Qualche minuto fa con uno stringato messaggio su Facebook il Birrificio Elav ha annunciato la fine della sua avventura. È una notizia che arriva come un fulmine a ciel sereno, che la comunità birraria italiana sta incassando con tristezza e incredulità. Il Birrificio Elav è stato infatti uno dei protagonisti del movimento nazionale della birra artigianale: aperto a fine 2010, si era ritagliato rapidamente uno spazio importante nel mercato grazie a birre decise nel carattere e nella comunicazione (continui i riferimenti al mondo musicale). La continua crescita aveva spinto l’azienda ad acquistare (finalmente!) un nuovo impianto da 2,5 hl nel 2014 e poi a inaugurare la Società Agricola Elav, con la conseguente Cascina Elav. Negli ultimi anni Elav aveva aperto altri locali e stretto interessanti partnership commerciali, oltre a organizzare da sempre eventi birrari di discreto successo.
Fino a prima della pandemia Elav godeva di una distribuzione abbastanza capillare, sfruttando anche canali alternativi a quelli consolidati della birra artigianale. Al momento non sono stati comunicati i motivi della chiusura, ma il pensiero va subito a eventuali difficoltà acuitesi con l’arrivo della pandemia, come sta accadendo un po’ dappertutto. Dei birrifici italiani chiusi negli ultimi mesi, Elav è sicuramente uno dei nomi più altisonanti.
Dopo tanti mesi è noto il motivo della chiusura dell’attività di un birrificio tanto importante?
È fallita l’azienda