Negli ultimi anni la scena brassicola italiana si è arricchita di una nuova generazione di produttori che, pur avendo alle spalle pochi anni di attività, mostrano già una maturità sorprendente. È una “leva” di birrifici giovanissimi, spesso nati in sordina, che oggi si sta prendendo spazi importanti grazie a idee chiare, identità definite e una naturale inclinazione alla sperimentazione. Molte delle novità annunciate in queste settimane lo dimostrano: ricette solide, riferimenti stilistici centrati e una consapevolezza tecnica che smentisce qualsiasi timore di inesperienza. Dalle interpretazioni più fedeli agli stili tradizionali alle luppolate di nuova generazione, fino alle birre stagionali dai profili più complessi, i produttori coinvolti offrono un panorama dinamico e in costante evoluzione. Una fotografia incoraggiante del futuro della birra artigianale italiana, che si gioca sempre più anche sulle spalle dei suoi interpreti più giovani.
Wild Raccoon
Con quante birre inedite il birrificio Wild Raccoon (sito web) chiuderà il suo 2025? Su Whatabeer ne abbiamo censite al momento 33, a cui bisogna aggiungere altre due novità assolute. La prima si chiama Scarecrows Don’t Talk (7,8%) ed è una Double IPA a metà strada tra le filosofie produttive della West Coast e della East Coast. È quindi definita “Midwest” e unisce la morbidezza delle New England IPA con la secchezza delle luppolate della costa occidentale. Il grist è composto da malto d’orzo, avena e frumento, mentre per la luppolatura sono state usate le varietà Galaxy, Columbus e Mosaic, che conferiscono aromi resinosi, tropicali e agrumati. Anche la seconda novità, battezzata Eternal, Shiny & Chrome (8,5%). è una Double IPA, ma in questo caso spiccatamente West Coast, sebbene la luppolatura sia tutta australiana grazie all’impiego di Galaxy e Vic Secret.
Nama Brewing
Continuiamo con birrifici relativamente giovani per segnalare l’ultima creazione di Nama Brewing (sito web), uno di quei produttori che sembrano sul mercato da anni – nonostante abbia aperto solo nel 2022 – grazie a una costanza produttiva di ottimo livello. La new entry si chiama Dark Star (4,8%) ed è una Porter realizzata secondo i dettami dello stile, con malto e lievito britannici e un gusto morbido e tostato. Il birrificio consiglia di abbinarla a brasati e stufati, formaggi erborinati e dolci al cioccolato e a noi non rimane che verificare sul campo la bontà di questi suggerimenti.
Bandiga
E con grande soddisfazione restiamo su produttori attivi da poco tempo per segnalare la novità del birrificio Bandiga (sito web). Per la stagione invernale l’azienda emiliana ha deciso di lanciare la sua nuova Belgian Strong (9%), una birra dorata e brillante in cui, come da previsioni, a farla da protagonista è il lievito con il suo corredo di esteri (frutta matura) e fenoli (spezie). È una birra pensata per i mesi più freddi, quindi aspettiamocela piena e complessa, con note di confetture di albicocca, frutta a pasta bianca matura e frutta candita. L’elevato contenuto alcolico scalda e coccola, tuttavia la birra non risulta pesante, bensì equilibrata e piuttosto facile da bere grazie a una spiccata secchezza.
Stradaregina
Dopo il profondo restyling degli scorsi mesi, recentemente il birrificio Stradaregina (sito web) si sta concentrando sulla ridefinizione della gamma produttiva e sulla creazione di birre inedite, tra cui la nuovissima Lychee Tide (5%). Si tratta di una Fruit Gose appartenente alla linea Sour Collection e brassata con l’aggiunta di litchi, che arricchisce il profilo organolettico già contraddistinto dall’impiego di sale marino e da una spiccata acidità. La Lychee Tide, tuttavia, di accorda all’eleganza aromatica del Giappone: fruttato pulito, linee essenziali, zero eccessi.
Moi Beer
Negli ultimi tempi il birrificio MOI Beer (pagina Instagram) – un altro produttore decisamente giovane – ha aggiunto tre nuove birre alla sua gamma. La Punta Rossa (5%) è una Red Ale d’ispirazione irlandese, con sentori di caramello, biscotto e una leggera tostatura. Risulta equilibrata, rotonda e facile da bere, con un amaro gentile sul finale. La On Sight (5%), invece, è una Kellerbier dal cuore rustico, ispirata alle cantine franconi. Dorata e velata, si caratterizza per profumi di malto fresco, sentori erbacei di luppolo nobile e un gusto rotondo. La Quad (9%), infine, è una Quadrupel intensa e complessa, di colore mogano con profondi riflessi vermiglio e una schiuma abbondante. Esprime aromi speziati e richiami di uvetta, datteri, fichi, miele scuro e caramello. Le prime due birre sono uscite nelle scorse settimane, la Quad invece dovrebbe essere disponibile proprio in questi giorni.
Sothis
Chiudiamo con un salto in provincia di Macerata, dove il birrificio Sothis (sito web) ha da poco annunciato la sua birra natalizia. L’idea, supportata dagli amici dell’enoteca La Cantinetta Alcolica, era di creare un prodotto a tema ma lontano dalle classiche Kerstbier, senza peraltro legarsi a uno stile birrario particolare. La scelta è ricaduta su una sorta di anello di congiunzione tra il mondo della birra e quello del whisky, creando un prodotto che potesse richiamare il distillato senza ricorrere ad affinamenti in botte. Il risultato è la Nessie (8%), un’alta fermentazione realizzata con un lievito Ale di origine britannica e un grist piuttosto complesso, nel quale spicca una percentuale di malto peated. Il risultato è una birra ricca, con aromi torbati che lasciano spazio a pennellate fruttate (frutta secca e rossa) e a sfumature di caramello scuro, noci e sherry. In bocca è dolce ma non stucchevole, con un corpo caldo e avvolgente e una lunga persistenza aromatica.












