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Nuove grafiche e rebranding dai birrifici Filodilana, Garlatti Costa, Toccalmatto e Rurale

Nonostante per certi versi quella del 2025 sia stata un’edizione in tono minore, Beer&Food Attraction rimane una fiera fondamentale per gli operatori del settore. È utilissima, ad esempio, per analizzare le novità del settore: non ci riferiamo solo alle tante birre inedite che vengono presentate nel corso della manifestazione, ma anche alle evoluzioni grafiche dei birrifici. La fiera riminese, infatti, è spesso il momento clou che i produttori aspettano per presentarsi al pubblico in una veste rinnovata. Oggi riportiamo quattro casi di studio, che si aggiungono alle novità in termini di identità visiva già raccontate di recente. Sarà pure un momento difficile per la birra artigianale, ma per fortuna segni di vitalità arrivano anche da queste cose.

Filodilana

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Attivo dal 2016 ad Avigliana (TO), prima come beer firm e poi (2019) come birrificio, Filodilana (sito web) è una realtà molto interessante, che negli anni è riuscita a farsi apprezzare per la qualità delle sue birre tanto nella zona di Torino, quanto a livello nazionale. A Rimini si è presentata in una veste rinnovata, con un restyling che ha coinvolto l’intera identità visiva dell’azienda. Il lavoro non si discosta dalla storica immagine del birrificio, ma la ripensa per posizionare il marchio in una dimensione più disimpegnata e scanzonata. Non si tratta perciò di una rivoluzione, ma di un adattamento delle soluzioni grafiche e comunicative individuate in passato: la pecora rimane elemento centrale, da cui discende il concetto di gregge da rinforzare (se inteso come comunità di bevitori) o negare (la tagline “bevi fuori dal gregge”) a secondo delle situazioni.

Logo ed etichette sono state riviste. Il primo ha mantenuto un font di tipo calligrafico e l’immagine della pecora, ma appare più coerente e facilmente declinabile rispetto al passato. Le seconde invece proseguono lungo il solco tracciato in passato, soprattutto in termini di struttura grafica, ma con un approccio più pulito e d’impatto. La gamma base, riorganizzata in quattro gruppi (Lager, Luppolate, Belghe e Inglesi e affini), è affiancata dalle produzioni sperimentali “fuori dal gregge”. Ogni birra è infine contraddistinta dalla caratterizzazione della pecora del logo, rafforzandone l’identità.

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Garlatti Costa

Un altro birrificio che recentemente è stato oggetto di un profondo rebranding è Garlatti Costa (sito web). Una rivoluzione che parte dal logo, in cui è stato rivisto sia il pittogramma (pur mantenendo il simbolo del luppolo all’interno di una figura circolare), sia il lettering. Ora il risultato è molto più impattante rispetto al passato e a livello comunicativo è comparsa la tagline “Riverside brewing”, che si riferisce alla particolare posizione del birrificio friuliano a due passi dal Tagliamento – siamo a Forgaria nel Friuli. Un lavoro importante ha riguardato anche il restyling delle etichette, con l’obiettivo di renderle più moderne e al passo coi tempi.

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È lo stesso birrificio a spiegare nei dettagli la scelta di ridefinire la propria identità visiva:

Il nuovo logo, con il suo design moderno e distintivo, incarna l’essenza della nostra filosofia produttiva: un perfetto equilibrio tra rispetto della tradizione birraia e aspirazione all’innovazione. I colori scelti per rappresentare il nostro marchio sono stati attentamente selezionati per riflettere la profondità e la complessità delle nostre birre. […] Questo rebranding arriva in un momento di crescente riconoscimento per la nostra qualità artigianale e desiderio di espandere ulteriormente la nostra presenza sia sul mercato nazionale che internazionale.

L’adozione della nuova grafica sarà graduale e durerà alcuni mesi.

Toccalmaltto

 

Negli ultimi anni il birrificio Toccalmatto (pagina Instagram) ha vissuto fasi alterne, durante le quali non è sempre apparso chiaro il destino del marchio. Nel giugno del 2017 l’azienda annunciò una partnership con Caulier e successivamente passò sotto il controllo formale di Brasserie 28. Non passò molto tempo che il fondatore, Bruno Carilli, abbandonò il progetto per poi lanciare nel 2020 il suo nuovo brand Live Barrels. Nel frattempo Brasserie 28 uscì con le ossa rotte dal periodo pandemico, sollevando ulteriori dubbi sul futuro di Toccalmatto. Lo scorso anno, tuttavia, Toccalmatto è tornato totalmente indipendente, mantenendo la sua gamma produttiva a cui si è aggiunta la 28 Senza Glutine, prodotta in passato proprio da Caulier.

Questa nuova fase della vita di Toccalmatto è stata sottolineata dallo sviluppo del nuovo logo, che ha debuttato proprio durante Beer&Food Attraction. Anche in questo caso è stato mantenuto un evidente filo logico con l’impostazione precedente: colori simili, stesso sviluppo circolare, lettere “T” e “M” al centro dell’immagine e testi lungo il perimetro della circonferenza. Il cambiamento più evidente riguarda il font delle lettere centrali e la loro disposizione: il carattere è decisamente più evidente e posizionato verticalmente, con la “M” che si sovrappone alla “T”. È scomparso il cappello da giullare, mentre la tagline “birra viva artigianale” è stata sostituita da “birrificio indipendente”, che evidentemente vuole rafforzare la nuova dimensione dell’azienda.

Birrificio Rurale

Molti birrifici possiedono una o più linee parallele, dedicate a one shot utili per sperimentare nuovi ingredienti o tecniche innovative. Per motivi più che ovvi, è buona prassi identificare queste birre con una grafica diversa da quelle della gamma base. Ma cosa succede quando una one shot particolarmente apprezzata convince il birraio a inserirla regolarmente in produzione? La risposta più ovvia è che acquisisca una veste grafica in linea con la gamma principale, ma è anche importante non negare del tutto l’estetica precedente per non confondere il consumatore.

Un esempio di questo processo creativo arriva dal Birrificio Rurale (sito web), che recentemente ha deciso di spostare nel catalogo permanente Modern Bitter e Little Fifteen, precedentemente appartenenti alla linea di one shot Brewer’s Collection. Le nuove lattine riprendono quindi la struttura di quelle base, ma con un pattern grafico coerente con la precedente veste. Nello specifico l’etichetta della Modern Bitter presenta elementi geometrici dinamici, mentre su quella della Little Fifteen campeggia la stilizzazione di un’impronta digitale composta da 15 linee concentriche. In entrambi i casi ci sono elementi grafici (colore di sfondo, bande, pattern) che richiamano la Brewer’s Collection. La continuità estetica tra “prima” e “dopo” è anche un modo per comunicare la continua evoluzione del Birrificio Rurale.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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