Molti appassionati, non solo italiani, sulla loro agenda avranno già segnato un nome in coincidenza dei primi giorni del prossimo mese: Great British Beer Festival. Da martedì 2 a sabato 6 agosto tornerà infatti in scena il più grande festival birrario d’Europa, ospitato, come ormai tradizione, dal funzionale polo londinese di Earls Court. Nell’ampio spazio dedicato alla manifestazione saranno disponibili più di 700 Real Ales, provenienti da tantissimi produttori locali, molti dei quali avvicinabili solo in questa occasione. In aggiunta, non mancherà una vasta rappresentanza di birrifici stranieri, tra i quali spiccheranno diverse aziende italiane. Quest’ultime per la prima volta saranno divise tra il classico bar denominato Bières Sans Frontières e il nuovo – o credo tale – New World Bar.
Vediamo allora le birre nostrane presenti al GBBF 2011. Al BSF ci saranno Bastarda Rossa e Contessa (Amiata), Amber Shock e Tipopils (Birrificio Italiano), Imperial Ghisa e Porpora (Lambrate), Momus (Brùton), Celtic Mater e Grunge IPA (Elav), Malombra e Milkyman (Endorama), Zest (Extraomnes), Triplipa Special Edition e Tripping Flowers (Opperbacco), 3YO Laphraoig, 3YO Marsala, Cream Ale, Mad Walloper, South Pacific Ale, West Coast Double IPA, West Coast IPA (Revelation Cat), Boot Hill, Born to be Mild e Darker Shade of Pale (White Dog). Da notare che solo quelle dell’ultimo produttore citato saranno in cask, tutte le altre in bottiglia.
Il New World Bar proporrà invece Riserva Speciale (Amarcord), Bitterland, Brass Weiss, Mahogany IPA, Oak Pils, Old Jack, Rust Ale, Stone Ale e Zingibeer (Doppio Malto), Bia Bitter, Bia Golden Ale, BIA IPA, BIA Oatmeal Stout, Sally Brown Baracco e Via Emilia (Ducato), Kristal, Miss Kartola e Ponente (Statalenove), Ambrata Fiat Lux, Bionda Alter, Bionda Ego, Imperiale Nera Maior, Ubi Rossa (Tenute Collesi), Black, Quinn, Strong Ale, Super (Turbacci), Fich e Matrimoni Ale (Valscura).
Per quanto riguarda le altre birre straniere presenti al GBBF, come sempre grande spazio sarà dedicato alle nazioni storiche: quindi Belgio, Germania e Repubblica Ceca, oltre alla solita sconfinata presenza di produttori americani. I nomi tedeschi sono quelli più conosciuti all’estero, con qualche azienda minore della Baviera; rispetto al passato invece mi sembra che ci sia una più variegata rappresentanza di aziende ceche, aspetto che non guasta affatto 😉 . Per il Belgio i marchi sono quelli facilmente reperibili anche in Italia, con una certa attenzione dedicata alle fermentazioni spontanee.
Paradossalmente invece ancora non sono state rese note le birre britanniche disponibili al GBBF, ma è ovvio attendersi la solita infinita vagonata di produzioni, più o meno apprezzabili 😉 . L’unica certezza per il momento è che il paventato Brewdog Bar non ci sarà. I ragazzi di Brewdog avevano infatti stipulato un contratto con il Camra per avere un proprio spazio durante il festival, ma le successive vicende hanno fatto emergere contrasti tra le due realtà – che per la cronaca non hanno mai avuto un rapporto felice – fino alla decisione dell’associazione di cancellare lo spazio Brewdog dal GBBF. Da quanto si può leggere sul blog del birrificio, sembrerebbe quasi che gli scozzesi non aspettassero altro per lanciare l’ennesima campagna promozionale a loro favore…
la lista delle birre americane (e non solo) è impressionante.
Se non vi bastaste aggregatevi al raduno europeo di ratebeer che si svolge negli stessi giorni
segnalo agli amanti dell’ammerega l’american beer festival nel w.end al white horse. un salto si può anche fare dopo il bagno di real ales
qualcuno vuole un season ticket? senza Brewdog non vale meglio stare a casa 😀
ce ne faremo una ragione…
@Andrea: Ci sarai a Londra ?
Negativo Nico 🙁
Sig. Turco, Lei mi delude 😉
Sig. Nico, chi è deluso in primis è il sottoscritto 😛
“chi è deluso in primis è il sottoscritto”
Attenzione, finalmente un’ammissione bella e buona. Eri (sei) tu!
Ebbene sì 😉
Chi sarà l’accompagnatore delle suddette birre?
Cosa intendi per accompagnatore?
Mi sembra che elle ultime edizioni le birre fossero portate da Alex.
Visto il numero di Revelation Cat disponibili, immagino che anche quest’anno sia uguale… però non ho informazioni al riguardo
da quello che mi ha detto Alex so che il 4:20 in occasione del GBBF restera eccezionalmente chiuso perchè tutto lo staff è li..quindi penso proprio ci sia ancora lui:)
Si è Alex. Mi ha fatto piacere perchè è stato molto collaborativo e ha effettuato il ritiro delle birre con camion refrigerato. Per me un’ ottima impressione alla nostra prima volta.
Quest’anno anche il sottoscritto se ne andrà a fare un giro al GBBF (Season Ticket già fatto..)…a bere grandi Real Ales e a farsi poi un giro birrario in UK…….visto che è il mio paese birraiolo preferito…
Per le italiane mi pare di aver capito che:
– Classico spazio bar presso Bières Sans Frontières: è appannaggio totale di Alex Liberati che decide in piena autonomia chi portare e chi no…più che uno spazio italiano è il “suo” spazio. Ovviamente non è una sua colpa ma un suo merito, visto che il ragazzo ha molto spirito di iniziativa. Però qualcuno manca all’appello. Non voglio essere tedioso …però i birrai e le varie associazioni di appassionati dove sono? E’ giusto che se ne occupi lui che poi si và a fare le sue birre all’estero e fà l’importatore di birre straniere in Italia? Non c’è un pò di conflitto? Ripeto lui fà bene a farlo ma il famoso movimento italiano dove è? Solo a bere?;
– New World Bar: credo sia collegato al concorso International Beer Challenge, quindi le birre partecipanti saranno poi …..servite al GBBF……quindi è frutto dell’organizzazione diretta da Jeff Evans.
avresti potuto organizzare tu con la tua neonata associazione di birrifici
SR ……………………
vieni al GBBF ?
E in quali giorni?
Vi avviso subito che non saranno accettati OT. Fate vobis…
Nella scorsa edizione non sono riuscito ad andare a Londra, ma ci sono andate alcune mie birre. Se posso dare un consiglio ad Alex è quello di far avere un seguito all’iniziativa. Un resoconto o qualsiasi cosa possa servire ai partecipanti per avere un’idea di come si sono svolte le cose. Un minimo di comunicato stampa…
Altrimenti si rischia di aver fornito cartoni di birra aggratis per due recensioni su ratebeer.
Per la discrezionalità, se la chiami “selezione” assume già un suono diverso….
tipo pils 8 pound la bottiglia….Agostino ma vaffa. secondo me è un modo d’operare male fare questi prezzi. voi cosa ne pensate?
In primis moderiamo i toni, poi non credo che sia stato Agostino a decidere il prezzo delle sue birre