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La Birra Fiorentina dell’Olmaia e altri casi di incontri brassicolo-calcistici

fiorentina.moke.upAnche se è l’argomento di discussione principe in Italia, sul blog poche volte ho parlato di calcio, limitandomi a qualche notizia o post in occasione di Mondiali ed Europei. Oggi però il tema è d’obbligo, perché proprio in questi giorni il birrificio L’Olmaia ha messo a segno un colpaccio non indifferente: sarà infatti lei a produrre la birra ufficiale dell’AFC Fiorentina. La società di Andrea Della Valle avrà quindi un nuovo prodotto da inserire nelle suo piano di merchandising e a realizzarlo sarà uno dei birrifici toscana di più lunga militanza. Il nome sarà semplicemente Birra Fiorentina e avrà una veste piuttosto minimalista: fronte etichetta con stemma, nome e gradazione alcolica, sfondo viola dominante e immancabile giglio come elemento grafico ricorrente.

La Birra Fiorentina sarà una Golden Ale da 5,5% alc., disponibile nel formato da 33 cl e distribuita da Interbrau. Viene descritta in questi termini:

Birra equilibrata, elegante, molto beverina dal colore giallo intenso e dai riflessi dorati. Schiuma compatta, fine e persistente. Al naso spiccano le note erbacee del luppolo e sensazioni floreali, oltre a una dolcezza quasi di miele. In bocca, dopo l’attacco del dolce, l’amaro del luppolo arriva a grandi passi dominando il finale. Non filtrata, non pastorizzata, rifermentata in bottiglia.

In attesa di poterla assaggiare, bisogna ammettere che L’Olmaia con questo accordo ha compiuto un numero straordinario. Se non sbaglio infatti l’idea di una birra artigianale ufficiale di una squadra di calcio non ha uguali in Italia, e probabilmente nemmeno all’estero. È inoltre un altro importante segnale di crescita del nostro movimento e dell’importanza che sta ottenendo la birra di qualità in ambienti teoricamente molto distanti dal nostro.

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Per onore di cronaca bisogna ammettere che un esempio del genere lo abbiamo già avuto in Italia e neanche troppo tempo fa, ma bisogna cambiare sport. Se ben vi ricordate, infatti, ad aprile scorso raccontai come Amiata, un altro birrificio toscano, avesse raggiunto un accordo per produrre la birra ufficiale della Montepaschi Siena – per chi non lo sapesse stiamo parlando di basket. In quel caso il nome era un po’ più originale (L’Hoop) e lo stile di riferimento quello delle IPA, anche se rivisitato per il mercato italiano.

Restando in Italia un certo legame con il calcio è stato coltivato da Interbrau, che non a caso ho citato precedentemente. Il distributore dei fratelli Vecchiato è infatti da tempo sponsor tecnico del Milan e dell’Inter e in passato ha finanziato i lavori di recupero dello Stadio Appiani di Padova. La loro Birra Antoniana, inoltre, è sponsor della squadra locale ASD Calcio Maestrino.

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E all’estero esistono casi analoghi a quelli dell’Olmaia? Come accennato non mi risulta, ma non ci metterei la mano sul fuoco. Una circostanza solo in apparenza simile arriva dal Belgio e da un produttore storico come Cantillon: l’antico birrificio di Bruxelles ha in gamma una birra chiamata Cuvée St-Gilloise e dedicata alla squadra dell’Union Saint-Gilloise. Nata per celebrare i 100 anni dello scudetto del club belga, consiste in una miscela di Lambic maturati in botti di quercia per due anni e sottoposta a dry hopping di Hallertau. Ma la differenza con il caso Olmaia è evidente: quella di Cantillon è una produzione celebrativa nata da un’iniziativa personale del birrificio, Birra Fiorentina è invece la birra ufficiale della squadra di calcio.

Oltrepassando l’Atlantico, scopriamo che la birra di qualità è protagonista nell’MLS americana, la corrispettiva della nostra Serie A. Qui il birrificio Boulevard – uno dei maggiori produttori craft statunitensi – è dallo scorso gennaio addirittura sponsor ufficiale dello Sporting Kansas City. Ma se cerchiamo birre ufficiali, allora torna il deserto assoluto, anche negli altri sport americani di grande seguito. In compenso la birra artigianale sta entrando con sempre maggiore decisione in stadi e arene sportive, dove alcuni birrifici propongono produzioni in esclusiva: il rischio per me sarebbe di disinteressarmi completamente di ciò che sta avvenendo sul campo di gioco, ma sappiamo che il rapporto degli americani con lo sport è ben diverso dal nostro.

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In definitiva quello dell’Olmaia è un colpaccio di tutto rispetto, quindi complimenti a Moreno Ercolani. Gli amici fiorentini avranno un motivo in più per festeggiare l’ottimo momento della loro squadra del cuore.

A voi vengono in mente altri legami tra calcio italiano e birrifici artigianali, o tra birra di qualità e sport in generale?

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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37 Commenti

  1. MA QUALE COLPACCIO?! Come già smentito da altri utenti non è certo la prima birra legata a squadre di calcio.. La birra di Perugia ad esempio premiata a Monaco quest’ anno come miglior GOLDEN ALE (guarda un poco che coincidenza) ha un grosso marketing connesso alla squadra della città (t-shirt del Perugia dei miracoli anni 70 eccetera) evitiamo di sottolineare che il birrificio è del 1800 e rotti perchè era già abbastanza quanto detto per farvi abbassare la spocchia…

    • 1) Si parla di birre ufficiali e non di celebrazioni/marketing ecc. L’ho anche spiegato nell’articolo, non mi sembra difficile comprendere la differenza
      2) Birra Perugia è rinato qualche mese fa, altro che 1800
      3) Evita questi toni da coattello di quartiere (peraltro immotivati) oppure vai a scrivere altrove

      Ciao

    • se uno leggeva un attimo con più attenzione il post la straordinarietà della cosa stava nel colpaccio che ha fatto moreno con questa manovra di marketing….come diceva andrea ed altri utenti le sponsorizzazioni tra birra e calcio non sono rare ( anche se nell’artigianale pù rare che con birre industriali) ma una manovra del genere è ben diversa e assomiglia ovviamente molto a quella di cantillon ( tra l’altro la cuvee st.gilloise è veramente ottima)

  2. Ma quale golden ale! Un barley wine avrebbe aiutato dirigenti e tifosi viola a dimenticare molto più in fretta le loro tristi e anonime domeniche calcistiche.
    Da buoni provinciali quali sono, la loro massima soddisfazione resterà sempre la stessa: battere la Juventus… non vincono e non vinceranno mai niente 😀 !

    • Classico bimbominchia provocatore…..lo sai qual e’ la differenza tra un fiorentino e te povero depresso?noi abbiamo l orgoglio di vivere in un posto unico al mondo,e siamo fieri di portare il nome della nostra citta’ in quel carrozzone finto e corrotto che e’ il calcio italiano.Per questo noi non perdiamo mai.A proposito,forse il vero proviciale italiota sei tu,Firenze e’ una delle capitali del mondo.Bona cicciooooo

      • Il mio era un semplice sfottò che non conteneva offese di alcun tipo. Il tuo intervento invece rivela tutta la frustrazione vissuta in decenni di anonimato calcistico. Il depresso sei tu!
        E poi, come al solito, detenete tutti i primati. La vostra è la città più bella del mondo, la vostra cucina è unica, avete dato i natali alla lingua italiana (peccato non sia vero perchè è nata in Sicilia) e bla bla bla. Insomma, il solito copione trito e ritrito…
        Ciao bischero perdente!!!

    • In effetti non si tratta di birra artigianale ma Paulaner e Bayern Monaco hanno realizzato un sodalizio mica da ridere… Vi fornisco 3 flash: 1) allo shop ufficiale della squadra all’Allianz Arena vendono i bicchieri della Paulaner; 2) quando hanno fatto la finale in casa (persa col Chelsea) avevano elaborato una bottiglia celebrativa con scritto “Finale Doam” (lett. “finale in casa” in bavarese… mi sa che poi gli è andata di traverso); 3) dopo la champions vinta quest’ultima edizione hanno fatto diverse bottiglie celebrative (credo 11: una per ogni titolare con stampata l’effige del giocatore). Certo non è l’unico sodalizio birra (industriale)-calcio (anzi ci sono 1000 esempi). Credo però che quello tra Paulaner e Bayern sia uno di quelli meglio realizzati. Io, da parte mia, aspetto con fiducia che la vecchia signora mi “regali” una buona birra ufficiale con cui brindare ai suoi successi (sperare nella Alaskan Amber è troppo ?). Certo è che piuttosto che bere la “Birra Fiorentina” del validissimo Moreno divento bevitore di lagerazze industriali 😛

    • Godi pure di questi successi effimeri.
      Il tuo secondo e ULTIMO scudetto l’hai vinto con “Picchio” De Sisti in campo… vai a controllare che anno era… 😉

  3. Anche la Bionda del Leone di BSA è sostanzialmente la birra ufficiale della Pro Vercelli.
    I Leoni, in fatti sono i giocatori della Pro, e la Leone ha sempre accompagnato la squadra e gli eventi ad essa legati fin dalla sua nascita.

    • No, beh, niente di ufficiale, in effetti. Ma come detto, il nome della birra è ispirato dai Leoni della Pro e diversi eventi organizzati dalla squadra sono stati “conditi” con la Leone (ad esempio delle inziative di Terzo tempo in alcune partite).

      Non c’è però nessuna partnership ufficiale.

  4. Il legame fra Birra Ronzani (www.birraronzani.com, marchio storico datato 1855) e il Bologna Calcio è molto più vero ed antico: fu infatti nella birraria Ronzani che il Bologna F.C. fu fondato nel 1909.
    Oltre a questo aspetto, anche le caratteristiche tecniche della neonata Birra Fiorentina assomigliano molto a quelle di Birra Ronzani.

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