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A Roma apre Fermento, un nuovo beershop da non mancare

In passato vi ho raccontato del fenomeno beershop che sta caratterizzando la Capitale da qualche anno a questa parte: negozi specializzati sulla vendita di birra da asporto stanno comparendo ovunque come funghi, quasi sempre incentrati in modo esclusivo sui prodotti artigianali. E’ un trend costante e che sembra non volersi arrestare, al punto che gli stessi appassionati rimangono a volte disorientati (nonché entusiasti, ovviamente) dalle continue nuove aperture. Tra le tante novità apparse recentemente, merita una sicura menzione il beershop-enoteca Fermento.

35861_1479587957257_1460535276_2412516_3814300_nDietro al progetto si nasconde il nome di Emiliano Blasi, che diversi appassionati romani conosceranno per la sua precedente esperienza nel settore al fianco di John Nolan dell’Off License. Dopo alcuni anni passati in quello che è stato l’antisignano dei beershop capitolini, ora Emiliano ha deciso di aprire un proprio punto vendita specializzato. Il negozio si trova in via Tigrè – una strada relativamente tranquilla del quartiere africano – ed è ben visibile grazie a tre ampie vetrine.

Il locale è sobrio, luminoso e molto accogliente. L’allestimento è ancora in fase di definizione (il beershop ha aperto solo da qualche settimana), eppure già fanno bella mostra di sé due grandi frigoriferi, sui quali automaticamente si concentra l’attenzione degli avventori. Nelle vetrine non passano inosservate bottiglie strane, birre rare o chicche particolari, provenienti direttamente dalla collezione di Emiliano (sono bottiglie vuote, sia chiaro 🙂 ).

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20848_1395927051927_1044725600_992172_4039449_nFermento è ovviamente incentrato sulla birra, ma non disdegna un’attenta selezione di vini e distillati. Per quanto riguarda però la nostra bevanda preferita, attualmente c’è un’ampia disponibilità di marchi stranieri. Si spazia dal Belgio (trappiste, De Dolle, Rulles, Glazen Toren, De Ranke) agli Stati Uniti (Flying Dog, Southern Tier, Sierra Nevada, Great Divide), dalla Danimarca (Mikkeller), alla Scozia (Brewdog) e all’Inghilterra (St. Peter’s, Ridgeway). Insomma, un’ottima rappresentanza dell’arte brassicola mondiale, con un buon equilibrio tra grandi classici e marchi moderni.

Numericamente più modesta la selezione italiana (Birrificio Italiano, Montegioco), ma solo per il momento: Emiliano è già al lavoro per ampliare la scelta delle birre nostrane. Non potevano infine mancare le fermentazioni spontanee (Drie Fonteinen, Boon).

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Insomma, si tratta di un nuovo indirizzo di primo piano per la birra artigianale a Roma, con enormi potenzialità davanti a sé. L’idea è anche di organizzare saltuariamente dei mini eventi, per avvicinare nuovi curiosi a questo fantastico mondo. Per tutte le informazioni potete fare riferimento al sito web di Fermento.

Fermento
Via Tigrè 4
00199 Roma
06 86213697
www.fermento.eu
Aperto dal lunedì al sabato dalle 12,00 alle 22,00

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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18 Commenti

  1. La prima volta che sono andato da Emiliano i prezzi sono stati quello che mi ha più colpito (sulla qualità avevo pochi dubbi…).
    Quelli che ricordo sono Blanche de Namur (0,75) a 5,50 € e Mikkeller single hop a 4,50 €.

  2. @Davide
    Aggiungo De Dolle da 3,50
    Quando la situazione beershop a Roma si sarà stabilizzata (negli ultimi mesi ne sono apparsi altri 3 o 4) farò un bel post comparativo, come suggeritomi a suo tempo da Tyrser

  3. sono stato al suo beershop e devo dire che la selezione è più che buona,i prezzi sono leggermente più bassi della media e poi c’è lui che ha una ottima conoscenza dell’argomento….potrebbe divenire un must della scena romana.

  4. Bello il posto e belle le birre! dopo le 18 (prima si paga il parchimetro) c’è anche un ricco parcheggio proprio adiacente al locale e poi finchè regge la bella stagione si può sbevazzare fuori seduti sui gradini di fronte alle vetrine.
    Ci metterei pure che che davanti c’è anche un bar tavola calda se sale la fame…insomma ci si svoltano bei pomeriggi 😉

  5. La Blanche de Namur si compra alla Conad a 4 euro, perchè mai dovrei andare a prenderla in una boutique della birra?

    Valerio, tu a quanto la fai?

  6. su certe birre effettivamente la distribuzione industriale riesce ad avere prezzi imbattibili. Poi si possono aggiungere le mille variabili/scuse come la conservazione, etc etc.

    CMQin bocca al lupo per il nuovo beershop.

    Spero però sempre che tutti questi beer shop non diventino una copia dell’altro dove l’unica differenza è il quartiere o i prezzi.

  7. Crepi il lupo… 🙂
    Dopo anni di esperienza mi sono messo in gioco ed ho aperto il mio beershop. A Roma ce ne sono molti ma penso che ognuno abbia la propria anima, fatta dal valore aggiunto della competenza di chi ci lavora all’interno. Le birre disponibili sul mercato sono ormai tantissime quindi si cerca sempre di differenziare l’offerta, anche se risulta difficile pensare di attraversare Roma per reperire una birra particolare in modo sistematico.
    Per quanto riguarda i prezzi, fare concorrenza alle catene dei supermercati non è lo scopo di nessun beershop….è logico che birre come Orval, Blanche de Namur, Chouffe e via dicendo si trovano a prezzi più competitivi…poi se si cerca qualcosa di più particolare….
    Valerio Chiaravalle: La Blanche de Namur ormai si trova a prezzi molto buoni sul mercato….

  8. Complimenti a Emiliano, per la competenza e la gentilezza. Per i prezzi non posso dire la mia in quanto mi sono accostato recentemente a questo splendido mondo ma, se chiedo al commesso della conad l’abbinamento vino cibo con la Blanche de Namur…..

  9. Bellissimo questo nuovo beershop che va’ a coprire una zona piuttosta sguarnita finora, con prezzi davvero bassi per il mercato romano e italiano in genere… Il gestore o proprietario molto disponibile, unica nota un po’ dolente per me che proprio esperto di birre non sono ma mi piace lo stesso frequentare questi posti è il sentirsi dire “questa birra non ce l’abbiamo, noi trattiamo birre un po più artigianali” quando invece lì dentro ce n’erano di birre non esattamente artigianali mah…comunque ci tornerò lo stesso 🙂

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