Birra del Borgo è un marchio ben conosciuto nel panorama birrario italiano, sia per la qualità delle sue birre, sia per la capillarità con cui è presente in Italia (e non solo). Dopo Baladin, può essere giustamente considerato il più importante microbirrificio nazionale, grazie alla capacità e alle fortunate intuizioni del suo creatore e birraio, Leonardo Di Vincenzo. Oggi Birra del Borgo è una realtà solida, conosciuta anche all’estero e coinvolta in una serie di progetti paralleli. E’ un’azienda che ha vissuto un’ascesa impressionante, se pensiamo che fino a cinque anni fa neppure esisteva.
Nonostante questo breve lasso di tempo, sembrano passati secoli da quando Leonardo decise di lasciare una promettente carriera post-universitaria per lanciarsi a capofitto in questa avventura. Gli inizi furono molto “artigianali” – come documenta un articolo di Giaguarino sul sito dei Domozimurghi – ma le prime birre (Reale e Duchessa) erano già piccoli gioielli: una sorta di indizio di un futuro svavillante.
Talmente sfavillante che oggi l’impianto iniziale non soddisfa più le necessità dell’azienda. Il crescente successo ottenuto ha spinto Leonardo a trovare una nuova sistemazione per la sua Birra del Borgo, tanto che il birrificio ha recentemente cambiato sede e impianto produttivo. La cotta inaugurale della nuova sistemazione si è tenuta lo scorso 15 febbraio – spero di non ricordare male, comunque il periodo è quello – così appena ho avuto l’opportunità sono partito, in compagnia dello stesso Giaguarino, per scoprire la nuova Birra del Borgo.
Chiariamolo subito: la Birra del Borgo è ancora “la birra del borgo”, Borgorose per la precisione. Il nuovo impianto non è più all’interno del piccolo paese reatino, ma nella zona industriale limitrofa. Si tratta tuttavia di una distanza di pochi chilometri e non dovrete modificare di molto il vostro vecchio itinerario. Così non ci è stato difficile scovare il capannone che ospita la nuova sede, dove abbiamo trovato un Leonardo indaffarato come sempre e dove ci hanno subito raggiunto Giacu, Valeria e Andrea.
Per chi era abituato al vecchio birrificio rimarrà senza parole di fronte alle novità. L’accesso rivela un grande ambiente di stoccaggio, impressionante se paragonato agli spazi a disposizione nel precedente fabbricato. Qui trovano anche spazio un ufficio ancora in allestimento e una zona mescita, che rappresenta una novità graditissima per tutti gli appassionati in pellegrinaggio alla Birra del Borgo.
Superato questo primo, grande ambiente, si accede alla zona adibita alla produzione. Se eravate abituati al precedente impianto da 5 hl rimarrete di sasso, visto che ora si parla di 25 hl e di una capacità produttiva di circa 10.000 hl. Gli angusti spazi del passato sono solo un vecchio ricordo: il locale è enorme e c’è spazio per la sala cotte, i tini di maturazione, etichettatrice e imbottigliatrice in linea, magazzino per le mateire prime e persino un serbatoio per la gestione ottimizzata dell’acqua. Ai più esperti il nuovo impianto sembrerà una vecchia conoscenza: si tratta infatti da quello utilizzato da Baladin fino a qualche tempo fa.
Per chi era abituato alla vecchia Birra del Borgo, l’impatto offerto da questa nuova sede è davvero sensazionale. Forse è l’unico elemento che attualmente permette di comprendere la dimensione del successo ottenuto dall’azienda in così pochi anni. Per la cronaca, il vecchio impianto non sarà dismesso, ma continuerà a operare per saltuarie collaborazioni o produzioni speciali. E’ qui che abbiamo terminato la nostra gita a Borgorose, dove Leonardo ha stappato qualche bottiglia, tra cui una sua nuova creatura che sarà presentata a breve.
Non ci sono auguri particolari da rivolgere alla Birra del Borgo, se non di continuare a percorrere questa strada di successi, accompagnandoli ovviamente con le sue splendide birre.
istituzionalmente Borgorose è nel Lazio 😉
@velleitario
abbiate pazienza, è stata una settimana dura 🙂
mi sembra di aver sentito vociferare che presto ci sarà la festa per l’iscrizione alle elementari del birrificio del borgo (intendo i 5 anni di vita anche perchè il birrificio ha abbondantemente preso la laurea con il bacio accademico!) sapete nulla?organizziamo il pulmino!? 😀
Abbassate i prezzi, che se passa la moda nel giro di due anni vi ritrovate col deretano per terra.
Lunga vita a Leo e a BdB, ti verremo a trovare presto al nuovo impianto!
Per la festa per i cinque anni del birrificio avevo sentito parlare del 23 Maggio, ma non ne sono sicurissimo…
Beh la festa c’è ogni anno e il Birra del Borgo Day si ripeterà anche il prossimo maggio!
apprezzo molto le birre del borgo! leonardo lo conosciuto a cheese lo scorso settembre! e ricordo che mi spino di persona la real extra!! fu davvero una bella giornata!
ciò significa solamente una cosa…..
dovrò tornare a Borgorose al più presto…..
ma……..quale è il nuovo indirizzo?????
questi ragazzi con le birre ci sanno fare ma il sito lo aggiornano con il contagocce…..
Appena posso farò un salto!
BRAVO!
IN BOCCA AL LUPO A LEOOOOOOOOO………
Un in bocca al lupo e una grande curiosità di provare, soprattutto la ReAle, prodotta col nuovo impianto.
Il nuovo indirizzo è Piana di Spedino…praticamente quando esci dall’autostrada, prendi la prima a sinistra e vai sempre dritto, a breve ci sarà un’insegna davanti al birrificio.
Speriamo ci sia un po di birra in più per tutti…
Andrea perdona se interrompo questo spirito di festa e amicizia, ma il tuo pezzo mi e’ sembrato quasi agiografico. Capisco amicizia ed entusiasmo ma permettimi di esprimere un po’ di dubbi sul fatto che dopo baladin, “può essere giustamente considerato il più importante microbirrificio nazionale”.
Mi permetto anche, da grande estimatore di questo birrificio, di esprimere un po’ di disappunto perche’ ho trovato nell’ultimo anno un degrado abbastanza marcato della qualita’ rispetto alle birre straordinarie (reale extra in primis) che ero abituato a bere. Per il resto, in bocca al lupo perche’ lo spirito imprenditoriale e gli investimenti nella propria attivita’ sono sempre da incoraggiare.
@amarillo
Forse il mio giudizio sarà pure influenzato dalla lunga amicizia che mi lega a Leonardo, ma non vedo molti altri birrifici italiani che possono vantare contemporaneamente gli stessi volumi produttivi, la stessa presenza sul territorio italiano e estero e la stessa visibilità nazionale e internazionale.
Sulla qualità, sicuramente i problemi di “trasloco” hanno un minimo intaccato la continuità qualitativa di determinati prodotti (anche se le “ammiraglie” mi son sempre apparse ottime), ma in generale mi sembra che rimanga uno dei migliori microbirrifici italiani.
infatti non metto in dubbio che sia uno dei migliori, appuntavo solo l’essere categorico “giustamente il (secondo) piu’ importante” perche’ i parametri che si possono condiderare sono tanti (volumi, copertura nazionale/internaz, prestigio del birraio, premi, ecc).
grazie della risposta.
Quindi, ora che aumenta la produzione caleranno anche i prezzi?
Speriamo di si.
Ma anche no.
Piccoli Heineken crescono.
@Nix
Bisogna anche dire che quelli di Leonardo sono sempre stati tra i più contenuti..Il che è un ulteriore merito.
anche il Grado Plato pare abbia traslocato, preso un 20hl con 250hl di storage, linea da supermercato, ecc. ho notizie frammentarie. dai Andrea, indaga 😉
Se ogni tanto mettesse anche il luppolo anziche quelle schifezze sarebbe meglio
Ma come fate a sparare a zero su argomenti,tipo prezzo,luppolo skifezze ecc.,penso ke avete dei pregiudizi,gelosia verso il birraio oppure siete profani in materia e bevete solo prodotti industriali,Leonardo e altri,anche se hanno ingrandito l’impianto e la produzione,restano comunque degli artigiani…….
Ma bevetevela una ReAle Extra e godete anziché sparare cazzate!