Come molti di voi sapranno l’iter di tanti birrai italiani segue un percorso comune: si inizia tra le mura domestiche con pentoloni e tanta passione e poi, dopo anni di onorata carriera come homebrewer, si compie il definitivo salto nel mondo dei grandi. E’ un fenomeno che ha caratterizzato il movimento nazionale sin dagli albori e che, curiosamente, non sembra volersi arrestare. Ha i suoi pro e i suoi contro, sicuramente, ma è indubbio che è in grado di garantire un clamoroso tasso di passione anche una volta vestiti i panni del birraio professionista. Quando poi a gettarsi nell’avventura sono amici homebrewer che conosci da tempo, allora tutto quanto assume una dimensione diversa: viene naturale seguire l’evoluzione del progetto quasi quotidianamente, condividendo un pizzico dell’emozione che senza dubbio provano i diretti interessati. I due nuovi “birrifici” che presenterò oggi nascono proprio dall’idea di homebrewer che conosco da molto vicino.
Il primo si chiama Cerevisia Vetus ed è la diretta emanazione della passione infusa in questi anni dall’associazione Birrai Ciociari. Per il momento si tratta di una beer firm (birrificio senza impianto di proprietà ) formata da 4 soci: Domenico Iorfida, Marco e Paolo Stirpe e Diego Fiacco. Hanno alle spalle centinaia di cotte homebrewed, mentre l’ultimo ha anche lavorato presso la cantina della Carlsberg nello stabilimento di Ceccano (FR). Le loro ricette sono influenzate dai cardini della cultura birraria internazionale, ma rivisiti secondo una personale reinterpretazione e secondo l’evoluzione stilistica del settore.
La prima produzione è la Viso Pallido, che ha già ottenuto ottimi riscontri nelle sue prime uscite capitoline. Si tratta di una APA (5,1% alc.) realizzata con luppoli americani della varietà Cascade, Amarillo e Centennial. E’ una birra di carattere, sebbene non ricerchi gli estremismi a cui molte creazioni del genere ci hanno abituato. Non fa ricorso alla tecnica del dry hopping, ma gli aromi di luppolo sono comunque ben evidenti con fresche note agrumate e balsamiche.
La seconda produzione è la Bibì: una Belgian Ale da 4,7% alc. aromatizzata con l’aggiunta di fiori di sambuco selvatico calabrese, basata su una ricetta consolidata negli anni di homebrewing. Molto particolare è la stagionale con mosto di malvasia bianca, che sarà prodotta per il periodo pasquale: ho avuto modo di assaggiarla sotto banco al Ma che siete e devo ammettere che è davvero sorprendente. In cantiere ci sono poi una Robust Porter, una Bitter, una Ipa e una Dubbel; a parte la prima, le altre non saranno lanciate prima del 2013.
Il progetto Cerevisia Vetus non si ferma solo alla beer firm, ma è molto più complesso. A breve sarà anche il nome di una locanda birraria con 200 etichette in bottiglia e 6 spine a rotazione, che naturalmente ospiteranno anche le birre della casa. La parte gastronomica ricoprirà un ruolo importante, con prodotto ragionali e a km 0. E poi in futuro c’è l’idea di acquistare un impianto di proprietà … nel frattempo un grande in bocca al lupo! Per saperne di più vi rimando al sito ufficiale e alla pagina Facebook.
Anche il secondo marchio è un beer firm e rappresenta il grande salto nei pro da parte di Daniele Polonio. Se siete degli homebrewer di Roma e dintorni avrete sicuramente sentito questo nome: Daniele è uno storico domozimurgo della Capitale, con alle spalle tantissimi anni di servizio in qualità di birraio casalingo. Non solo, è anche uno dei maggiori “evangelisti” dell’homebrewing a Roma: chi non ha assistito almeno una volta alle cotte didattiche organizzate regolarmente nella sua abitazione?
Negli anni Daniele ha ottenuto anche alcuni importanti riconoscimenti, come la vittoria con la sua Grey al concorso hb di un vecchio IBF Roma. Forte di questi consensi, ha deciso di lanciare il suo marchio, battezzato Ecsit Ventidodici: un nome che sottolinea l’uscita dagli schemi (birrari), ma in un inglese maccheronico che serve per non prendersi troppo sul serio.
La prima creazione di Ecsit Ventidodici è proprio la Grey, una Saison aromatizzata con cedrina e tè verde. Anch’essa ha fatto capolino in alcuni locali capitolini, ottenendo subito molta attenzione da parte dei consumatori. D’altro canto il periodo scelto per il lancio è stato ottimale: la Grey è una birra estremamente fresca e dissetante, decisamente profumata e assai beverina. Insomma, è particolarmente indicata per i mesi estivi, ma ovviamente si adatta a ogni periodo dell’anno.
Proprio in questi giorni dovrebbe essere pronta la seconda produzione di Ecsit Ventidodici: si tratta di un’APA chiamata Un americano aroma, che sarà presentata ufficialmente a metà settembre presso il Birrifugio di Trastevere. Anche per il progetto di Daniele non mi rimane altro che fargli un grande in bocca al lupo.
Avete già avuto modo di provare la Viso Pallido di Cerevisia Vetus e la Grey di Ecsit Ventidodici? Che ne pensate?
Ottima sia la Viso Pallido – di cui ho apprezzato proprio quella mano non estrema – che la BiBì – amabile e dalle belle sensazioni olfattive.
Ho conosciuto di persona Domenico e devo dire che dalle sue parole trasuda molta cultura birraria, cura dei particolari e padronanza di stili e tradizioni.
Ottima l’idea di puntare più sulla locanda birraria che sull’impianto.
La Grey l’ ho bevuta questo inizio estate al Birrifugio a Ostia, beverina e dissetante, particolare con le sue note di te verde, da assaggiare e devo confermare che il pubblico ha gradito non poco.
Un americano aroma è stata presentata quest inverno sempre al Birri di Ostia, l’ ho bevuta, un APA bevibile ma diciamo “buona ma stanca”, non da session, non è cattiva sia chiaro, tutt altro. Nello stesso periodo ho bevuto l’ area 51 di Free Lions ed è molto più godibile e meno masticosa di quest ultima, ma la Ligera di Lambrate è ancora lontana…
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Troppo buono, grazie Andrea. Grazie anche ad Angelo, il quale mi ha sopportato al Tribirra.
Conosco bene i ragazzi di Cerevisia Vetus e li stimo tantissimo, ho assaggiato a Tribirra le loro birre e le ho trovate veramente ottime. La Viso Pallido molto piacevole e profumata, la Bibì un po’ giovane ma decisamente promettente, ne ho due bottiglie che lascio maturare a dovere.
Un grosso in bocca al lupo da parte mia e di tutti i Malti da Legare (visto che Domenico è pure nostro socio)!
Avrò il piacere di assaggiarle domenica prossima a Ceccano alla SemtemBeer !
La Viso Pallido l’ho clamorosamente lisciata al Macche, l’avevano appena finita, la Grey l’ho bevuta e ribevuta (molto intrigante ed estremamente dissetante), spero di poter assaggiare al più presto anche la prima così da poter colmare la lacuna (peraltro tutti i feedback ricevuti più che positivi perciò la curiosità aumenta). In ogni caso faccio i miei complimenti e un grande in bocca al lupo ad entrambi i birrifici.
Grande in bocca al lupo a Mimmo e Daniele, due persone che stimo ed apprezzo per la loro passione e cultura birraria.
Forza che c’ è spazio…allarghiamo anche a spallate se necessario questo mercato…il futuro potrebbe essere dalla nostra parte
Non ho avuto modo di frequentare moltissimo Daniele, ma già dalle poche volte in cui ho avuto la fortuna di brindarci ho capito che è un grande! Sapevo che da hb era considerato un maetro delle spiezie, e ora sono estremamente curioso di assaggiare le sue Ecsit 🙂
Complimenti e auguri a Daniele. Senza di lui non sarei mai riuscito a passare dall’E+G all’ALL GRAIN. Molti homebrewers romani sono in debito alle persone come Daniele …. ed in particolare lo invito a rifare quella meravigliosa, indimenticabile birra alle spezie che, insieme a Bobadillas (che l’ha conservata per anni) e Valentino, abbiamo bevuto insieme durante una doppia cotta a quattro mani …anzi a quattro zampe.
Vai Daniele!!!!!!!!!!!!!
Un grande in bocca al lupo ai ragazzi del CV e al mio conterraneo Domenico 😉
Ho assaggiato la viso pallido ed è fantastica ! Ieri è stato molto interessante partecipare ai seminari sulla birra a Ceccano ! Grazie
[…] bevanda tra le più antiche del mondo. Occasione, per i ragazzi del Cerevisia Vetus di presentare le loro birre al pubblico locale. L’occasione è stata colta anche da altri due birrifici […]