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Sogni che si avverano: apre in Cina l’Harbin World Beer Park, un vero luna park della birra

Vi ricordate quando a inizio marzo vi parlai di Dog House, l’hotel a tema birra progettato da Brewdog che aprirà nel 2018 in Ohio? Ebbene all’epoca lo definii una “Disneyland per adulti”, per la presenza di impianti di spillatura nelle camere, massaggi al malto, colazioni con birra artigianale e altre trovate del genere. Ma cosa rispondereste se vi dicessi che in Cina hanno in programma di costruire un vero e proprio luna park della birra? Proprio così: si chiamerà Harbin World Beer Park e dovrebbe aprire – il condizionale è d’obbligo, poi vi spiego perché – nei dintorni di Harbin, città situata nella zona nordorientale della Cina. Lo “scoop” è merito di Francesca Morbidelli, che, come si può leggere su La Pinta Medicea, ha scoperto questo maestoso progetto tra gli stand dell’ultimo Zythos Bierfestival di Lovanio, dove è stato presentato al pubblico. Incuriosito, ho cercato di carpire qualche informazione in più.

Partiamo dalla scelta della zona, non casuale. Harbin è infatti la città della Cina con il più alto consumo di birra pro capite, primato che si contestualizza nel maggiore mercato della birra al mondo (quello cinese, per l’appunto). Come vedremo l’Harbin World Beer Park è un progetto gargantuesco, ma la metropoli non è nuova a confrontarsi con idee ambiziose: basta dare un’occhiata alle foto che si trovano in giro sul locale festival del ghiaccio per capire cosa intendo. Non deve meravigliare allora che il parco birrario si estenderà per una superficie di 3-4 milioni di metri quadrati, includendo strutture ricettive, una stazione ferroviaria, cascate d’acqua e addirittura uno stadio. Ma siamo solo all’inizio.

Purtroppo in rete si trovano pochissime informazioni. Esiste un sito web apposito, gestito dalla società che costruirà il parco (Harbin World Beer Park Management Corp.), ma che sembra a dir poco in costruzione. La pagina “Park News” è priva di contenuti, così come la gran parte delle altre sezioni. Sono presenti solo due comunicati: il primo riporta i dati del mercato della birra in Cina, il secondo annuncia l’organizzazione dell’Harbin International Craft Beer Festival, tenutosi ad agosto e settembre dello scorso anno. Spulciando il sito ci si imbatte nei marchi di birrifici internazionali che presumibilmente saranno presenti all’interno del parco: alcuni nomi sono molto interessanti, come Cantillon, Dupont, De Ranke, Anchor e altri. Ma le pagine sono fumose e confuse ed è difficile fidarsi di ciò che si trova navigando.

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Meglio allora affidarsi alla planimetria – chiamiamola così – del progetto, in cui sono spiegate le varie aree in cui si dividerà il parco. Come sottolinea Francesca, l’idea sembrerebbe quella di creare un’attrazione turistica a tema, che intrattenga i visitatori presentando le caratteristiche delle maggiori culture birrarie del mondo. Il cuore dell’Harbin World Beer Parl sarebbe rappresentato allora da 10 città della birra, dedicate ad altrettante realtà brassicole: Francia, Mediterraneo, Belgio, Repubblica Ceca, Regno Unito, Germania, Alpi, USA settentrionali, Cina e – udite udite – Italia. Ogni città avrà un nome: alcuni corrispondono a località realmente esistenti (come Cesky Krumolov), altre sono inventate di sana pianta. Volete sapere quello della città italiana? Potabile. Sì, Potabile. Fa schifo, ma speriamo che sia almeno di buon auspicio.

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Conoscendo l’attenzione dei cinesi nel replicare edifici e monumenti di altre nazioni, possiamo immaginare che ogni città presenterà i caratteri estetici tipici della rispettiva cultura. Aspettiamoci quindi i classici ornamenti bavaresi a “diamanti” azzurri e bianchi per la Germania, le atmosfere di taverne di altri tempi per la Repubblica Ceca e i tradizionali interni da pub per il Regno Unito, costruiti magari ai piedi di una copia a dimensioni reali del Big Ben. Cosa si inventeranno per l’Italia? Probabilmente pizzerie con tovaglie a quadretti bianchi e rossi, allietate da suonatori di mandolino all’ombra di un immenso Colosseo di plastica. A tal proposito nella planimetria troviamo anche una China Town e una Venice Town, entrambe in aggiunta alle 10 città della birra. Già immagino maldestri gondolieri dagli occhi a mandorla salutare i turisti con un boccale in mano: tipica scena birraria da Venezia.

Cosa offrirà ancora l’Harbin World Beer Park ai suoi visitatori? Ovviamente delle montagne russe – altrimenti che luna park sarebbe? – ma anche itinerari per biciclette e trekking, un sistema di collegamento via fiume e uno spazio per bambini, dove presumibilmente “parcheggiare” i piccoli mentre ci si va a sbronzare. A livello più strettamente birrario ci saranno poi campi di orzo e di luppolo, di dimensioni ragguardevoli. E visto che non si può vivere di sola birra, sarà presente anche un’area dedicata al vino. Cosa c’entra non saprei, a meno che i creatori del sito non abbiano commesso qualche errore in fase di traduzione.

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Quando aprirà l’Harbin World Beer Park? Non ci è dato saperlo. Tuttavia se il progetto era presente allo Zythos evidentemente non è così tanto campato in aria. Staremo a vedere, ma Brewdog deve cominciare a preoccuparsi: i cinesi rischiano di giocargli un’altra beffa dopo il finto Brewdog Bar del 2013 🙂 .

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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