Da sempre Beer&Food Attraction è l’appuntamento più importante per il settore italiano della birra, compreso il segmento artigianale. Quest’anno c’era molta curiosità intorno all’edizione chiusasi martedì scorso, soprattutto per avere un’idea dello stato di salute del mercato. Se parliamo di birra in generale, quindi non limitandoci solo all’attività dei microbirrifici, il 2023 è stato un anno complicato: le voci statistiche hanno subito un forte calo dopo anni di crescita e le difficoltà intrinseche si sono aggiunte a quelle comuni a tutti i settori produttivi. Sebbene le dinamiche siano diverse, anche la birra artigianale sta accusando il momento, invero più sul piano umorale che su quello concreto. I problemi sono stati diversi, ma il pessimismo che si è alimentato negli ultimi mesi è stato forse fin troppo nero. Insomma, la birra artigianale non è morta e ha ancora molto da dire, come ha mostrato di recente Baladin con il suo ultimo progetto. Quanti di questi elementi sono effettivamente emersi durante Beer&Food Attraction?
Il bilancio della manifestazione
Se parliamo di bilanci possiamo partire da quello tracciato dall’organizzazione della fiera. Secondo il comunicato stampa che sta circolando da ieri, quella del 2024 è stata l'”edizione dei record” per Beer&Food Attraction, grazie a un +20% di visite professionali rispetto allo scorso anno. Occorre specificare che i numeri non si limitano solo alla parte birraria della manifestazione, che invece abbraccia anche altri campi (dalla mixology al food, dalle bevande alle tecnologie). Tuttavia l’impressione di una maggiore affluenza rispetto a dodici mesi fa è stata evidente ed è servita, almeno in prima analisi, a portare un po’ di positività nell’ambiente. Andando oltre una lettura superficiale, tuttavia, la sensazione è che molte delle visite aggiuntive non siano state strettamente legate al mondo degli operatori del settore; insomma i dati forse sono stati “drogati” da presenze non proprio in target, ma nel complesso il bilancio può essere positivo. Chi si aspettava un’edizione in tono minore si è dovuto ricredere, per fortuna aggiungeremmo.
La presenza dei birrifici artigianali
Quanto sopra espresso non significa che quella appena conclusa sia stata per Beer&Food Attraction un’edizione in pompa magna. La sensazione è che molti birrifici presenti abbiano dovuto fare i conti con budget limitati, ridimensionando i loro stand o decidendo proprio di non partecipare. La zona dedicata alla birra artigianale, comunque ricca di espositori, si è caratterizzata per allestimenti molto sobri, con pochi effetti speciali e molta sostanza. La qualità media degli stand, che negli ultimi anni era cresciuta notevolmente, ha fatto un passo indietro sia in termini visivi che di spazio occupato. Ci piace citare tre eccezioni a questa tendenza, rappresentate da Birra dell’Eremo, Birra Impavida e WAR. Birra dell’Eremo (sito web) ha voluto comunque investire negli allestimenti realizzando una postazione colorata e di grande effetto, che forse anche per questa ragione è stata presa d’assalto dal primo all’ultimo giorno di manifestazione. Discorso molto simile per Birra Impavida (sito web), con uno stand “aperto” e sormontato da una grande display a forma di lattina. WAR (sito web) invece ha realizzato uno stand di dimensioni normali e senza effetti speciali, ma allestito come fosse una pescheria: una mossa spavalda e irriverente, ma senza dubbio intelligente in termini di comunicazione.
Le novità
L’edizione 2024 di Beer&Food Attraction è stata piuttosto avara in termini di novità, considerazione che si può estendere anche a quanto proposto delle multinazionali del settore. La fiera non è forse l’iniziativa ideale per i birrifici appena nati – richiede grossi investimenti e potenzialmente espone a troppe richieste per una start-up – però la sensazione è che le cose nuove fossero davvero poche. Alcuni marchi hanno approfittato della manifestazione per presentare nuove birre o intere nuove linee, altri si sono presentati nella nuova veste rinnovata. Tra questi ultimi si possono menzionare le prime uscite pubbliche (o quasi) di Nebula (pagina Facebook) e Hoppycrat (sito web), che rappresentano i renaming di due progetti già esistenti sul mercato, nell’ordine i birrifici Rattabrew e Passion Brewery. Sul fronte della novità assolute, invece, un ottimo riscontro è stato quello ottenuto dal neonato Wild Raccoon, che abbiamo presentato nella nostra ultima panoramica a tema e che sembra essere partito subito con il piede giusto.
Conclusioni
Come sempre un vero bilancio di Beer&Food Attraction sarà possibile solo a distanza di qualche settimana, quando si capirà se i contatti ottenuti in fiera si convertiranno in contratti, partnership e investimenti. La prima sensazione è che il comparto stia tenendo anche in un periodo di difficoltà, cercando di trovare la quadra con budget più risicati. L’interesse del pubblico appare moderatamente alto, così come in crescita è la qualità media delle produzioni e, in generale, dei progetti. Torniamo a casa con la conferma che quello attuale è un momento interlocutorio, con un approccio conservativo in attesa di tempi migliori. Che non è escluso che non arrivino prima del previsto.
Teo…facci sognare!!!!