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La vittoria di Emanuele Longo (Lariano) a Birraio dell’anno è più di un premio alla carriera

Uscire dalle scene con un grande risultato è l’auspicio di ogni professionista. È ciò che è accaduto ieri a Emanuele Longo del Birrificio Lariano, incoronato Birraio dell’anno dall’omonimo concorso indetto da Fermento Birra alla fine di un’emozionante cerimonia di premiazione. A nessuno è passata inosservata la quasi concomitanza della vittoria con l’annuncio del ritiro di Emanuele: solo qualche mese fa rese nota la sua scelta di andare in pensione dopo sedici anni passati in sala cotte. Il trionfo a Birraio dell’anno, dunque, può essere letto come un riconoscimento alla fantastica carriera di Emanuele, assegnato sulla base dei voti dei 150 giudici del concorso. Un premio con cui chiudere in bellezza un percorso ricco di soddisfazioni.

Emanuele Longo cominciò la sua carriera come birraio nel 2008, quando, dopo alcuni anni di homebrewing, fondò il Birrificio Lariano insieme ai soci Elio e Fulvio Nessi. Ebbe come maestri i primi birrai pionieri italiani, specificamente Teo Musso di Baladin e Agostino Arioli del Birrificio Italiano, da cui apprese i segreti della professione che poi fu bravissimo a riportare nella produzione di Lariano. Molto portato per le basse fermentazioni – La Grigna è uno dei “cloni” meglio riusciti della Tipopils – in realtà Emanuele Longo si è sempre dimostrato capace di muoversi con abilità tra diverse culture brassicole, esaltando l’immediatezza delle sue birre anche quando si è misurato con tipologie più complesse.

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Considerare la vittoria di Emanuele Longo una sorta di omaggio alla sua carriera sarebbe estremamente limitativo. Basti pensare che sin dall’edizione 2014 di Birraio dell’anno è sempre comparso nella lista dei venti finalisti, chiudendo nel peggiore dei casi dodicesimo. Prima di ieri il risultato più importante era arrivato all’edizione 2016, quando si piazzò secondo, preceduto solo dal pluripremiato Marco Valeriani (all’epoca birraio di Hammer). In altre parole stiamo parlando di un professionista di primissimo livello nel panorama brassicolo italiano, le cui qualità non scopriamo certo oggi. Inutile nascondere che la sua scelta di vita ha pesato sul risultato finale di Birraio dell’anno, ma è importante sottolineare che la sua presenza sul gradino più alto del podio è tutt’altro che casuale. Consapevoli di questo aspetto, non possiamo che essere davvero felici per l’affermazione di ieri.

Prima di commentare le altre posizioni del concorso, vale la pena riportare la classifica finale dei 20 finalisti:

1° Emanuele Longo del Birrificio Lariano di Sirone (LC)
2° Marco Valeriani del birrificio Alder di Seregno (MB)
3° Giorgio Masio del birrificio Altavia di Quiliano (SV)
4° Giovanni Faenza del birrificio Ritual Lab di Formello (RM)
5° Agostino Arioli e Maurizio Folli del Birrificio Italiano di Limido Comasco (CO)
6° Luca Dalla Torre del birrificio Bondai di Sutrio (UD)
7° Conor Gallagher Deeks del birrificio Hilltop di Bassano Romano (VT)
8° Samuele Cesaroni del birrificio Brasseria della Fonte di Pienza (SI)
9° Cecilia Scisciani e Matteo Pomposini del birrificio MC77 di Serrapetrona (MC)
10° Pietro Di Pilato del birrificio Brewfist di Codogno (LO)
11° Luigi Recchiuti del birrificio Opperbacco di Notaresco (TE)
12° Josif Vezzoli del birrificio Elvo di Graglia (BI)
13° Simone Bedeschi e Saverio Casadei del birrificio Bajön di Porto Corsini (RA)
14° Marco Raffaeli del birrificio Mukkeller di Porto Sant’Elpidio (FM)
15° Enrico Ciani del birrificio Birra dell’Eremo di Assisi (PG)
16° Elia Pina del birrificio 50&50 di Varese
17° Lorenzo Guarino del Birrificio Rurale di Desio (MB)
18° Luca Tassinati del birrificio Liquida di Ostellato (FE)
19° Luca Sartorelli del birrificio Ca’ Del Brado di Rastignano (BO)
20° Marco Sabatti del birrificio Porta Bruciata di Rodengo Saiano (BS)

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Non può passare inosservata la seconda posizione del già citato Marco Valeriani (Alder), che torna a casa con la quinta medaglia d’argento al concorso di Fermento Birra (la seconda consecutiva). La vittoria di Emanuele Longo ha dunque fornito a tutti una storia da raccontare: diversamente saremmo qui a cercare inutilmente le parole per commentare l’ennesima incredibile affermazione di Marco! Straordinario poi il terzo posto di Giorgio Masio (Altavia), più per il salto in avanti compiuto in classifica che per le sue abilità come birraio, ampiamente riconosciute. Dopo la partecipazione all’edizione 2018 di Birraio emergente, infatti, Giorgio era riuscito a entrare solo una volta nella Top 20, posizionandosi ultimo. Si tratta dunque di un’impresa notevole, che per fortuna regala un po’ di varietà a un concorso spesso cristallizzato sugli stessi nomi.

Il campione uscente, Enrico Ciani di Birra dell’Eremo, non è riuscito a ripetersi, finendo addirittura in quindicesima posizione. Giovanni Faenza di Ritual Lab è arrivato quarto, registrando il suo peggior risultato da quando partecipa al concorso: questo dato dovrebbe restituire la sua grandezza come birraio. Prestigiosa la quinta posizione di Agostino Arioli e Maurizio Folli del Birrificio Italiano, che riporta uno dei padri della birra artigianale italiana nella parte alta della classifica, dove meriterebbe sempre di stare. Per il resto la Top 20 mostra poche variazioni rispetto allo scorso anno, con l’ingresso per la prima volta di Simone Bedeschi e Saverio Casadei di Bajön (tredicesimi) ed Elia Pina di 50&50 (sedicesimo).

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I risultati di Birraio emergente, il premio minore dell’iniziativa, ha invece riservato poche sorprese. Come ampiamente previsto ha vinto Filip Lozinski di Wild Raccoon, coronando alla perfezione un incredibile anno di debutto; per visibilità ottenuta e risultati, probabilmente quello del birrificio friulano è il miglior esordio di sempre nel settore della birra artigianale italiana. La “notizia” legata a Birraio emergente è allora arrivata dal terzo classificato Roberto Falasca, annunciata direttamente da lui sul palco dell’evento. A breve infatti sarà lui il nuovo birraio di Bonavena: sostituirà l’uscente Vincenzo Follino, mantenendo comunque la collaborazione con Zero.5, suo attuale birrificio.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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