L’Irlanda è come una bottiglia: affonderebbe senza tappo di sughero (in
inglese “cork” ndR) — Un murale presente a Cork.
Detta “La Vera Capitale”, Cork è un simbolo dell’Irlanda non dublinese orgogliosa delle proprie tradizioni, inclusa quella brassicola. Sebbene anche qui la Guinness sia onnipresente, a rappresentare la città sono le Stout di altri due birrifici storici: Beamish e Murphy’s. Entrambi sono oggi proprietà di Heineken Ireland, con sede amministrativa e fabbrica proprio a Cork. In questo scenario i birrifici indipendenti sembrerebbero sopraffatti dal fuoco incrociato di una competizione impari. Ma è davvero così? Per analizzare la situazione, racconteremo di alcuni birrifici artigianali di Cork e dintorni, che propongono qualcosa di diverso rispetto ai prodotti omologati dell’industria.
Seconda città più grande dell’Éire, capoluogo della contea più estesa, a Cork sanno coesistere grandi catene e attività locali. Trattandosi della capitale gastronomica irlandese, non sorprende che qui operino birrifici artigianali in grado di competere coi grandi marchi. A Cork infatti la birra artigianale e quella industriale rientrano nello stesso segmento di mercato: entrambe sono presenti in quasi ogni pub e in negozi e supermercati. Questo perché, sebbene l’Irlanda abbia una nota tradizione birraria, la piccola estensione e le poche città implicano la presenza di appena una manciata di marchi industriali. Le aziende indipendenti possono quindi inserirsi con relativa facilità in canali di vendita destinati al grande pubblico, e diverse hanno anche brewpub dall’offerta variegata molto gettonati da ogni tipo di clientela.
Franciscan Well
Incastonato tra le palazzine sul fiume Lee, sponda di North Mall, un tunnel in mattoni fa da ingresso a uno dei più famosi birrifici artigianali in città. È il Franciscan Well (sito web), fondato nel 1998 dove in precedenza si trovava un monastero francescano del 1219 e il cui edificio, nel secolo scorso, era luogo di ricezione e imbottigliamento della Guinness destinata al mercato locale. Leggenda vuole che qui si trovasse un pozzo miracoloso (“well” in inglese) meta di pellegrinaggi. Oggi è un brewpub che unisce storia e modernità, dall’aspetto minimale per i canoni irlandesi, con fermentatori in rame a vista e un giardino coperto. Tanti cittadini lo scelgono per passare la serata, intrigati dalla scelta di birre (e drink), dalla musica dal vivo e dalla pizza – tra le migliori in città – della pizzeria Pompeii al suo interno. Si possono anche prenotare visite guidate per scoprirne la storia e i processi di produzione, nonché degustare le birre di punta.
Parliamo però di un microbirrificio destinato al consumo diretto. La fabbrica vera e propria è nel Marina Commercial Park, vicino al porto. Questa distinzione è rilevante perché, mentre il brewpub è gestito dalla proprietà originale, il marchio Franciscan Well è stato acquistato nel 2013 dal colosso americano Molson Coors, che amministra la vendita all’ingrosso. Non si può quindi parlare di un birrificio indipendente, ma la connotazione artigianale rimane predominante. Le sue birre si trovano in quasi tutti i pub della città, in supermercati come Tesco e Dunnes e direttamente nel sito per la spedizione in Irlanda e all’estero. A menù spiccano due Ale irlandesi: la Chieftain Pale Ale e la Rebel Red Ale, nonché le versatili Pilgrims Pale Ale di scuola americana e la Friare Weisse di stile tedesco.
Rising Sons
Il Rising Sons (sito web) è invece un birrificio tutto indipendente con grande brewpub in Cornermarket Street. Le vetrate dell’edificio vittoriano palesano un locale moderno, sebbene anche qui fermentatori in rame torreggino sui muri in mattoni, concorrendo a un arredamento industriale vintage. La presenza di tavoli dentro e fuori richiama tanti avventori, che possono cenare con pizza e birra.
Fondato nel 2014, Rising Sons ha rapidamente conquistato pub e negozi della città, mentre ancora non si parla di un’espansione – eccetto la gestione del pub Arthur Mayne’s, a Dublino. La produzione va dai classici alle novità, accomunate da una delicata complessità di sapori. Dalla Midaza Stout a Pale e Red Ale, fino alla Lager tutta irlandese Sunbeam e alle diverse proposte stagionali.
Elbow Lane
Nella frizzante Oliver Plunkett Street c’è Elbow Lane (sito web): microbirrificio con piccolo pub dove gustare succulente bistecche e partecipare a interessanti degustazioni. Luci soffuse, colori sgargianti, sedie in pelle e bancone in marmo scuro: se i primi due locali
mantengono qualche richiamo all’estetica da pub irlandese, Elbow Lane crea un taglio netto in favore di un’atmosfera raffinata.
Il DNA irlandese, però, si ritrova nelle birre: immancabili la Red Ale e la Stout, ma spazio anche a Weisse, Lager e Pale Ale di stampo americano. La Elbow Lager detiene il primo premio nell’ultima edizione dei World Beer Awards Ireland.
Blacks of Kinsale (Kinsale)
Per approfondire la cultura di Cork, bisogna esplorarne i dintorni: coste, pascoli e villaggi.
La graziosa Kinsale, cittadina di pescatori 25 chilometri a sud dal capoluogo, è sede del birrificio e distilleria Blacks of Kinsale (sito web), operante dal 2013. Le sue birre, whiskey, gin e rum figurano sui banconi dei pub e sugli scaffali degli off licences – e con qualche fortuna anche sul sito di rivenditori italiani. Anche qui è possibile la visita con degustazioni, nonché l’acquisto in loco delle loro birre più classiche con un tocco moderno o le sperimentazioni più ardite.
9 White Deer Brewery
Iconica è la parte occidentale della contea: il verdeggiante e selvaggio West Cork. Qui le cittadine sono più rade e, a ridosso della contea di Kerry, si trova una delle aree in cui l’irlandese è ancora la prima lingua. Qui ha sede la 9 White Deer Brewery (sito web), microbirrificio con possibilità di consumazione diretta. Le loro birre, spillate in diversi pub dei dintorni, vanno dalle più complesse alle più beverine. Anche qui la produzione è ispirata dalle culture birrarie di Irlanda, Germania e Stati Uniti, con diverse alternative senza glutine.
West Cork Brewing Co. (Baltimore)
Scendendo verso la costa si raggiunge Baltimore: uno dei punti più meridionali dell’isola che, a circa 90 chilometri da Cork, si staglia sull’Atlantico. Il villaggio ha poco più di 400 abitanti, ed è casa della West Cork Brewing Co. (sito web), aperta nel 2014 nell’albergo Casey’s of Baltimore. Dal 2021 a capeggiarlo è la mastra birraia californiana Terra Brookins, che dirige la produzione e guida con entusiasmo i visitatori per il birrificio. Il suo tocco americano si scorge nei sentori freschi e complessi di birre come la Pale Ale, ma l’identità del marchio è tutta irlandese. Il Faro di Baltimore campeggia infatti sulle etichette e la produzione vede Ale rosse e scure, Stout e Porter, nonché il progetto di proposte analcoliche sempre più richieste in Irlanda.