Tra otto giorni prenderà il via a Londra il Great British Beer Festival, la più importante manifestazione birraria d’Europa. Sarà un appuntamento che tanti appassionati italiani non mancheranno, ma ritrovarsi catapultati tra le centinaia di birre presenti in loco (proprio oggi è stata pubblicata la lista delle birre anglosassoni) oltre a essere un’esperienza unica, può anche risultare enormemente frustrante. In aggiunta all’offerta sconfinata di produzioni, c’è da fare i conti anche con un affollamento non indifferente di partecipanti, rare birre straniere, sidri ed eventi collaterali. Insomma, restare disorientati è inevitabile e può passare diverso tempo prima di capire come muoversi in quel di Earls Court. Per questo motivo i consigli che trovate di seguito (alcuni dei quali ispirati da un vecchio commento di Tyrser) possono rappresentare un buon inizio per vivere con serenità la vostra esperienza al GBBF.
- I bar: sono chiamati così i grandi banconi in cui sono servite le birre in cask. Sono divisi per regione e in gran parte occupati da birrifici locali che non avrete mai sentito nominare. Esiste ovviamente anche l’area dedicata alle birre straniere e alcuni stand “privati”, occupati da singoli birrifici per promuovere i loro prodotti.
- Evitate il fine settimana, o comunque non limitatevi ad esso: il venerdì e il sabato l’affluenza al GBBF raggiunge livelli impressionanti, trasformando ogni viaggio verso i bar in un’impresa mastodontica. Puntate piuttosto ai giorni infrasettimanali, quando i vostri assaggi potranno essere effettuati con più calma.
- Capitolo birre straniere: dedicarsi a birre straniere in un festival incentrato quasi esclusivamente sulle produzioni di casa può sembrare un’eresia, eppure la qualità e la rarità di alcune di esse rende i rispettivi spazi sempre pieni di visitatori. Se interessati, cercate di puntare quelle birre il primo giorno, poiché tendono ad esaurirsi rapidamente.
- Capitolo birre anglosassoni: quali birre puntare nel marasma di produzioni in cask? E’ sicuramente la domanda più gettonata, che prevede una serie di approcci diversi. Uno potrebbe essere quello di andare alla ricerca di nomi consolidati, ma non facilmente reperibili in Italia, come Dark Star, Kelburn e Thornbridge. Un altro approccio potrebbe spingervi a cercare le birre o i birrifici vincenti nelle scorse edizioni del GBBF: nel 2010 trionfò la Harvest Pale Ale di Castle Rock, davanti alla Landlord di Timothy Taylor e alla Hammer Mild di Surrey Hills (presenti i tre birrifici e le prime due birre), nel 2009 la Ruby Mild di Rudgate (presente anche quest’anno), nel 2008 la Alton’s Pride di Triple fff (idem).
- A proposito del concorso: i vincitori saranno resi noti durante il GBBF, dunque le rispettive birre verranno prese d’assalto a tempo di record. A quel punto avrete due possibilità: gettarvi nella lotta per assaggiare la nuova medaglia d’oro, oppure gongolare per essere stati così fortunati da averla già provata in modo del tutto casuale 🙂 . In ogni caso le vincitrici si esauriranno in brevissimo tempo.
- Se avete un amico come volontario in uno dei bar dovrà necessariamente essere il vostro faro. Chiedete a lui consigli, visto che lo staff solitamente può assaggiare molte birre in anteprima e in tutta calma.
- Segnatevi tutto, portate con voi un bel quadernetto e appuntate ogni vostro assaggio. Già il GBBF è un casino, fate in modo che almeno i vostri ricordi rimangano ordinati 😉 .
- I tavolini sono pochi, ma molto preziosi come base d’appoggio. Se ne trovate uno libero (cosa non facile), fatelo vostro!
- I formati di somministrazione: scoprirete che sono diversi, ma che vi converrà puntare sul più piccolo (un terzo di pinta) per garantirvi un numero maggiore di assaggi.
- Ricordatevi che siete pur sempre a Londra, quindi va bene passare delle ore al GBBF, ma a un certo punto staccate la spina. Chiudete il quadernetto, salutate i simpatici vecchietti e fatevi un giro nei fantastici pub della capitale inglese. Qui potrete pur sempre continuare il vostro beer hunting, ma in contesti decisamente più tranquilli e pittoreschi.
- Seguite questi consigli, ma non vi limitate ad essi. Il bello del GBBF consiste anche nel vagare senza un’idea precisa tra i tanti bar, assaggiando creazioni di birrifici mai sentiti – e che forse non sentirete più. Vi ritroverete con piccoli gioielli brassicoli nel bicchiere, ma anche con liquidi a dir poco puzzolenti… il fascino del GBBF è anche in questo aspetto.
Ultimo consiglio, ma sottinteso, è di consultare attentamente il sito del GBBF, dove sono presenti tutte le informazioni utili sulla manifestazione. Se avete domande o suggerimenti ulteriori da proporre, usate pure lo spazio dei commenti. Buon GBBF a tutti i fortunati che andranno!
invidia 🙁
Un grande evento in una splendida città e vista la quantità di birre in degustazione credo che sia meglio portarne due di quadernetti 🙂
Concordo 😉
/me rosic. Ho in programma londra presto ma ho voluto evitare l’accoppiata con il GBBF che puà risultare devastante. Vedremo l’anno prossimo 😐
Dalla regia mi fanno notare che quest’anno l’organizzazione dei bar non sembrerebbe seguire l’ordine geografico… il problema è che dal sito web non si capisce quale criterio sia stato usato!
In contemporanea c’è anche un evento sulle craft beers americane.. Sai dirmi qualcosa in merito?
Intendi l’IPA Day? Ne ha parlato recentemente Alberto Laschi http://www.inbirrerya.com/2011/07/19/zymurgy-vs-ratebeer-e-linternational-ipa-day/
Potrebbe riferirsi all’american beer festival al white horse segnalato sa SR in altro post
Sì anche… troppi eventi!
penso anche io. ho sentito pure qualcuno in fibrillazione per ‘sto festival del white horse. non che ce ne fosse bisogno, ma dopo aver confrontato la lista del WH con quella (sole americane) del GBBF penso sia da malati di mente andare a Londra durante il GBBF agognando il festival del WH…
Io al White Horse non ci vado….almeno per la birra…..al White Horse ci si può andare solo per la gnocca…..
Concordo con tutti i suggerimenti di Andrea. Ci sono stato l’anno scorso, assaggiata anche la Harvest di Castle Rock (buona) e la ruby mild di rudgate (ottima). In particolare, è azzeccato il consiglio di andare prima al bar delle birre straniere (delle americane in particolare, in quanto finiscono già il giovedì). Se non trovate le americane al GBBf, dont’worry, ne trovate di splendide al White Horse (un must, consigliato anche per mangiare qualche spuntino). E poi è vero: girare a casaccio tra i bar (divisi per contee inglesi) è fantastico. Scelta del bicchiere: ci sono 3 formati:(il piccolo, un terzo di pinta – il medio, mezza pinta – il grande, una pinta). Scegliete ASSOLUTAMENTE il piccolo, in quanto quasi sempre ve lo riempiono e avrete modo di risparmiare soldi e assaggiare la giusta quantità per un degno sampling. Appena arrivato, infatti, presi subito la pinta (molto bella), ma presto dovetti virare verso il piccolo perchè è impossibile sostenere il formato se si vogliono fare più assaggi. Buon GBBF a tutti i fortunati che ci andranno!!!
Il sito del GBBF non è per niente user friendly, questo tuo intervento è stato manna dal cielo! Copio-incollo la pagina sul palmare e mi preparo per la trasferta londinese della settimana prossima.
Grazie e buona trasferta!
Grazie per la guida, mi sembra un ottima iniziativa!
Vorrei anche segnalare una polemica a quanto pare sorta tra Brewdog e CAMRA, e di cui forse avrete sentite parlare già tutti, ma mi incuriosisce sapere cosa ne pensate.
http://www.brewdog.com/blog-article/camra-cancels-brewdogs-gbbf-bar
Io andrò per la prima volta al gbbf quest’anno, quindi mi va bene anche se si “limita” a essere un’ampia vetrina sulle birre tipicamente britanniche, in nome della tradizione. In fondo le brewdog e il loro atteggiamento “rivoluzionario” per noi sono ben più familiari delle “real ales” di cui parlano nel comunicato.. sbaglio?
Poi se ci sarà comunque birra carbonata e luppolata, come immagino, ben venga ovviamente!
Preciso e riformulo la domanda: anche se è roba vecchia, sapete se queste frizioni esistono ancora? E la questione casks/kegs riguarda solo la brewdog perché è considerata birra nazionale o anche gli altri produttori di birre non “real ales”?
Beh la definizione di Real Ales riguarda solo le birre anglosassoni (non mi risultano Reale Ales straniere) e tra i suoi criteri c’è proprio la rifermentazione in cask. Quindi è una questione “nazionale”, non solo nei confronti di Brewdog
È una notizia dello scorso anno, vi accennai qui http://www.cronachedibirra.it/eventi/4681/le-birre-italiane-e-straniere-presenti-al-gbbf-2011/
Buon GBBF!