È notizia di qualche giorno fa che il sito americano xHamster, uno dei colossi dei video hard online, ha deciso di lanciare una birra a suo marchio. L’aspetto per noi interessante è che come fornitore è stato individuato un birrificio artigianale italiano e più precisamente K&L di Santorso (VI), operativo da circa tre anni. Un bel colpo per l’azienda veneta, visto che, come riportato da Dailybest, il primo ordine è stato di 10.000 bottiglie: una richiesta persino superiore alle possibilità del produttore, che ha dovuto dividere la partita in due tranche. C’è da dire che per quanto la notizia possa sembrare curiosa, la convergenza tra birra e sesso (o porno, come in questo caso) non è poi così rara. La nostra bevanda è per definizione informale e spesso “politically incorrect”, così da non disdegnare l’incontro con un settore (e un linguaggio) che comunque vada garantisce sicura visibilità. Ma che facilmente porta a sconfinare nel cattivo gusto: come vedremo il confine tra operazioni valide e scelte spudoratamente pacchiane è molto labile.
Personalmente inserisco la birra di xHamster tra le operazioni valide. Innanzitutto perché il sito non dimentica di raccontare la sua birra, come farebbe qualsiasi birrificio con le sue creazioni. Ecco come viene descritta:
Dal sapore complesso e pieno, ha la caratteristica di unire il profumo del miele al gusto del malto e del coriandolo. I lieviti, utilizzati in due diversi momenti di fermentazione, danno pienezza e le note speziate aggiungono un senso di leggerezza molto particolare. Il retrogusto del luppolo non svanirà in fretta.
Ovviamente una descrizione del genere può lasciare il tempo che trova, ma non è scontata per una birra realizzata per un sito porno. Se il tono serioso della spiegazione può sembrarvi fuori luogo, sappiate che la comunicazione a corredo ricorre a un ampio ventaglio di immagini scherzose, giochi di parole e allusioni più o meno esplicite. È qui che si rischia di sfociare nella bieca banalità su un argomento con cui si cerca di far ridere sin dalle scuole elementari. Ma devo ammettere che i pubblicitari di xHamster sono stati molto abili, muovendosi in equilibrio tra il gioco e l’eros – mi rendo conto però che in questa valutazione entra in gioco la sensibilità personale, per altri potrebbero sembrare trovate infantili o disdicevoli . Il video che segue riassume questo concetto:
Essendo un colosso del settore, xHamster ha potuto compiere investimenti importanti in termini di comunicazione: la riuscita della campagna di lancio non è figlia del caso, ma di un team di esperti capaci nel veicolare nel modo corretto un prodotto associato a un settore controverso. È quando la comunicazione viene fatta in casa che invece si superano facilmente i confini del buon gusto oppure si trasforma tutta l’operazione in una mediocre barzelletta – ma non è scontato (ahimè) che non si ottengano comunque buoni risultati sul mercato. Mi viene in mente Jurgen Hopf di Lang Brau, birraio tedesco a dir poco eccentrico, che ha vissuto un periodo di discreta fama con la sua Erotik Bier, una produzione afrodisiaca nata “magicamente” per errore. Se avete avuto la fortuna (o sfortuna 🙂 ) di assistere a una delle sue performance da vivo, come quella al Bir&fud di Roma del 2005, converrete che è tutto nel segno del kitsch: l’etichetta della birra, la storiella della sua genesi, le orride foto a corredo con Jurgen Hopf intento a brassare vestito solo con un cappello bavarese e un grembiule ad altezza genitali.
Anche qui in Italia possiamo vantare la fantastica trovata di una birra afrodisiaca. Il merito è da ascrivere all’ormai inattivo Birrificio Bauscia di Milano (poi trasformatosi in Birrificio BQ) che intorno al 2010 se ne uscì con una birra creata in collaborazione col porno attore Franco Trentalance. Il nome, La 30, prometteva rimandi allusivi di buon ingegno, mentre la ricetta prevedeva l’impiego di luppolo Nelson Sauvin e damiana, un’erba dal presunto potere eccitante. Qui tutto fin troppo nelle righe, ma per fortuna a sbracare ci pensarono altri elementi, come uno dei video promozionali, da segnalare per le grandi doti attoriali di Trentalance, la musichetta in sottofondo e soprattutto l’apparizione di un Paolo Polli in forma smagliante, capace di bilanciare in un istante le doti afrodisiache della birra. Non potevo non includere il filmato.
E poi ci sono situazioni in cui il cattivo gusto non è solo un concetto, ma può diventare qualcosa di davvero concreto. È il caso della birra battezzata The Order of Yoni e protagonista di un crowdfunding su Indiegogo. La particolarità? Oltre al classico lievito è fermentata con lattobacilli recuperati dalle secrezioni vaginali di una modella ceca, un habitat (come tanti altri) in cui questi microrganismi si trovano naturalmente. La signorina in questione è chiaramente una bella ragazza, ma credo che l’idea alla base di questa birra possa quantomeno lasciare perplesso più di qualcuno. Una trovata al limite persino del buon senso imprenditoriale, che cerca di riproporre il sempreverde incontro tra birra e sesso in una chiave diversa, ma fin troppo audace. Il risultato? Su Indiegogo il progetto ha raccolto appena 1.500 euro sui 150.000 stabiliti come traguardo.
Se parliamo di sesso e soprattutto di porno, molti birrifici artigianali hanno un grande vantaggio nei confronti dell’industria: quello di non farsi particolari problemi ad associare il proprio nome a un settore dubbio in termini di immagine aziendale. Ce la vedete Peroni a sponsorizzare Pornhub? Certo che no. È probabilmente l’unico ricco mercato in cui i microbirrifici di tutto il mondo possono competere senza la concorrenza della multinazionali.