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Gino Perissutti (Foglie d’Erba) è Birraio dell’anno 2011

Questa mattina Nicola Utzeri di Fermento Birra ha svelato i risultati del premio Birraio dell’anno 2011, concorso che ogni anno incorona il miglior artigiano d’Italia in base alle preferenze di decine di esperti del settore. Ebbene, l’edizione 2011 del contest ha visto trionfare Gino Perissutti del birrificio Foglie d’Erba, che con le sue birre originali ed eleganti è stato uno dei protagonisti della scena birraria nazionale degli ultimi due anni. Ricordo che Foglie d’Erba è produttore delle (se non sbaglio) uniche birre a fregiarsi della certificazione PEFC grazie all’utilizzo di ingredienti provenienti da boschi gestiti in modo sostenibile. Tali ingredienti sono spesso alla base delle decise aromatizzazioni di Gino, che tuttavia ben si integrano in stili di ispirazione tradizionale.

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Ottimo riconoscimento dunque per Gino Perissutti, che rappresenta il giusto coronamento di un’avventura cominciata nel 2008, ma letteralmente esplosa – come detto in apertura – da un paio di anni a questa parte. Il primo vero exploit fu a Selezione Birra 2011, che segnò l’inizio di una serie di continue conferme: medaglia d’oro a Birra dell’anno 2011 con la Babel, invito al Villaggio della Birra 2011 (con ottimi riscontri), medaglia d’oro con l’Haraban (più un bronzo) a Birra dell’anno 2012 e ora Birraio dell’anno. Un’ascesa costante e verticale, che dimostra la capacità per questo birrificio di ottenere una quasi totale unanimità di giudizi pur in un ambiente così eterogeneo come quello della birra artigianale italiana.

Sul podio del concorso poi si piazzano nell’ordine Luigi “Schigi” D’Amelio (Extraomnes) e Pietro Di Pilato (Brewfist). Interessante notare come in tutti i casi stiamo parlando di birrifici relativamente giovani – gli ultimi due partiti solo nel 2010 – capaci di surclassare i nomi storici del movimento italiano. Questo dato direi che è molto importante, perché denota come le “nuove leve” non abbiano niente da invidiare a birrai con più esperienza: il movimento italiano sta crescendo e sempre più spesso chi si lancia in questo settore ha già una bella formazione alle spalle.

In secondo luogo è utile sottolineare come il podio sia rappresentato da birrifici con una filosofia ben definita in partenza. Di Foglie d’Erba ho già detto poco sopra, ma in realtà anche di Extraomnes e Brewfist ho scritto spesso in passato proprio per questo loro aspetto. Questi ultimi in particolare sono accomunati dal produrre birre molto in stile, senza ricercare l’effetto a tutti i costi. Extraomnes ha sempre avuto il Belgio come propria stella polare, mentre lo stesso discorso lo si può fare per Brewfist con l’Inghilterra. A entrambe le aziende poi va riconosciuta la capacità di supportare le proprie birre con una valida comunicazione e strategie di mercato abbastanza aggressive. Insomma, sono contento che il podio sia rappresentato da questi tre birrai, che per inciso sono gli stessi che ho votato io 🙂 (invertendo però seconda e terza posizione).

La premiazione del concorso avverrà giovedì 5 aprile presso il Bir&fud di Roma, dove contestualmente sarà organizzato un aperitivo con una delle birre di Foglie d’Erba una cena/buffet con le birre di Foglie d’Erba (prenotazione obbligatoria). Successivamente ci si sposterà di qualche metro al Ma che siete venuti a fà, dove alla spina saranno disponibili alcune novità in anteprima di Gino.

Questo l’elenco dei “giurati” chiamati a esprimere i loro voti: Marco Bellini, Davide Bertinotti, Gianluca Bianchi, Matteo Billia, Flavio Boero, Massimo Bombino, Alberto Botti, Andrea Camaschella, Simone Cantoni, Mirko Caretta, Manuele Colonna, Fabio Cornelli, Lorenzo “Kuaska” Dabove, Andrea Demaldè, Manila Di Benedetto, Daniele Fajner, Massimo Faraggi, Michele Galati, Luca Gatteschi, Luca Giaccone, Marco Giannasso, Marco Ghelfi, Giuseppe Ghighini, Alberto Laschi, Alessio Leone, Filippo Longhi, Enrico Lovera, Maurizio Maestrelli, Giorgio Marconi, Daniele Merli, Simone Monetti, Manuel Moreno, Antonio Paolini, Paolo Pesce, Marco Piraccini, Enzo Pinelli, Marco Pion, Sergio Riccardi, Stefano Ricci, Luca Sabatella, Isidoro Sanna, Gabriele Triossi, Marco Tripisciano, Andrea Turco, Nicola Utzeri.

Complimenti dunque al Birraio dell’anno 2011, quella che segue è la classifica completa del concorso:

Gino Perissutti del birrificio Foglie d’Erba di Forni di Sopra (UD)
Luigi “Schigi” d’Amelio del birrificio Extraomnes di Marnante (VA)
Pietro di Pilato del birrificio Brewfist di Codogno (LO)
Riccardo Franzosi del birrificio Montegioco di Montegioco (AL)
Leonardo di Vincenzo del birrificio Birra del Borgo di Borgorose (RI)
Agostino Arioli del Birrificio Italiano di Lurago Marinone (CO)
Giovanni Campari del Birrificio del Ducato di Roncole Verdi di Busseto (PR)
Beppe Vento del birrificio Bi-Du di Olgiate Comasco (CO)
Nicola Perra del Birrificio Barley di Maracalagonis (CA)
10° Valter Loverier del birrificio LoverBeer di Marentino (TO)

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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33 Commenti

  1. Assolutamente d’accordo. Le foglie d’erba sono forse le uniche birre che mi hanno impressionato nel 2011. Farei fatica a trovare un secondo posto altrettanto facilmente.

  2. Sono anche i 3 birrifici più attenti al prezzo finale delle proprio birre, il rapporto qualità/prezzo secondo me paga. Comunque una Top 10 assolutamente condivisibile, anche se Perra a mio avviso meritava qualche posizione in più.

      • Si infatti non mi pare che la sua produzione sia scesa in quanto a qualità, anzi, la ha ancora migliorata a mio avviso.

        • No però secondo me se un “giudice” ha votato un nome negli anni precedenti, difficilmente lo rifarà in quelli successivi

          • Sarebbe un po un peccato fare così però, se si vuole valutare “la costanza qualitativa dimostrata nell’intero anno, la capacità di emozionare e lo spessore tecnico” andrebbero presi in esame tutti i nomi e non solamente quelli che non sono già stati votati nelle edizioni scorse. Si falsa parecchio la classifica altrimenti, anche se questa, ripeto, mi sembra molto condivisibile

          • Anche per me è condivisibile. Avrei dovuto aggiungere che magari non lo tendi a rivotare per le primissime posizioni. A meno di conferme eccezionali, secondo me è normale che i primi posti vedano un certo gradi di avvicendamento.

  3. Solo per precisione, prima che al Birfud mi uccidano dalla direzione, la premiazione avverrà in occasione dell’aperitivo che sancirà anche l’inaugurazione dell’orario continuo dal pranzo al dopo cena del locale…Più o meno tra le 17 e le 19, aperitivo accompagnato ovviamente da una birra di Gino (complimenti!!!), quindi niente prenotazioni e ingresso libero!!!

  4. con tutto il rispetto per chi ha votato…ma c’e qualcosa che non quadra secondo me’…al primo posto assolutamente riccardo franzosi e beppe vento seguiti da nicola perra ma fabio brocca di lambrate ve lo siete dimenticati e cesare del orso??? no sono assolutamente d’accordo! vi a ciapaa i ratt!! (andate ha prendere i topi) ciaooo

    • Non essere concordi ci sta, un filo più di eleganza non sarebbe male anche perché per fortuna la birra in Italia non è solo Piemonte e Lombardia….

  5. Complimenti al vincitore. Ma quando si comincerà a “svecchiare” un po’ queste giurie, magari inserendo dentro gente nuova dal mondo dei consumatori-conoscitori?

  6. Buongiorno a tutti voi…qui tra i bellissimi monti della Carnia si respira una magnifica aria di primavera, spero accada lo stesso dalle vostre parti e che questo vi strappi un sorriso di autentica semplicità.
    Innanzitutto ringrazio di cuore Nicola e gli amici di Fermento Birra, sempre bravissimi e preziosi per il nostro microcosmo e tutti coloro che hanno composto la giuria. E ringrazio le persone – straordinari birrai, blogger bravissimi come Andrea (supergrazie!) ed altri, giornalisti, degustatori (Lorenzo su tutti), publican (grazie di cuore al grande Manuele ed al suo staff, a giorni ci sentiamo per i dettagli), titolari di Beer-Shop fondamentali per diffondere la nostra comune cultura (e birrai itineranti a volte, un abbraccio a Mirco, Marco ed agli amici del Circolo del Luppolo, p.s.: vorrei festeggiare con 1 hl. di “Tafatt”) consumatori ed appassionati (grazie ad Alessandro “Rampollo” e Stefano per primi) ed altri professionisti (grazie Alberto!!) – che ogni giorno fanno qualcosa per migliorare il panorama della birra artigianale italiana di qualità, con consigli, critiche obiettive, provocazioni e vera e propria cultura ed umanità a servizio di un settore, il nostro, che è partito bene ed ora ha bisogno di crescere iniziando dalla ricerca di qualità, in tutti i settori, per consolidarsi e sviluppare nel tempo le sue grandissime potenzialità, figlie del nostro carattere unico, nel bene e nel male….
    Solo due parole (se ce la faccio…) sul premio assegnatomi, che naturalmente mi riempie di felicità ed allo stesso tempo un filino mi “imbarazza”: sono il primo ad essere consapevole che tutti i birrai che compaiono in questa classifica – ed altri ancora – sono sicuramente più preparati e bravi del sottoscritto e sono per me fonte di ispirazione e punti di riferimento per imparare ogni giorno qualcosa. Le mie birre sono state caratterizzate da forte incostanza fino a qualche tempo fa (spero!!!), un poco perché non riesco a non sperimentare, un tanto per la pochezza della mia tecnologia (impianto da 180 litri, serbatoi aperti e imbottigliamento manuale…). Per migliorare ho appena ordinato un nuovo impianto da 2.000 litri e soprattutto controllo di cantina ed imbottigliamento molto “serio” e tecnologico, tenendomi l’impianto pilota per curare, di tanto in tanto, la malattia della sperimentazione… (e per l’autoconsumo…ndr) speriamo bene! Pertanto, credo e spero che il premio sia stato assegnato si per la crescita delle birre, ma soprattutto per la volontà di imparare e condividere, di costruire e mettersi in discussione, di cercare di vivere questa bellissima professione con entusiasmo ed un filo di “poesia”…
    A me preme che si cresca, tutti assieme, e si consolidi il concetto di Birra Artigianale Italiana nel nostro Paese e fuori da esso. Ognuno collabori con ciò che può mettervi. Solo per citare un esempio, io sostengo e sosterrò (perché ne apprezzo il lavoro e le persone che lo svolgono, Simone per primo) Unionbirrai, ma adoro le provocazioni costruttive (di qualità!) di chi propone altro, riguardo a rappresentanza del movimento, concorsi da migliorare e tante altre cose. L’importante è non provocare solo per gettare fumo negli occhi o far parlare solo della propria realtà, o per partito preso, non pensare solo a distruggere ma metterci la faccia, confrontarsi- ognuno col proprio carattere – scornarsi e litigare aspramente magari, ma avere come obiettivo non solo il proprio orticello (siamo ancora una goccia di qualità in un mare di mediocrità, che i nostri spiriti non meritano!) ma crescere alla fine tutti assieme e così ci sarà spazio per tutti e la Birra Artigianale Italiana avrà i palcoscenici che può avere e può meritare. Propongo, senza pretesa di avere ragione ovviamente, di pensare ognuno nel proprio piccolo a lavorare sulla qualità e sulla TECNICA di base, su un sano e “sostenibile” concetto di territorio – non solo quale marketing puro – sul limare sempre più i difetti (io per primo!), a non sentirsi né troppo bravi ma neppure non capaci di far buone birre, perché stiamo dimostrando di saperlo fare. Partire dalla ricerca e dalla condivisione, nei limiti delle possibilità di tutti quanti e col carattere (ci mancherebbe…) di ognuno. Mi dilungherei volentieri, ma lo spazio è poco e vi avrò già tediato un filino…
    Chiudo con la gioia di dividere questo premio con i tanti colleghi che ogni giorno mi regalano preziosissime gocce del loro lavoro e cultura – dal grande Schigi (comunque a -4 in primavera non si sta benissimo…e poi, “chi se ne frega!!”, soprattutto di chi rosica…) al Maestro Valter e a Bruno (Toccalmatto perla assoluta del nostro panorama, su stili che io adoro, e fonte di consigli preziosissimi e creatività unica che avrà un futuro sempre più luminoso e strameritato), dai cari amici del Rurale, da Yurij, Moreno, Luigi ed Enrico che tantissimo mi han trasmesso, da Leonardo (sempre il più preparato e gentilissimo) ai ragazzi del Bruton e del Baladin che hanno bravura e condivisione come pochi o nessuno, dal saggio e fantastico Cesare, Steeve del quale da troppo tempo non bevo le magnifiche Ale, Fede del Croce di Malto, Fabio del Lambrate, il Genio Beppe ai ragazzi del Brewfist a Giovanni del Ducato, i ragazzi dell’Amiata, Dano, Riccardo e Nicola – che conosco meno ma apprezzo infinitamente attraverso l’arte delle loro creazioni – e poi i gentilissimi amici del Matus Faber, Agostino, Simone (grandi le Basse del Birrone!!), Pierluigi, Sandro e tantissimi altri che dimentico qui ma non certo per scelta…
    Ok, vi avrò un poco rotto, ma ci tenevo, abbiate pazienza…chiudo invitandovi (chi potrà e ne avrà piacere) per il 5 aprile da Manuele (causa trasloco in corso porterò pochissima birra ed un paio di novità, ma non mancheranno alternative straordinarie dalle altre spine ovviamente…) e promettendo d’ora in avanti a tutti il mio piccolo contributo per meritare questo apprezzatissimo riconoscimento attraverso l’impegno a migliorare e sviluppare tecnica, costanza e creatività e mettermi sempre in discussione e disponibile per dar qualche goccia buona al magico mega cask (o Key-keg, guardiamo anche al futuro…)della Birra Italiana. Grazie a tutti per i complimenti e buona giornata…

    Gino (“Ubriacone latitante agli stand degli eventi dell’anno”, su questo non ci sono dubbi credo…)

  7. @andrea
    sia ben chiaro che i miei birrai preferiti non sono in base alle regioni di appartenenza..difatti ho citato anche nicola perra che e’ sardo…come stimo raffaele longo che’ di lecce! sta’ di fatto che per me’ beppe vento oltre da’ me’ stimato birraio e’ anche un mio grande amico..e riccardo franzosi al momento sono i birrai numero uno senza togliere nullal agli altri! poi se la votazione e’ andata diversamente da come io speravo..accetto il verdetto! e ridico vi ha cipaa i ratt! (andate ha prendere i topi..) in senso ironico sia ben chiaro! ciaoooooo

    • Lecito tu non condivida la classifica in questione, lecito che io dissenta da te. Beppe e Riccardo li conosco entrambi ed a entrambi riconosco un notevole talento, detto ciò per le birre acide preferisco Loverbeer, non che se mi diano una Mummia la disdegni, (ma sono gusti personali) mentre per la Roedersch nutro un amore viscerale (che il mio fegato condivide).

  8. Gino oltre che con le birre riesci sempre ad emozionarmi anche con le parole ( che sta condivido)! Complimenti a tutti quelli in classifica e anche ai moltissimi non presenti che comunque fanno birre da berne a ettolitri!!!
    Esprimere un giudizio è stato veramente molto difficile, primo perché siete tutti degli esempi, chi per uno chi per l’altro motivo, secondo perché ormai molti li reputo amici! Terzo perché il livello delle birre italiane “di alto livello” è veramente molto alto. La classifica secondo me esprime più delle preferenze dei gusti personali perché non c’è uno dei birrai in classifica su cui si possa dire qualcosa a livelli di competenze! E pensare che viviamo in un cazzo di paese che fa di tutto per tarpare il genio di persone così!
    Bravi tutti

  9. Caro Gino,

    ti faccio i miei più cari complimenti per la nomina di Mastro Birrario 2011.Sono anche io orgoglioso e contento per te.

    La tua passione, costanza e bravura ma soprattutto “semplicità e genuinità” associata alla fantasia e ingegno ti hanno portato a raggiungere questo fantastico risultato e in poco tempo.Continua così e molti altri bellissimi traguardi saranno raggiunti.A presto per un brindisi insieme agli altri nostri amici FRIULANI.W W W la birra…….di qualità!Mandi Mandi!Dami!

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