Con uno splendido colpo di marketing, ieri negli USA sono state finalmente rilasciate le prime confezioni di Westvleteren 12 – o meglio XII, come impresso sulla discutibile nuova veste della birra belga. Se non sapete di cosa stiamo parlando riassumo rapidamente la vicenda: Westvleteren è un birrificio trappista famoso per la qualità delle sue birre e per la difficoltà nel reperire le stesse, che a ottobre 2011 decise di affidarsi alla grande distribuzione nazionale (e a distributori internazionali) per trovare fondi destinati alla ristrutturazione del monastero. Il venir meno della caratteristica più leggendaria di Wesvleteren (l’irreperibilità dei suoi prodotti) non intaccò minimamente l’interesse degli appassionati, che all’ufficialità della notizia iniziarono a sognare la possibilità , ormai concreta, di avere tra le mani delle confezioni di Westvleteren 12, l’ammiraglia del birrificio. Negli USA l’attesa si è trasformata in un fenomeno di euforia collettiva, con evoluzioni a dir poco aberranti.
Che la mossa di Westvleteren avrebbe creato il panico era chiaro, ma in molti rimasero di stucco quando persino nello stesso Belgio si formarono file mostruose davanti ai supermercati il giorno stesso del lancio. Le confezioni arrivarono anche in Italia e scomparvero dagli scaffali a velocità impressionante, pur senza il corollario di scene estreme viste altrove.
Negli USA invece l’avvento delle Westvleteren XII ha creato un hype clamoroso, esplodendo con tutta la sua forza proprio nella giornata di ieri. L’applicazione Untappd ha registrato oltre 50 check in all’ora per la birra in questione – cioè 50 “bevute” – con una frequenza straordinaria rispetto ai ritmi consueti. Ma invece di stappare le bottiglie, molte altre persone hanno subito rimesso in vendita su Ebay le confezioni, ottenendo (o fissando) quasi sempre prezzi spropositati. Il fenomeno è stato documentato da Beerpulse e dimostra quanta discutibile eccitazione si sia creata intorno all’evento.
Tenete presente che il distributore che tratta in esclusiva la Westvleteren XII per gli USA (Shelton Brothers) ha stabilito un prezzo di vendita delle confezioni già molto alto in partenza: 85 dollari per sei bottiglie da 33 cl e due bicchieri. Se vi sembra una pazzia sborsare quella cifra per un acquisto del genere, considerate che su Ebay il prezzo medio di acquisto è intorno ai 300-400 dollari, con la modalità “acquista subito” che arriva fino a 1.000 dollari! Pazzia collettiva nella sua massima espressione, si potrebbe pensare.
Come capita spesso in situazioni del genere, ci sono poi casi così improbabili da sconfinare nel comico. Sempre Beerpulse ieri ha riportato la segnalazione di un’inserzione su Ebay che proponeva a 230 dollari l’acquisto di una confezione vuota (vuota!) di Westvleteren 12, cercando evidentemente di giocare un brutto scherzo allo sfortunato di turno. Oggi l’inserzione è stata modificata con il riferimento a una normale confezione “completa”, ma anche il prezzo è cambiato: da 230 si è passati a 450 dollari. E risulta venduta.
C’è da notare che non è la prima volta che Ebay diventa teatro di simili aberrazioni, anzi di tanto in tanto si possono trovare in vendita rarità brassicole (o presunte tali) a prezzi fuori di testa. In realtà è un fenomeno che conosco ben poco e che non mi affascina per niente, ma che coinvolge profondamente tutti quegli appassionati che si fanno rapire da una sorta di “collezionismo compulsivo”. Quanto questa perversione abbia poi a che fare con il piacere di bere una birra è un vero mistero, ma sono ben felice di restare con tale dubbio…
Tornando alla situazione americana, l’euforia per la Westvleteren XII ha spinto alcuni “opinionisti birrari” a esprimere il proprio dissenso sui rispettivi siti. Stan Hieronymus si è domandato se delle Westvleteren bevute fuori dal loro contesto naturale (l’abbazia di St. Sixtus) meritino 85 dollari, non senza accompagnare il suo pensiero con un affilato sarcasmo. Andy Crouch invece è arrivato a ridimensionare pesantemente il valore qualitativo della Westvleteren 12, affermando che in realtà esistono decine di Quadrupel migliori al mondo. D’accordo che il fenomeno in atto è discutibile, ma adesso non diciamo eresie… 🙂
Concludo con una nota curiosa. Nonostante Westvleteren sia un piccolo birrificio nascosto nella regione belga di Poperinge, sembra che la sua storia debba essere pesantemente influenzata dall’attenzione del movimento americano. In questo momento negli USA gli appassionati si stanno accapigliando per ottenere una birra improvvisamente diventata reperibile, dopo che essi stessi ne avevano in parte causato l’irreperibilità . Quando qualche anno fa la Westvleteren 12 fu proclamata dal sito Ratebeer la migliore birra al mondo, infatti, il monastero fu preso d’assalto da una marea di appassionati, molti dei quali provenienti dagli Stati Uniti. L’impatto sulla vita della comunità monastica fu tale che i frati si videro costretti a limitare le vendite, rendendo le proprie creazioni brassicole quasi impossibili da acquistare. E creando quel mito di birra irraggiungibile che ora è alla base del fenomeno in corso al di là dell’Atlantico.
Da quello che so Ebay ha vietato le aste birraie. Infatti tutte le presunte (insomma) rarità sono scomparse dal sito.
Riguardo le Westy devo dire che oltre alla veste grafica discutibile anche il contenuto non è dei migliori ultimamente.
Dal sito del monastero
Conditions
Westvleteren Trappist is sold only to individual customers. Every customer agrees not to re-sell the beer to any third party.
BUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!!!!!!!!!!!!!
AH!
che tristezza sti americani
Continuo a pensare che un mito come la Westvleteren 12 non doveva per nessun motivo scendere a patti con le logiche commerciali, problemi finanziari o meno. Da parte mia sono strafelice di aver bevuto la mia unica Westvleteren 12 al café in de vrede di fianco all’abbazia St. Sixtus, arrivandoci con una bella macchina in affitto dopo aver visitato De Struise!
Allora sono ricccccchisssssimo!!! ho più di 1000 bottiglie in cantina di varie annate.
Scusa Andrea, ma quando e in quali negozi della GDO sarebbero state vendute le Westvleteren 12 destinate all’Italia?
No ho scritto gdo nazionale, intendendo quella belga.
OK grazie. La frase “Le confezioni arrivarono anche in Italia e scomparvero dagli scaffali a velocità impressionante, pur senza il corollario di scene estreme viste altrove” mi aveva portato a credere che fosse stata coinvolta nell’operazione anche la GDO italiana. Cosa di cui, in effetti, non avevo mai letto da nessuna parte.
In qualche beershop capitolino ci sono ancora delle confezioni che girano a prezzi variabili… John le vende sfuse a 12€ se non ricordo male
Polli, tu sei ricco a prescindere dalle bottiglie che hai in cantina!