La mia partecipazione all’ultima edizione del Great British Beer Festival mi ha permesso di visitare approfonditamente Birmingham, città in cui per la prima volta si è tenuto il celebre festival organizzato dal Camra. Birmingham, seconda città più popolosa del Regno Unito dopo Londra, è un importante centro commerciale, culturale e industriale, soprannominata “Second city” e “Officina del mondo”. Pur essendo nata come un piccolo villaggio, è diventata il cuore della Rivoluzione Industriale, come testimoniano la sua rete di canali e il patrimonio architettonico. Oggi Birmingham è una metropoli moderna che mescola la sua eredità industriale con una vivace scena culturale, caratterizzata da gallerie d’arte, ristoranti rinomati e un fiorente settore di high-tech. Impressionante la sua multiculturalità che, come vedremo, si riflette anche nella scena birraria.
The Indian Brewery
La prima tappa del mio tour è stata The Indian Brewery (sito web). La storia del birrificio è legata a quella di Jaspal Purewal, imprenditore con radici indiane, che fin da giovane mostrò interesse per l’industria delle birre artigianali. Dopo aver fallito i GCSE (gli esami scolastici britannici) e non sapendo quale fosse la sua strada, Purewal frequentò un corso di imprenditorialità al Solihull College. Lì nacque l’idea di aprire un birrificio e la sua famiglia, che già aveva esperienze imprenditoriali con un’attività commerciale tradizionale (un corner shop), lo supportò in maniera decisiva.
Nel 2014 fu costituita la società India Brewery Company nello Warwickshire. Iniziò a operare nel mercato birrario a partire dal 2015, vendendo birre tramite pub e grossisti di Birmingham. Tra questi, la catena Wetherspoon e distributori locali come Stirchley Wine & Spirits. Ciò permise al marchio di farsi conoscere al di fuori dell’ambito strettamente locale.
L’apertura del primo locale al pubblico – Indian Brewery Snowhill – avvenne nel 2017 sotto gli archi ferroviari di Snowhill, a Birmingham, in Livery Street. La sede non era solo un bar/taproom, ma includeva cucina di stile “street food” indiano moderno, caffè artigianale, birre prodotte dal birrificio stesso e una forte attenzione all’atmosfera: decorazioni industriali, musica mista, arte murale, cucina aperta. L’idea fu di evitare gli stereotipi del curry house tradizionale, puntando invece su proposte alimentari creative come “Indian fish & chips”, “fat naans”, ecc.
Nel 2024 è avvenuta l’espansione nel Jewellery Quarter di Birmingham (vicino a St Paul’s Square), con un nuovo birrificio molto più grande rispetto a Snowhill, dotato di taproom. La famiglia Purewal non è solo proprietaria, ma coinvolge vari suoi membri nell’operatività dell’azienda: fratelli, genitori, personale di cucina, ecc. Ho visitato la tap room nel Jewellery Quarter: atmosfera da Bolliwood, cibo indiano molto buono e una dissetante Juicy Mango (NEIPA).
The Colmore
Sempre in centro, con una passeggiata di una decina di minuti dalla tap room di Indian Brewery, ecco The Colmore (sito web). Il The Colmore è un pub moderno ma con un’anima artigianale, inaugurato nel 2019 dal gruppo Thornbridge & Co., diretta emanazione del birrificio Thornbridge (sito web). L’idea alla base era di portare nel cuore di Birmingham un locale in stile “craft beer bar” newyorkese, elegante e informale allo stesso tempo.
The Colmore accoglie i suoi ospiti in un elegante edificio in stile barocco edoardiano, un tempo sede di una banca. Restaurato in modo eccezionale (è considerato dal CAMRA uno dei pub più belli della città), il pub sfoggia marmi pregiati, pannelli in legno, un lungo bancone e due sale molto spaziose, riuscendo a creare un equilibrio tra birra e storia in un contesto molto elegante. Qui sono presenti le referenze di Thornbridge alla spina e a pompa. Spettacolare come sempre la Jaipur, l’archetipo delle IPA britanniche, e molto buona la Union, prodotta con il Burton Union System, un antico metodo di fermentazione (metà 1800) originario di Burton-on-Trent. È considerato parte del patrimonio storico della birrificazione britannica e Thornbridge ha salvato uno di questi impianti storici, trasferendolo presso lo stabilimento di Bakewell (Derbyshire).
Ho chiuso la degustazione con un sontuoso Barley Wine in cask, Kelham Island Gold Label. The Colmore è un pub semplicemente straordinario, imperdibile durante una visita a Birmingham.
Stirchley Beer Mile (Birmingham Brewing, Attic Brew, Cotteridge Wines)
Una delle cose che più mi affascinano nel mondo della birra sono i cosiddetti “beer mile”. Aree, più o meno estese, ad alta concentrazione di birrifici o locali. Anche Birmingham ne ha uno, battezzato Stirchley Beer Mile. Situato lungo Pershore Road, include taproom di birrifici, bottle shop e pub tradizionali, il che lo rende molto interessante per un appassionato di birra con magari poco tempo a disposizione.
La mia prima tappa del “Mile” è stata la Birmingham Brewing Company (sito web), fondata nel 2016 da Paul Harwood, un appassionato di birra che fino ad allora aveva lavorato nel settore dei servizi finanziari, coltivando tuttavia la passione per la birra fatta in casa da molto tempo. Fin dai tempi dell’università, Paul sperimentò ricette artigianali, finché il suo hobby lo spinse a investire in un kit da birra professionale e a costruire intorno a sé un piccolo birrificio. Decise quindi di acquistare un piccolo edificio industriale, inizialmente con una attrezzatura usata, e cominciò a produrre birra seriamente.
Fin dall’inizio la missione fu sia di realizzare birre che fossero accessibili anche a chi ha esigenze particolari (da cui la scelta di renderle vegan e gluten free), sia di costruire un’impresa che fosse responsabile verso la comunità e l’ambiente. La gamma di birre prodotte riflette la filosofia del birrificio: stili tradizionali britannici reinterpretati e creazioni moderne e leggere, tutte gluten free e vegane. I due assaggi in loco sono stati una piacevole Pale Ale (Pale Brummie) e una piuttosto deludente Bitter Brummie.
A cinque minuti a piedi dalla Birmingham Brewing Company, ecco il birrificio Attic Brew Co. (sito web), nato nel 2018 dalla passione di due amici, Oli e Sam. Tutto comincia nella piccola soffitta di casa di Sam, dove la produzione casalinga diventa ben presto un vero progetto professionale. Il nome “Attic” celebra proprio quelle origini, simbolo di un’avventura iniziata in uno spazio intimo e familiare e cresciuta fino a diventare uno dei birrifici artigianali più apprezzati di Birmingham.
Il birrificio dispone di due siti: la Taproom e il Barrel Store, spazio dedicato alla distribuzione e alla conservazione delle birre prodotte. La Taproom di Stirchey vanta un’ambiente molto piacevole, al momento della mia visita pieno di giovani e di famiglie con bambini. Il locale è caratterizzato da ampi tavoli in legno, luci calde e un design moderno che unisce elementi industriali e dettagli artigianali. Le birre sono molto focalizzate sulla famiglia delle IPA: i miei assaggi sono stati la Stirrutp (NEIPA) e la Viameter (Double IPA), ambedue di buona fattura.
L’ultima tappa del “Mile” è stata una toccata e fuga dal celebre Cotteridge Wines (pagina Instagram). Si tratta di un rinomato beer shop, fondato nel 2001, e che ha rapidamente guadagnato una solida reputazione tra gli appassionati di birra per la sua vasta selezione di oltre 1.400 birre in bottiglia e lattina provenienti da tutto il mondo, inclusi birrifici locali e internazionali. Oltre alla vendita al dettaglio, Cotteridge Wines offre anche un’accogliente taproom dove è possibile degustare birre alla spina, molte delle quali provenienti da birrifici locali emergenti. Cotteridge Wines ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il titolo di “Miglior Bottle Shop del Regno Unito” da RateBeer per diversi anni consecutivi (2013-2017). Eccellente la loro selezione di Lambic e Gueze del Belgio e di fermentazioni spontanee inglesi come Mills e Crossover.
Leviathan Brewing
Birmingham offre molti altri birrifici e locali. Tuttavia, da buon beer hunter, volevo provare qualcosa di veramente particolare: avevo letto buone cose di Leviathan Brewing (sito web) e quindi ho deciso di recarmici. Leviathan Brewing è una microbirrificio situato a Sutton Coldfield, a una quarantina di minuti di autobus dal centro di Birmingham. Fondato nel 2019 da Chris Hodgetts, ex consulente di gestione, il birrificio nasce dalla passione del fondatore per la birra di qualità e la musica heavy metal. Dopo una diagnosi di cancro nel 2017, Chris ha deciso di cambiare vita e dedicarsi alla produzione di birra artigianale.
Il locale di mescita, annesso al birrificio, si trova all’interno di un’area industriale. È attivo dal 2021 e offre un ambiente accogliente con ampio spazio sia all’interno che all’esterno. Il locale è pet-friendly e adatto a famiglie e ciclisti, ospitando spesso eventi come quiz, serate di homebrewing e pop-up gastronomici.
Leviathan Brewing è conosciuta per le sue birre uniche e audaci, prodotte in piccoli lotti con ingredienti naturali e talvolta insoliti e spesso in collaborazione con altri birrifici. Purtroppo, al momento della mia visita, nell’impianto a 15 vie era presente una sola birra di Leviathan, la Master of Poppets, una corposa stout di 13,4% ABV con sapori di cioccolato e arancia. Il motivo, spiegatomi dal birraio, è proprio la produzione in piccoli lotti, che le rende spesso indisponibili. La tap room offre però prodotti molto interessanti dai birrifici della zona o delle zone limitrofe. I miei altri assaggi sono stati la Future Holds, una NEIPA dei gallesi di Polly’s Brew Co. e una buonissima Shattered Worlds, NEIPA del microbirrificio New Invention Brewery, situato nella cittadina di Walsall nelle Midlands occidentali.











