Dopo la sosta per le festività riprendiamo gli aggiornamenti su Cronache di Birra, non senza una certa fatica derivante dalla pausa “mentale” degli scorsi giorni e dall’impegno fisico richiesto delle immancabili abbuffate natalizie 🙂 . Per riacquistare il ritmo usuale poco alla volta – considerando anche che domani sarà di nuovo festa – direi che la cosa migliore è riassumere quanto accaduto nel mondo della birra artigianale dall’ultimo post pubblicato sul blog, che risale a poco più di una settimana fa. In realtà non sono successi episodi straordinari, ma comunque qualche notiziola interessante è comparsa qui e lì. Ecco le più interessanti in ordine rigorosamente sparso
Iscrizioni aperte a Birra dell’anno 2016
Qualche giorno prima della fine del 2015, l’associazione Unionbirrai ha annunciato l’apertura delle iscrizioni alla prossima edizione del più importante concorso birrario d’Italia: Birra dell’anno. Per inviare la propria richiesta di partecipazione c’è tempo fino a lunedì 8 febbraio (quindi circa un mese da oggi), intanto potete studiarvi il regolamento (qui in pdf) e in particolare le 26 categorie previste dal concorso (qui nel dettaglio in pdf). A scanso di sorprese, queste ultime dovrebbero rappresentare la novità più interessante dell’edizione 2016 – sebbene abbiano subito solo leggere modifiche rispetto allo scorso anno. Torneremo sull’argomento più avanti in un pezzo dedicato.
La distilleria e gli altri progetti di Elav
Il birrificio Elav è da sempre uno dei più attivi nel panorama brassicolo nazionale, ma il 2016 (con gli anni a venire) promette di essere per l’azienda di Comun Nuovo ancora più impegnativo rispetto ai precedenti. Tutto nasce dalla ristrutturazione della Cascina Pesenti situata nel quartiere Grumello del Piano di Bergamo, che in prospettiva diventerà per Elav uno dei punti nevralgici della sua attività. Qui sorgerà infatti una micro distilleria (la prima di Bergamo), che aprirà al pubblico già in primavera e che permetterà al produttore lombardo di differenziare la propria offerta. Ma in realtà il progetto è molto più ambizioso, perché tutto il complesso diventerà un agriturismo multifunzionale, con obiettivi di ricettività, ma anche agricoli (alcuni ettari destinati alla coltivazione di orzo e ortaggi), di intrattenimento e di promozione dei piccoli artigiani locali. Un’idea interessante e affascinante, di cui potete scoprire i dettagli sul sito di Elav.
Il nuovo punto Baladin a Cuneo
Come riporta il sito Targeto CN, il birrificio Baladin sta lavorando per aprire un suo nuovo punto vendita nel capoluogo piemontese. In realtà il progetto sembra assai diverso da quello di tutti i precedenti “luoghi” Baladin: l’idea è di sfruttare lo spazio dell’ex Foro Boario e in particolare la Tettoia Vinaj per realizzare “un punto di incontro per la diffusione della conoscenza e della cultura della birra artigianale con particolare attenzione nei confronti delle produzioni locali, non solo prodotti Baladin”. I lavori potrebbero già partire dal prossimo febbraio, per concludersi tra aprile e maggio. Interessante la collaborazione prevista con il Conservatorio Statale di Musica di Cuneo. Queste invece le parole di Teo Musso al riguardo:
La nostra ambizione è quella di creare a Cuneo un luogo che accolga i tanti appassionati della birra artigianale e che abbia caratteristiche innovative e uniche per il mercato italiano.
AB-Inbev venduta a un microbirrificio americano per 26.000 dollari?
In Florida c’è questo birrificio, battezzato Lincoln’s Beard Brewing, che ancora non ha aperto i battenti ma ha già trovato il modo di far parlare di sé. E in maniera molto simpatica. Ispirato dalla serie di acquisizioni che l’industria ha recentemente effettuato nel segmento craft, il fondatore di Lincoln’s Beard Brewing ha scritto ai “capoccia” di AB-Inbev per proporre l’acquisto della più grande multinazionale brassicola del mondo per la risibile cifra di 26.000 dollari. Ecco qualche estratto della missiva:
Sfortunatamente, a causa delle circostanze economiche del momento, possiamo solo offrirvi una somma di 26.000 dollari […] Fortunatamente non siamo costretti a spendere centinaia di milioni di dollari per contrastare le inchieste dell’antitrust, o a incentivare i distributori a emarginare i nostri concorrenti, o a creare aggressive campagne di marketing per prodotti scadenti, o a inghiottire i microbirrifici. […] Crediamo che accetterete la nostra offerta con la solennità con la quale selezionate i vostri ingredienti. Attendiamo con ansia la vostra risposta.
A Salerno (e dintorni) la birra artigianale è in forte ascesa
Come ormai mia consuetudine, ho passato a Salerno i giorni a cavallo di Capodanno. Fino a qualche anno fa la città era praticamente priva di birra artigianale, mentre ora il discorso è ben diverso: niente di trascendentale, sia chiaro, ma recentemente sono stati compiuti alcuni passi avanti importanti. Accanto al pioniere BAI cominciano a comparire altri locali interessanti, come il burger bar Cargo (sul Corso), Laltrolato alla Rotonda (specializzato in ottimi cocktail, ma con una discreta selezione di birre in bottiglia) o il più giovane Bi & B in zona Largo Campo. L’aspetto più interessante è però l’ingresso della birra artigianale, quasi sempre locale, nelle pizzerie di qualità. In questo senso si distingue l’ottimo lavoro della Resilienza, che accanto a ingredienti tipici di primissima qualità propone birre di microbirrifici campani, anche alla spina. Ma è stato un piacere trovare le birre del Birrificio dell’Aspide anche al Cavatappi, altra importante pizzeria di Salerno.
In compagnia di Alfonso Del Forno ho poi dedicato una serata ai dintorni del capoluogo campano. Non potevamo esimerci dal fare visita al mitico Ottavonano di Atripalda (AV), che ha confermato tutti i suoi punti di forza: selezione di spine ragionata e con un occhio di riguardo per i produttori campani, proposta vintage probabilmente unica in Italia e cucina informale ma di ottima qualità. Successivamente sono riuscito finalmente a visitare il Demetra Pub di Pontecagnano (SA), locale storico della zona che si è convertito all’artigianale da cinque o sei anni. Anche qui il lavoro trasuda passione e competenza e l’attenzione nei confronti dei birrifici italiani è un valore aggiunto importante. Insomma, la zona di Salerno e dintorni comincia a diventare davvero divertente per chi è appassionato di birra artigianale.
Riassunto concluso, direi che siamo a posto. Riposatevi domani (o ancora qualche giorno se siete particolarmente fortunati), perché poi ripartiremo alla grande. Ci aspetta un 2016 impegnativo ma spero entusiasmante, rimbocchiamoci le maniche!
Noto con vero piacere che i ristoratori stanno sempre di più preferendo l’utilizzo di prodotti tipici nelle loro attività, diffondendo così la cultura eno-gastronomica italiana. In special modo per le birre artigianali, protagoniste ormai dei migliori “burger shop”.