Nella notte sono stati assegnati i premi del World Beer Cup, una delle manifestazioni birrarie più importanti al mondo, conosciuta anche come “Olimpiadi della birra”, vista l’internazionalità del concorso e le modalità di assegnazione dei premi: per ognuna delle oltre 90 categorie birrarie stabilite, infatti, viene deciso un podio, proprio come ai Giochi Olimpici. La giuria vanta personaggi illustri della scena mondiale, tra cui il nostro Kuaska e, per la prima volta in assoluto, Agostino Arioli (primo italiano dopo il Lorenzo nazionale).
Ma veniamo ai risultati: tra lo sterminato numero di tipologie quasi ci si perde, soprattutto perché spesso sono premiati birrifici statunitensi, che da noi risultano per lo più sconosciuti. Spulciando il documento ufficiale (pdf) pubblicato sul sito della Brewers Associations (organizzatrice dell’evento) si scoprono però nomi di produttori americani ben presenti anche nel nostro mercato: Dogfish Head, Rogue, Stone, Left Hand, Flying Dog. Di quest’ultimo la Gonzo (birra che qui a Roma conosciamo bene) ha vinto nella categoria American-Style Imperial Stout – tanto per darvi un’idea del livello di profondità cui arrivano i diversi raggruppamenti.
Tra gli stranieri tanti nomi eccellenti: l’inglese Meantime (prima nella categoria “birre al caffè”), la norvegese Nøgne Ø, la scozzese Brewdog con la sua spettacolare Paradox (ospite del nostro passato Stout e Porter Fest), la tedesca Schneider. La sorpresa europea però è rappresentata dalla Hoepfner di Karlsruhe, vincitrice del premio assegnato al miglior birrificio di media grandezza (unico nome non statunitense tra i vincitori “assoluti”).
Scorrendo la lista dei premiati non è improbabile restare stupiti qui e lì. In particolare ci si accorge ben presto che la manifestazione strizza l’occhio da una parte ai birrifici “di casa” (tantissimi i premi conferiti agli americani, anche per stili tradizionalmente lontani alla loro storia brassicola), dall’altra alle multinazionali del settore, con medaglie talvolta assegnate a brand pseudo-artigianali di Anheuser-Busch, Miller o Heineken.
La prossima edizione del WBC sarà nel 2010. Nel frattempo aspettiamo qualche commento da parte di chi era presente a San Diego.