La notizia è arrivata qualche ora fa ed è piuttosto clamorosa: Brewdog ha acquistato la sede berlinese del birrificio americano Stone. Dopo circa due anni e mezzo finisce quindi l’avventura del produttore californiano nella capitale tedesca e a subentrargli è un altro marchio simbolo della rivoluzione craft internazionale. Un accordo che fa felice entrambe le parti: da una parte Stone si libera di un progetto che, a detta dello stesso Greg Koch, era diventato troppo grande e difficile da gestire; dall’altra permette a Brewdog di conquistare una sede produttiva di grande fascino, con la quale – anche qui ci riferiamo a dichiarazioni ufficiali – contribuire a elevare lo stato della birra artigianale in Germania. E chissà che l’azienda scozzese non riesca lì dove hanno fallito quasi tutti…
Per la cronaca il birrificio è situato in una spettacolare ex fabbrica di gas nell’hinterland di Berlino. È dotato di un impianto da 100 hl e sia di una linea di inlattinamento che una di infustamento. Inoltre dispone di un impianto pilota da 10 hl, roba che in Italia aprono birrifici con dimensioni ben minori. Il fiore all’occhiello sono la meravigliosa tap room da 2.500 mq e il biergarten da 5.000 mq. Per Brewdog questa operazione rappresenta un vero colpaccio, che sicuramente riuscirà a valorizzare più di quanto è riuscito Stone in questi anni.
“Contribuire a elevare lo stato della birra artigianale in Germania”. I due scozzesi li ho sempre trovati ridicoli, ma adesso lo sono ancor di più. Assaggiata di recente una Vinyl Vigilante (bevuta gratis), davvero una roba stucchevole e senza senso. Ricordo ancora quando c’era gente che li osannava inspiegabilmente.
Eh Michele, devi leggere tra le righe…
Scusate ma Brewdog non era stato acquisito al 100% da una qualche multinazionale..?!?
Mai successo.