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Alla scoperta delle Kölsch di Colonia: dove e cosa ho bevuto

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Ieri vi ho raccontato di come basti un giorno speso tra i birrifici di Düsseldorf per farsi un’idea delle Altbier locali. Per scoprire invece le Kölsch della vicina – e rivale – città di Colonia consiglierei almeno un paio di giorni, per due buoni motivi: il primo è che i produttori meritevoli di menzione sono presenti in numero maggiore, il secondo è che la capitale storica della Renania è molto bella e sarebbe un delitto non investire qualche ora per visitare il centro e la sua spettacolare cattedrale. Per fortuna molti birrifici sono concentrati nella Altstadt e anche quelli più distanti sono facilmente raggiungibili a piedi. Qui vengono servite le leggendarie Kölsch, birre chiare ed estremamente bevibili, secche, leggermente amare e con un bel profilo tra il floreale e il mielato. Condividono alcune caratteristiche con le Altbier: sono ad alta fermentazione, prevedono una lunga lagerizzazione e sono tradizionalmente servite a caduta direttamente dalle botti.

Alla scoperta delle Altbier di Düsseldorf: dove e cosa ho bevuto

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Per chi vuole davvero conoscere i pilastri della cultura birraria internazionale, i viaggi per la birra sono tra le attività più entusiasmanti e appaganti allo stesso tempo. La straordinaria ricchezza della nostra bevanda offre destinazioni molto diverse tra loro, alcune delle quali fattibili anche con pochi giorni a disposizione. È il caso dell’accoppiata Düsseldorf – Colonia, per la quale basta un semplice “ponte” (come quello del 25 aprile appena concluso): un tempo relativamente breve, ma sufficiente per scoprire le meravigliose birre ad alta fermentazione delle due città, rispettivamente le Altbier e le Kölsch. Come forse saprete parliamo di stili antichissimi, che sono sopravvissuti all’invasione delle Lager e che rappresentano un retaggio vivente di inestimabile valore per entrare in contatto con realtà (birrarie ma anche sociali) uniche al mondo. Nei giorni passati ho finalmente colmato una delle mie lacune più grandi: la visita alle due città della Germania occidentale e l’assaggio delle loro straordinarie birre.

Foglie d’Erba cerca maturatori, lavafusti e altre attrezzature

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Il birrificio Foglie d’Erba, in fase di ampliamento, cerca le seguente attrezzature usate:

  • Serbatoi/maturatori isobarici 500/2.000 litri
  • Lavafusti (eventualmente anche in combinazione con infustatrice)
  • Piccola imbottigliatrice isobarica, anche a soli 2 becchi, da affiancare alla linea di riempimento già in dotazione.

Contattare in privato Gino a [email protected] o 3473555197.

Eventi per inizio maggio: Roba da Mastri, Bierfest Platz, Villaggio del Gusto e LuppolaTI

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Tra il ponte in arrivo e il lunedì festivo del primo maggio, molti di voi avranno già programmato la parte restante di aprile. Degli appuntamenti previsti per la fine del mese abbiamo già parlato, quindi oggi ci dedicheremo al primo scampolo di maggio e in particolare del fine settimana che andrà da venerdì 5 a domenica 7, dove si concentreranno almeno quattro eventi degni di menzione. Il primo sarà Roba da Mastri a Terni, che debutterà nella città umbra e che si svolgerà negli stessi giorni del Bierfest Platz, la festa torinese per i 10 anni del birrificio La Piazza. Nello stesso weekend andrà in scena a Chiasso, appena al di là del confine svizzero, l’edizione 2017 di LuppolaTI, mentre si protrarrà fino a martedì 9 maggio il Villaggio del Gusto a Bari, con soli birrifici pugliesi. Noi ci risentiamo direttamente mercoledì prossimo, nel frattempo non dimenticatevi di brindare!

Il Birrificio Pavese vende linea d’imbottigliamento, cella frigo e altro

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Il Birrificio Pavese vende i seguenti impianti:

  1. Linea automatica completa di etichettatura e imbottigliamento a gravità composta da una etichettatrice (ENOS modello Miriam – http://www.enositalia.it/it/miriam) e imbottigliatrice automatica 10 rubinetti (Borelli Group modello ciao+ con tappatore corona 26/29 – http://www.borelligroup.it/template.php?pag=29941 e 4 allestimenti per differenti bottiglie) compreso di linea tubiera in acciaio inox per carico prodotto e lavaggi.
  2. Imbottigliatrice manuale a 4 rubinetti (Rizzolio a caduta modello RLVT4 e relativi optional)
  3. Cella frigo da 24mq. (espandipile) composta da pannelli di 10cm. di spessore con motore dedicato.
  4. Miscelatore in acciaio inox per rifermentazione da 22hl. con asta di livello.

Se interessati inviate i vostri dati di contatto via mail all’indirizzo [email protected] oppure chiamando il numero 3282386554.

Nuovi birrifici italiani: Malti e Bassi, Manifattura Birre Bologna, Birfoot e Harvest

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Nel foltissimo panorama nazionale composto di birrifici artigianali e beer firm è difficile trovare idee nuove e originali, a parte qualche eccezione. Non rappresenterà un concetto rivoluzionario, però mi piace la filosofia alla base di Malti e Bassi Brewfamily, nuovo marchio brassicolo che apre la panoramica di oggi sulle novità italiane. L’obiettivo del birraio, Achille Lombardo Pijola, è produrre birre “sessionabili” (per il significato vi rimando a questo mio vecchio articolo), che da un lato siano interessanti per i bevitori più smaliziati, dall’altro facciano da “amo” per i neofiti. Il suo nome potrebbe non suonarvi sconosciuto: è stato per anni il birraio di Eataly Bari e prima ancora si è formato presso Birra del Borgo e Eataly Roma. Compagna in questa sua nuova avventura è la moglie Licia, laureata in Economia e in Scienze Gastronomiche. La differenza di altezza tra i due (lui quasi 1 metro e novanta, lei quaranta centimetri sotto) ha ispirato il nome della loro beer firm, che produce presso il birrificio Mazapegul.

Ingredienti inusuali ma non troppo: quando il “famolo strano” è un “famolo antico”

Quando bisogna parlare di birra artigianale c’è un escamotage a cui i media generalisti ricorrono spesso: evidenziare le produzioni con aromatizzazioni bizzarre o insolite. Ridurre il fenomeno a questo unico particolare è assolutamente riduttivo e talvolta pericoloso, ma d’altro canto anche comprensibile: è il modo più facile ed efficace per catturare l’attenzione dell’utente medio che non possiede alcuna nozione di cultura birraria, senza considerare che spesso sono gli stessi birrifici italiani a offrire il fianco a certe conclusioni superficiali. Il risultato è che purtroppo tra la gente comune si sta diffondendo l’idea che la birra artigianale è necessariamente quella “strana”, allontanandola quindi da un consumo quotidiano. Ma la verità è che le aromatizzazioni, più o meno consuete, esistono da sempre e diversi stili birrari le prevedono tra le loro caratteristiche fondamentali. Anche qui, come per altri temi, è dunque opportuno fare chiarezza.

Il fosco destino della birra in Germania: neanche i microbirrifici riescono a sollevarne le sorti

Sin dai primi articoli di Cronache di Birra abbiamo denunciato il preoccupante stato in cui versa la cultura birraria in Germania. A fronte di una patrimonio brassicolo assolutamente invidiabile, la realtà tedesca appare da anni (se non decenni) sterile e piatta, incapace da un lato di recepire i cambiamenti in atto a livello internazionale, dall’altro di valorizzare il suo immenso background birrario. Ne è la prova che in molti ancora oggi ritengono che la cultura brassicola della Germania sia arida e povera, caratterizzata da pochi stili a bassa fermentazione tendenti all’anonimato. Sappiamo bene però che la realtà è ben diversa, ma a parte poche splendide eccezioni – una su tutte la Franconia – il resto del paese è un susseguirsi di produttori che si limitano al compitino richiesto dal mercato: realizzare senza troppo impegno una “chiara” (Helles), una “scura” (Dunkel) e al massimo una birra di frumento (Weizen). In tempi recenti si è sperato che la rivoluzione mondiale della birra craft potesse rappresentare un volano per il rilancio della cultura birraria tedesca, ma al momento anche le stime più ottimistiche sono un miraggio lontano.

Prossimi eventi: Fiera Birra Forlì, Un mare di birra sul prato, BeeRoma e Mortara sotto la schiuma

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Ci avviciniamo a questo weekend di Pasqua con una sola certezza: a livello alimentare i prossimi giorni saranno decisamente impegnativi. Il mio consiglio è di non strafare, perché poi al ritorno dalle vacanze le vostre agende saranno pieni di eventi birrari. Oggi rimpinguiamo il programma del resto del mese con altri 4 appuntamenti, che andranno a integrare quelli già presentati nelle scorse settimane. Partiamo da domenica 23 aprile, quando si terrà la settima edizione di Un mare di birra sul prato, con protagonisti diversi locali della Capitale. Sempre i pub romani saranno protagonisti di BeeRoma, in programma nell’ultimo fine settimana del mese (lunedì primo maggio compreso). Negli stessi giorni si terrà Mortara sotto la schiuma nel piccolo comune della provincia di Pavia, mentre un giorno prima comincerà la Fiera della Birra Artigianale di Forlì, che proseguirà fino a domenica 30. Beh, non rimane che augurarvi buona Pasqua, ma soprattutto buone bevute!

Toccalmatto cerca un birraio

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Il birrificio Toccalmatto cerca un birraio professionista con anni di esperienza su impianti di una certa importanza.

Se interessati inviare CV a [email protected].

Saranno prese in considerazione solo le candidature più qualificate.

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