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Opus Grain: dalla Puglia una nuova birra artigianale

In realtà “nuova” mica tanto, poiché la creazione dell’azienda Opus Grain risale a febbraio 2009. Comunque procediamo con ordine… Durante lo scorso Birra del Borgo Day ebbi modo di conoscere Roberto Ciavarella e Domenico Spada, i due nomi che si celano dietro questo progetto. Similmente a molte altre realtà brassicole italiane, anche in questo caso c’è un passato legato all’homebrewing, che da semplice passione si è trasformata in un vera e propria impresa commerciale. L’azienda ha sede a San Severo (FG), dimostrando ancora una volta come la Puglia sia una delle regioni meridionali più attive nel segmento della birra artigianale.

Opus Grain è una beer firm: questa espressione significa che non possiede un proprio impianto di produzione, ma si appoggia a quello di altri birrifici. Nella fattispecie le birre sono brassate presso la Birra del Borgo di Borgorose (RI), di cui il birraio Leonardo Di Vincenzo può essere considerato il maestro di Roberto e Domenico, al pari di Jurij Ferri di Almond ’22. Attualmente la linea è composta di tre produzioni, una chiara, un’ambrata e una scura. Ho avuto la possibilità di assaggiare le prime due.

La D’Oro è stata davvero una bella scopera. E’ una Golden Ale dissetante e di facile beva, ma assolutamente non banale, grazie a un ampio spettro di note fruttate e floreali ben evidenti già all’olfatto. Al palato è equilibrata, gradevole, scivola via velocemente ma lasciando una piacevole persistenza.

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La A’Rosc è invece una birra ben più impegnativa, nonostante il contenuto alcolico non sia particolarmente accentuato (6% alc.). In primo piano appare il caramello, accompagnato da note fruttate e leggermente speziate. In bocca è carica, ma resta comunque piuttosto bilanciata, anche grazie a una discreta luppolatura.

La Conan è invece la scura della casa, complessa e “piena”, realizzata con l’impiego di spezie. Questa la descrizione che ne viene fatta sul sito ufficiale:

Birra dal colore bruno impenetrabile con schiuma compatta e fitta. Il suo aroma è deciso e forte ed è caratterizzato dalla presenza di svariate spezie che ne esaltano il retrogusto persistente. Nata come birra invernale ben si abbina a formaggi stagionati e carni rosse alla brace. Ottima anche come birra di fine pasto.

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Insomma, Opus Grain vanta una gamma di birre non ampia, ma basata su produzioni solide, che non cerca di colpire il consumatore con chissà quali effetti speciali (aspetto secondo me positivo). Sul relativo sito web trovate diverse informazioni sull’azienda, tra cui la possibilità di effettuare degustazioni in sede il sabato pomeriggio previa prenotazione telefonica. Su Hopinions trovate un’intervista a Domenico Spada.

Qualcuno di voi ha avuto occasione di provare qualche birra Opus Grain? Che ne pensate?

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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2 Commenti

  1. io ho bevuto la D’oro e ne sono rimasto piacevolmente colpito perl asua semplicità e complessità al tempo stesso di facile beva con sentori fruttati e floreali che ti appagano sia l’olfatto che il palato .. insomma è da assaggiare … un buon prodotto !!!

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