Fusti di birra trasportati oltre i 3.000 metri di altitudine, senza usare un solo litro di carburante. È lo scenario, a metà tra innovazione e poesia, che si è concretizzato quest’estate sulle montagne dell’Alto Adige, dove un progetto sperimentale ha mostrato come la tecnologia può facilitare anche le sfide più ardue della logistica alpina. Dalle uova al pane, fino alle birre servite nei rifugi più remoti, i droni cargo hanno sostituito gli elicotteri nei rifornimenti, volando tra le cime e consegnando materiali in modo silenzioso, preciso e sostenibile. È un cambiamento che supera la mera curiosità tecnologica: ogni consegna suggerisce un nuovo equilibrio tra comfort e tutela dell’ambiente, tra tradizione montanara e modernità, con la birra come simbolo di convivialità e di una filiera sempre più responsabile.
Protagonista della vicenda è FlyingBasket, azienda altoatesina specializzata in droni cargo, incaricata dalla Provincia Autonoma di Bolzano di testare una nuova forma di logistica a emissioni zero. Nel corso dei mesi estivi, i suoi velivoli hanno raggiunto rifugi remoti come il Borletti, il Payer e il Vedretta Pendente, trasportando fino a 120 kg di carico per volo: alimenti freschi, materiali di servizio e, naturalmente, fusti di birra destinati a dissetare escursionisti e alpinisti.
Un dettaglio apparentemente marginale — la birra in cima alla lista dei beni trasportati — in realtà racconta molto di più. Perché dietro ogni pinta spillata in quota si nasconde una complessa rete di rifornimenti, spesso affidata a elicotteri con costi elevati e impatto ambientale tutt’altro che trascurabile. Con i droni, invece, il trasporto diventa più sostenibile, economico e silenzioso: un contributo concreto a una gestione più responsabile della montagna, senza rinunciare alla qualità dell’offerta gastronomica e brassicola dei rifugi.
Il risultato parla chiaro: circa una tonnellata di materiali trasportata in alta quota e un risparmio stimato tra le 4,7 e le 7,6 tonnellate di CO₂ rispetto ai voli in elicottero. Un modello che potrebbe presto estendersi ad altre aree alpine, con un obiettivo ambizioso ma realistico: far sì che anche la birra — simbolo di convivialità e fatica condivisa — diventi ambasciatrice di una nuova idea di sostenibilità.


