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Prossimi eventi: Hoppiness, BBF, Mastro Birraio e Malto International Beer Expo

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Non so quali siano le condizioni meteo nel resto d’Italia, ma qui a Roma sono un paio di giorni che è scoppiata la primavera: quale migliore occasione per parlare di prossimi eventi birrari? Oltre a quelli già segnalati in passato nell’ultimo weekend di marzo spicca la prima edizione di Hoppiness a Bra (CN), festival dedicato all’incontro tra la birra e la terra. Ci sarò anche io per presentare il mio libro pubblicato in occasione del decennale del sito, spero di vedervi numerosi. Saltando poi direttamente ad aprile, nel primo fine settimana del mese troveremo tra interessanti appuntamenti: l’edizione 2019 del Brianza Beer Festival, la parte di Mastro Birraio dedicata ai birrifici del Triveneto e il debutto di Malto International Beer Expo a Bologna. Insomma, le occasioni per bere bene non mancheranno. Per quanto ci riguarda la prossima settimana ci vedremo prima a Milano per Craft Beer Italy e poi nelle splendide Langhe. Buone bevute!

Dagli USA una birra artigianale per omaggiare Stan Lee

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Se siete appassionati di fumetti saprete che a novembre 2018 è venuto a mancare Stan Lee, figura iconica del settore. Ebbene, da qualche giorno è disponibile sul mercato una birra a lui dedicata, prodotta dal birrificio americano Mankato Brewery. La Marvelous Creator (8%) è una Double Dry Hopped IPA con un intenso profilo luppolato, ma supportato da una buona trama maltata. La peculiarità è nel packaging, dove campeggia una splendida illustrazione che ritrae lo stesso Lee nei panni del Dottor Strange.

Tre innovazioni chiave per la storia della birra: come si sono diffuse e perché

Qualche giorno fa sul suo blog Beervana lo scrittore Jeff Alworth ha pubblicato un post molto interessante, nel quale ripercorre le evoluzioni del mercato internazionale della birra a partire dagli anni ’60. Ricostruendo le innovazioni che sono state adottate negli ultimi 50 anni (o poco più), l’autore si mostra d’accordo con l’idea che la storia abbia un andamento ritmato o, se vogliamo, sinusoidale. La rivoluzione della birra craft e il suo sviluppo mostrerebbe proprio un simile decorso: siamo partiti da una condizione altamente tecnologizzata rappresentata dal dominio globale delle Lager industriali, in seguito è cresciuto un desiderio di ritorno all’artigianalità, successivamente il comparto craft ha cercato maggiore efficienza attraverso la tecnologia e ora stiamo tornando a una situazione in cui le innovazioni tecniche assumono un’importanza sempre maggiore. Nonostante non sia totalmente d’accordo con alcuni passaggi, il merito dell’articolo è di analizzare le ripercussioni sociali e culturali delle varie innovazioni.

In Norvegia vietata la pubblicità di alcolici: Lervig limita i suoi social network

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In Norvegia hanno un grave problema con l’alcol. Quello del “binge drinking” e in generale dell’abuso delle bevande alcoliche è una piaga sociale diffusa e molto sentita in gran parte del Nord Europa, che provvedimenti e leggi sono riusciti ad arginare solo parzialmente. Da alcuni anni nel paese scandinavo esiste una regolamentazione assai coercitiva nei confronti degli operatori del settore, che cerca con misure drastiche di risolvere la questione, ma che probabilmente è destinata a trasformarsi in un boomerang perché ignora la componente culturale del problema. Tale disciplina è in vigore dal 2015, ma a quanto pare le autorità recentemente hanno deciso di rafforzarne l’applicazione tanto da obbligare alcune aziende a correre ai ripari. Tra quest’ultime si segnala il birrificio Lervig – nome ben conosciuto nell’ambiente internazionale della birra artigianale – che ha deciso di compiere una scelta sofferta e senza precedenti: impedire a tutti gli utenti norvegesi l’accesso ai propri canali social.

Nuove birre da Alveria + Mosaik, Almond, Eastside + War e altri

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Apriamo la panoramica di oggi sulle nuove birre italiane con una collaborazione tutta siciliana tra due importanti esponenti della locale scena brassicola. Da una parte c’è il Mosaik, che da cinque anni- il quinto compleanno è stato festeggiato durante la recente Settimana della Birra Artigianale – porta avanti una grande attività di evangelizzazione birraria nella città di Catania; dall’altra il Birrificio Alveria (sito web) di Canicattini Bagni (SR), attivo dal 2015 e che rappresenta una delle migliori realtà della regione. Dal loro incontro è nata la Grasshopper (6%), una Strong Bitter snella caratterizzata da una buona secchezza e da una piacevole mineralità. È piuttosto aderente al modello di riferimento, con note biscottate e di caramello che lasciano spazio a sfumature fruttate, floreali ed erbacee dei luppoli Target e Challenger. Perfetta per il servizio a pompa, la Grasshopper è stata effettivamente realizzata a sei mani poiché Dorothea e Fabio del Mosaik sono anche homebrewer.

Ottima Italia al Barcelona Beer Challenge: sugli scudi PBC e Bionoc’

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Nonostante sia nato in tempi recenti, il Barcelona Beer Challenge è uno dei concorsi internazionali in cui i birrifici italiani partecipano con maggiore assiduità. Anche per questo motivo regala da sempre grande soddisfazioni al nostro movimento: probabilmente ricorderete la vittoria assoluta del Birrificio di Cagliari nella scorsa edizione, ma in generale l’Italia riesce sempre a conquistare un bel bottino di riconoscimenti. Quest’anno i nostri birrifici hanno ottenuto un totale di 37 medaglie (11 ori, 12 argenti, 14 bronzi), che rappresenta non solo un deciso incremento rispetto allo scorso anno (29 riconoscimenti complessivi) ma anche la migliore prestazione di sempre al concorso catalano. Tra i vari produttori provenienti dal Bel Paese si sono distinte le prestazioni di Piccolo Birrificio Clandestino e Bionoc’, entrambi capaci di raggiungere 16 punti e fermatisi a un soffio dal vincitore assoluto, l’ottimo La Pirata di Barcellona.

Prossimi eventi: Sourest, Lombardia Beer Fest, Mastro Birraio e San Patrizio

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Dopo la tranquillità degli ultimi mesi, questo marzo birrario ci ha regalato tantissimi appuntamenti. Oggi in particolare diamo un’occhiata agli eventi birrari previsti nell’ultimo fine settimana del mese, ma prima segnaliamo che da oggi fino a domenica saranno presenti in Italia tre birrifici irlandesi (San Patrizio vi dice nulla?), impegnati in un tour tra diversi locali del Nord Italia e di Roma. Proprio a Roma si terrà da venerdì 29 la seconda edizione di Sourest, festival “acido” organizzato da Artisan e Birra +: per gli amanti del genere ci sarà da divertirsi. Il giorno prima a Milano andrà in scena l’ormai collaudato Lombardia Beer Fest, mentre nello stesso weekend si terrà il primo dei tre appuntamenti consecutivi con la fiera Mastro Birraio: in scena andrà una selezione di birrifici italiani. Buone bevute a tutti!

Tornano i false friends della birra: non fatevi ingannare dai nomi degli stili!

In un articolo risalente a ottobre 2018 introdussi i false friends della birra. Così come in linguistica questa espressione è utilizzata per indicare termini che, per la loro similitudine con parole di altre lingue, possono suggerire una traduzione sbagliata, allo stesso modo nella cultura birraria esistono nomi di stili facilmente fraintendibili. All’epoca ad esempio citai le Russian Imperial Stout, le cui origini molte persone potrebbero erroneamente associare alla Russia, o le Bitter, che non sono poi così amare come il loro appellativo suggerisce. Oltre a evidenti equivoci, alcuni false friends birrari possono generare confusione, in particolare quando nel nome appaiono termini in contrasto tra loro. Due casi celebri? Quelli rappresentati dalle Black IPA (contrasto tra “nero” e “pallido”) e dalle Dunkel Weisse (letteralmente “bianche scure”). Poiché quell’articolo vi piacque parecchio, oggi vi presento altri interessanti false friends della birra. Fate attenzione!

Nuove birre da Vento Forte, Jungle Juice, Olmaia, Mister B, Croce di Malto e Malatesta

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Nel ricchissimo panorama birrario internazionale c’è uno stile che incorpora quasi sempre il concetto di collaboration brew: quello rappresentato dalle Italian Grape Ale. Per un birraio, infatti, aggiungere tra gli ingredienti il mosto di uva (o semplicemente il frutto) significa creare un legame importante con il proprio fornitore, cioè la cantina vinicola di riferimento. È un legame che solitamente trascende il normale rapporto di compravendita per trasformarsi in una forte simbiosi, che può arrivare a esprimersi fino alla formulazione della ricetta finale. Un elemento che ritroviamo anche nella Mira (5%), neonata IGA di Vento Forte (sito web) nata dalla collaborazione con la Cantina Ribelà di Monte Porzio Catone (RM), dalla quale provengono le vinacce di Malviasia e Trebbiano che caratterizzano la birra. È dunque una versione meno diffusa di IGA, perché non utilizza mosto di vino ma il frutto in quanto tale (o meglio, una parte di esso). La Mira dovrebbe essere disponibile sia in bottiglia che in fusto.

Atleti russi aggressivi e maleducati: vietata la birra nei test antidoping

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Come racconta Sky Sport, l’agenzia russa per l’antidoping ha deciso di vietare ai suoi atleti di bere birra per agevolare i test delle urine dopo le prestazioni sportive. Quello del consumo di birra è infatti un escamotage utilizzato per favorire la produzione di urina nei test antidoping, grazie all’effetto diuretico della nostra bevanda che ben conosce chi frequenta pub e festival a tema. Il punto è che gli atleti russi, a forza di consumare birra, diventavano maleducati e aggressivi: un problema solo apparentemente superficiale e comico, se è vero che l’agenzia ha ora deciso di sostituire la bevanda con semplice acqua (in grandi quantità).

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