo stesso Apo a svelare che la cifra stilistica della Limes è rappresentata dall’eleganza e dall’equilibrio. La birra è stata prodotta in quantità limitate (1.000 bottiglie).
Se per assaggiare l’ultima fatica di Brùton bisognerà ancora attendere qualche giorno, è invece già disponibile da alcune settimane la nuova creazione di Stavio, battezzata Doc Brown Bock. Dopo l’ottima Baffetti Pils i ragazzi della beer firm romana si sono lanciati su un’altra bassa fermentazione, ispirata alle muscolari Bock tedesche (6,4% alc.). La birra è infatti corposa e piena, con note di cacao, caramello e frutta secca, mentre sul finale emerge l’anima più trasgressiva, con un’abbondante luppolatura di genere sloveno e neozelandese. È quindi una Bock sui generis, ma decisamente gradevole (a Roma sta ottenendo ottimi riscontri). Una curiosità: in etichetta campeggia la DeLorean di zemeckiana memoria, fornita di due belle corna da caprone (il simbolo delle Bock, da cui il nome).
Altra interessante novità è quella proveniente dal piemontese Birrificio Trunasse, che proprio in questi giorni dovrebbe presentare la sua nuova birra stagionale. Si tratta della Camilla (5,4%), un’alta fermentazione prodotta con una piccola percentuale di farro crudo e l’aggiunta di fiori di camomilla e bacche di vaniglia (in whirpool). Come il nome suggerisce, tra tutti gli ingredienti aggiuntivi la camomilla è quello più caratterizzante, in grado di regalare insolite note aromatiche e amare. Il farro invece contribuisce con una sottile spinta acida e di cereale. Neanche a dirlo, è una birra perfetta per i mesi caldi, che punta ad essere facilmente bevibile e assai dissetante. Ulteriori info sul sito dell’azienda.
Il sempre attivissimo birrificio Kashmir ha da poco annunciato la sua nuova Goldilocks, ispirata alle Golden Ale di stampo anglosassone. In realtà l’aderenza pedissequa allo stile è tradita dalla luppolatura, che prevede qualità Perle e soprattutto Cascade. È anch’essa una creazione pensata per la stagione calda, grazie al contenuto alcolico limitato (4,6%) e a un bell’equilibrio generale che si accompagna a un finale secco e pulito. Gli aromi sono quelli tipici di queste produzioni: miele, fiori di campo, erba tagliata. La trovate disponibile in bottiglia (33 e 75 cl) e in fusto. Ulteriori dettagli sul sito dell’azienda.
Torniamo nel regno delle basse fermentazioni con l’ultima novità dell’Officina della Birra di Milano, appartenente allo stile delle Heller Bock. Si chiama La Regina e rispetto ai dettami classici dell’arte brassicola tedesca prevede l’aggiunta di miele di fiori di arancia. È una birra complessa, ma che punta all’equilibrio tra le varie componenti: ingresso dolce e fragrante di miele, finale amaro ed erbaceo del luppolo. Anch’essa nasce in concomitanza con l’inizio dei mesi caldi, ma non è un controsenso: sebbene quello delle Bock sia lo stile più alcolico della tradizione birraria della Germania, ne esistono versioni brassate appositamente per la primavera (come le Maibock).
E concludiamo con Federica, ultima novità proveniente dalla Birra del Borgo. Si tratta di una creazione realizzata appositamente per la rinomata Pizzeria Salvo di San Giorgio a Cremano (NA). Oltre a essere un punto di riferimento nazionale per la pizza napoletana, il locale in questione offre ampio spazio alla nostra bevanda preferita: la carta delle birre vanta 39 etichette da 13 diversi birrifici italiani. La quarantesima sarà dunque la Federica, perfetta in abbinamento con la Margherita della casa e caratterizzata da aromi freschi e agrumati che le conferiscono una grande bevibilità. Se ne volete sapere di più vi rimando a questo post presente sul blog di Birra del Borgo.
Tra tutte le birre qui elencate, avete avuto modo di assaggiarne qualcuna negli ultimi giorni?
Poco tempo fa ho assaggiato la Doc Brown Bock di Stavio, davvero gradevole.
La DOC spacca il sederino ai passerotti, diciamolo.
Bevute 2 delle mille bottiglie di limes! L’ho trovata davvero notevole un ottimo prodotto ben bilanciato non tropppo acido e pericolosamente beverino! Quasi da unità di misura secchio!