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Una guida a Eurhop 2025 per orientarsi tra 86 birrifici e oltre 800 birre

Come orientarsi tra 86 birrifici e oltre 800 birre diverse? È questa la domanda che forse vi farete quando arriverete a Eurhop Beer Festival, la manifestazione birraria più grande d’Italia che andrà in scena Roma da venerdì 10 a domenica 12 ottobre. Rinnovando quella che è ormai una consuetudine di Cronache di Birra, abbiamo preparato una breve guida che può rappresentare un ottimo punto di partenza per i vostri assaggi. A differenza dello scorso anno, quando individuammo quattro “percorsi di assaggio”, questa volta ci muoviamo lungo tre binari più classici, ma non meno utili. A Eurhop di birrifici ce ne saranno tantissimi, ma è possibile che conosciate poco o pochissimo alcuni di loro. Li citiamo di seguito, dividendoli tra progetti giovani, realtà al debutto e produttori stranieri meno consolidati.

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Birrifici giovani o giovanissimi

Da quando Eurhop ha concentrato la sua offerta sulla birra italiana, è aumentato considerevolmente il numero di giovani birrifici partecipanti alla manifestazione. Il festival è dunque un’occasione per assaggiare le creazioni di produttori di recente apertura, permettendo di capire cosa hanno da offrire le nuove del nostro settore. Ne abbiamo selezionati alcuni particolarmente meritevoli (di altri avevamo già scritto lo scorso anno), riportando tra parentesi il rispettivo codice banco:

  • Meltz (G): progetto meneghino di recentissima apertura, sembra partito già con tutte le carte in regola per ritagliarsi uno spazio nel panorama nazionale. Non è la prima volta che partecipa a un evento nella Capitale, aspetto che permetterà di valutarne la crescita.
  • De Lab Fermentazioni (H): meno recente (2022) ma non meno interessante è il birrificio De Lab Fermentazioni, capace di muoversi tra tipologie brassicole molte diverse tra loro, arricchendo ogni creazione con una grafica spettacolare e assai peculiare.
  • Birrificio Primo (H): tra le ultime novità brassicole della zona di Roma e dintorni, il Birrificio Primo ha ereditato il lascito del defunto Birradamare, almeno in termini di impianto produttivo. Un progetto quanto mai ambizioso, quindi, da tenere sicuramente d’occhio.
  • Podere Fatucchio (P): operante all’interno dell’omonima azienda agricola toscana, il birrificio Podere Fatucchio è una realtà relativamente giovane, che però ha già partecipato a diversi festival (anche romani). A Eurhop si presenterà con molte birre di stampo britannico, senza disdegnare tuttavia un paio di produzioni sui generis.
  • Schigibier (1): tra i giovani marchi non possiamo non citare il neonato Schigibier, sebbene Schigi sia un veterano di Eurhop. Il festival però permetterà a tanti di assaggiare le sue nuove creazioni, realizzate presso l’impianto di Hibu.

Birrifici debuttanti a Eurhop

C’è poi a Eurhop tutta una schiera di birrifici che, pur non potendo definirsi giovani o giovanissimi – in alcuni casi neanche lontanamente – saranno presenti per la prima volta al festival capitolino. Sarà per loro un vero e proprio debutto: un’occasione per molti appassionati o curiosi romani di provare per la prima volta le loro creazioni. Anche in questo caso ne abbiamo selezionati alcuni:

  • 100Venti (L): direttamente da Borgomanero (TO) arriva il birrificio 100Venti, che in questi anni ha imparato a farsi conoscere nell’ambiente per l’ottimo livello qualitativo delle sue birre (soprattutto di stampo anglosassone), che gli sono valse diversi riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali.
  • Filodilana (M): sempre dalla provincia di Torino arriva il birrificio Filodilana, che, nonostante abbia aperto ormai da quasi dieci anni, recentemente è stato oggetto di un profondo rebranding che ha coinvolto anche la riorganizzazione delle ricette. In realtà il suo è un mezzo debutto: aveva già partecipato diversi anni fa (ultima volta nel 2018).
  • Kashmir (O): pioniere tra i birrifici molisani, Kashmir ha continuato a crescere con costanza in questi anni, ottenendo sempre maggiori soddisfazioni. Parteciperà per la prima volta a Eurhop con una gamma molto variegata: luppolate, Imperial Stout e stili della tradizione europea.
  • Birrificio Manerba (P): finalmente approda a Eurhop il Birrificio Manerba, uno dei produttori più interessanti dell’area del Garda – sono passati ormai dieci anni da quando lo invitammo per la prima volta a Fermentazioni. Inizialmente incentrata sugli stili di stampo tedesco, negli ultimi anni la gamma ha abbracciato tutte le diverse tipologie brassicole, come dimostra la line up che Manerba ha preparato per Eurhop.
  • Renton (N): esponente del ricchissimo movimento birrario delle Marche, il birrificio Renton debutta a Eurhop forte della partecipazione a diversi festival, anche nella Capitale. Anche in questo caso parliamo di una gamma varia e di ottimo livello: potrete spaziare tra Italian Pils, luppolate, Keller e una Saison alla salvia.
  • Torre in Pietra (N): accanto a Renton troverete il birrificio Torre in Pietra, progetto operativo dal 2019 alle porte di Roma. Un birrificio che sta crescendo di anno in anno e che parteciperà per la prima volta a Eurhop con diverse luppolate, una Tripel e un’Italian Grape Ale.
  • Birrificio Legnone (O): l’interessantissimo Birrificio Legnone deve aver accettato il primo invito a Eurhop con estremo entusiasmo, considerando il numero ragguardevole di birre che ruoterà al suo stand. Da tenere d’occhio sicuramente le tante Lager, ma anche le luppolate di stampo moderno.
  • Ballarak (29): dopo nove anni di onorato servizio, approda a Eurhop il birrificio Ballarak, una delle realtà più valide del movimento brassicolo siciliano. Interessante la line up stabilita per Eurhop, con molte birre rappresentati di diverse scuole brassicole europee.

Birrifici stranieri meno conosciuti

I birrifici stranieri presenti a Eurhop 2025 saranno “solo” una decina, confermando la vocazione sempre più italocentrica del festival. “Pochi ma buoni” però, sarebbe il caso di aggiungere, perché la lista è davvero interessante tra nomi ormai consolidati e realtà debuttanti alla manifestazione. Ne abbiamo selezionati quattro tra quelli meno conosciuti o al debutto a Eurhop:

  • Boerenerf (C): negli ultimi anni il mondo del Lambic ha sperimentato la nascita di tanti nuovi produttori, come non avveniva da decenni (se non da secoli). Tra le novità comparse di recente nel Pajottenland, probabilmente la più interessante in assoluto è Boerenerf. A Eurhop potrete assaggiare diverse creazioni di questo produttore, tra Gueuze, Kriek, Lambic con prugne e susine e persino un blend di sidri.
  • Vinohradský (B): il birrificio Vinohradský è l’unico “sopravvissuto” dell’ondata di birre ceche che, con grande felicità degli appassionati, investì la passata edizione di Eurhop. Rimane però l’esponente forse più valido tra tutti: un birrificio relativamente giovane, che interpreta gli stili nazionali con grande qualità e fedeltà alle tradizioni. Senza rinunciare a sconfinamenti in altre culture birrarie: a Eurhop Vinohradský porterà anche una Gose, un’APA e una Session IPA.
  • Schanzenbräu (A): spesso considerata solo come base di appoggio per cominciare un viaggio tra i paesini della Franconia, Norimberga è invece una città che ha molto da offrire in termini birrari. Come ad esempio il birrificio Schanzenbräu, fondato nel 2004 dal vulcanico Stefan Stretz, che sarà presente a Eurhop con le immancabili Lager della tradizione teutonica, tra cui una Rotbier, specialità brassicola di Norimberga. Difficile che vi possa capitare di riassaggiarla fuori dalla città tedesca.
  • Duration (F): ammettiamo di non aver mai assaggiato le birre di Duration, ma lo segnaliamo per due motivi. Il primo è che arriva direttamente dal Regno Unito, permettendoci dunque di chiudere questo paragrafo citando le quattro principali culture brassicole europee. Il secondo motivo è che fa parte dei moderni produttori “da fattoria”, che ricorrono a fermentazioni non convenzionali e a ingredienti locali, se non coltivati direttamente in azienda.
Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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