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Due report sulla birra in Regno Unito e Belgio

pdf_Cask-1Negli scorsi giorni sono stati pubblicati due importanti report sullo stato della birra in altrettante potenze brassicole europee. Il primo, denominato The Cask Report 2009-10, è un’analisi della situazione in Gran Bretagna ad opera di Pete Brown e sponsorizzata da diverse organizzazioni, tra cui Camra e Siba. Il secondo è il Baromètre de la Bière, è incentrato sul Belgio birrario ed è redatto dalla Federation de Brasseurs Belges. In entrambi i casi le notizie per la birra di qualità sono più che positive.

L’analisi del Regno Unito mostra alcune tendenze molto interessanti in riferimento al 2009: incremento del volume e del valore delle birre in cask; incremento della fetta di mercato riguardante la birra artigianale; incremento dei bevitori di cask ale – le donne sono addirittura raddoppiate; predominio della birra artigianale in termini di volume non solo sui prodotti industriali, ma su qualsiasi altra bevanda alcolica; birre in cask come ancora di salvataggio per i pub nel grave momento di crisi del settore.

Altri dati fanno emergere aspetti più specifici: il successo dei festival birrari, il plusvalore di un bevitore di birra artigianale rispetto a uno “normale”, la connessione tra turismo birrario e ricerca di birre in cask, il crescente interesse delle fasce di popolazione più giovani nei confronti delle Real Ale. Insomma, i dati sono tanti e le conclusioni disparate, quindi vi consiglio di consultare direttamente il pdf del Cask Report.

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belgian-beer-paradiseIl documento riguardante il Belgio non si concentra esclusivamente sui prodotti artigianali, ma sui costumi dei bevitori di birra in generale. Dall’analisi emerge che i belgi sono sempre più propensi a bere birra nei ristoranti e a casa, piuttosto che nei bar e nelle birrerie. La birra guadagna sempre più attenzione verso i consumatori: rispetto al 2007 è aumentata la percentuale di coloro che beve birra nei locali, con un incremento deciso per quanto riguarda i ristoranti. L’incontro tra cucina e birra è sempre più vincente: questo abbinamento è preferito in particolare dai consumatori maschi di estrazione fiamminga.

In generale, la birra è in aumento in tutte le situazioni: a casa per accompagnare i pasti, in visita dagli amici, durante i ricevimenti. Anche i segmenti dei giovani sotto i 25 anni e delle donne mostrano una costante crescita. La birra si beve di più ma con più moderazione e costanza. In riferimento agli stili preferiti (che possono non corrispondere a quelli realmente consumati) la predilezione dei belgi premia ancora le Pils, che si assestano al 38%. Dietro di loro le Trappiste e le birre d’abbazia (14% a testa), le “chiare forti” (11%), le “regionali” (9%) e poi Blanche, “ambrate”, Gueuze (3%), alla frutta e straniere.

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Le donne appaiono più aperte di mente: sono meno interessate a una Pils, mentre si lasciano attrarre più facilmente da Gueuze o birre alla frutta. I giovani sotto i 25 anni preferiscono le Pils e – inaspettatamente – le Gueuze. Superata la quarantina, si punta a birre “speciali” (Trappiste, d’abbazia, regionali, chiare forti). La vasta gamma di stili e tipologie di birra è apprezzata dai consumatori e rappresenta il volano per l’incontro con la gastronomia.

L’analisi ritrae il consumatore belga di birra come particolarmente attento a un’assunzione consapevole. La birra è bevuta con moderazione e con attenzione alla qualità: l’83% dei consumatori è a conoscenza dello slogan “Una birra prodotta con competenza è bevuta con saggezza”. Per chi fosse interessato, il resoconto completo del report è presente (in francese) su Beverfood.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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