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Ecco le nuove birre italiane (molte delle quali presenti al Villaggio)

Come ormai facciamo regolarmente, oggi diamo un’occhiata alle nuove birre italiane, anticipando subito che molte di queste novità saranno disponibili in anteprima al Villaggio della Birra del prossimo fine settimana. La più interessante sarà probabilmente attaccata allo stand di Birra Amiata, dove i Cerullo Bros presenteranno la loro inedita Polska. Si tratta di un prodotto davvero intrigante, che ripropone l’antichissimo stile delle Gratzer/Grodzisk: birre realizzate con solo frumento maltato mediante affumicatura su legno di quercia. Da parte mia accennai a questa tipologia in un vecchio post sugli stili birrari più rari in assoluto.

Com’è nata l’idea di una birra del genere? Il motivo è spiegato diffusamente da Claudio sul sito di Amiata, in un post che traspira passione e cultura birraria in ogni frase. Il pretesto è stato il primo compleanno del figlio di Gennaro, che possiede il doppio passaporto italiano e polacco. Nel tentativo di celebrare il connubio tra le due nazioni, i Cerullo hanno scoperto l’esistenza delle rarissime Grodzisk, decidendo di replicarne la ricetta nel proprio impianto. Dai documenti storici risulta che queste birre, oltre a essere prodotte con solo frumento maltato, presentavano uno spiccato profilo luppolato e una netta nota affumicata. Ne esistevano due versioni: le prime incarnazioni avevano un tenore alcolico più sostenuto (13 plato), che poi si ridusse (9 plato) quando aumentarono le tasse sulla birra e sul frumento.

I Cerullo hanno riprodotto la versione da 13 gradi plato (circa 5% alc.), utilizzando luppolo Tettnanger anche in dry hopping. Da un punto di vista produttivo l’unica preoccupazione riguardava le problematiche di filtrazione del frumento, risolte grazie al supporto di Federico e Alessio di Croce di Malto. Inutile dire che non vedo l’ora di assaggiare questa novità, facendo i complimenti a Claudio e Gennaro per la loro costante voglia di rivalutare antichi stili della tradizione brassicola mondiale.

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Amiata non sarà l’unico marchio italiano a presentare nuove birre al Villaggio della Birra, visto che con tutta probabilità anche Mirko Caretta di Buskers porterà alcune produzioni inedite. In questi mesi infatti la linea del “birrificio itinerante” si è arricchita di tre nuove creature, che passo a illustrare nel dettaglio.

La meno giovane in ordine di tempo è la California Uber Alles, già apparsa ad agosto al Festival di Castellalto. Si tratta della prima bassa fermentazione di Buskers, brassata con Luigi Recchiuti di Opperbacco: prevede l’impiego di lieviti California Lager e luppoli europei per l’amaro e il dry hopping. A me è piaciuta molto e sarò felice di poterla assaggiare di nuovo a Bibbiano.

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Sempre a Bibbiano dovrebbe essere presente anche la Black Junkie, una Belgian Black Ipa realizzata con Giovanni Campari del Birrificio del Ducato. E’ una produzione ricca di malti e luppoli e brassata con lievito Trappist. Appare leggermente fruttata e speziata al naso, calibrata, equilibrata e poi tostata e leggermente amara in bocca. Il nome si ispira al libro Junkie di W. Burroughs, pubblicato nel 1953 e tradotto in italiano col titolo “La scimmia sulla schiena”. L’espressione è usata dall’autore per indicare l’astinenza da eroina e morfina, che provoca dipendenza: una caratteristica che in modo ironico si associa a questa Black Junkie.

Infine la Guybrush è una Saison realizzata con 2 tipi diversi di pepe rosa e luppolo Cascade. Brassata presso Birra del Borgo, è dedicata “a tutti i pirati pastafariani” del mondo. Chi è amante delle avventure grafiche, saprà benissimo che il nome si ispira a quello di Guybrush Threepwood, leggendario protagonista della saga elettronica di Monkey Island – quasi quasi mi è venuta voglia di rigiocarci 😛 . L’etichetta per una volta non sarà realizzata dal mitico Felideus, ma da Mirko in persona.

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Novità al Villaggio anche per Brùton, che presenterà la sua prima bassa fermentazione. Sarà una Pils con “profumi erbacei, un bel taglio amaro e un corpo molto piacevole”. Il nome non è ancora deciso e sarà scelto mediante sondaggio popolare tra coloro che per primi la proveranno. Prima uscita anche per l’ultima creazione di un altro birrificio toscano, L’Olmaia, che svelerà la Pvk nel Salco, versione maturata in legno della sua birra ai cereali. Anche queste due da segnare per un assaggio in anteprima, che sicuramente non mancherò.

Concludiamo questa carrellata con un accenno alle nuove birre di Elav, che saranno presentate durante l’Elav Indie Festival di questo fine settimana. Mi accorgo adesso di non aver citato la manifestazione nel post di venerdì scorso e mi dispiace, perché l’idea mi sembra molto buona: birra artigianale ma anche musica, con sette etichette discografiche (ognuna col suo stand) e nove gruppi musicali in concerto. Per tutti i dettagli sull’evento vi rimando al blog di Elav, mentre per quanto riguarda le produzioni inedite si parla di una Belgian Blond Ale, una Scotch Ale, una Pale Ale in modalità single hop e una nuova versione della Dark Metal Imperial Stout maturata con chips di quercia imbevuti di whisky Caol Ila. Non mancheranno le birre ospiti di Valcavallina, stand gastronomici e altro ancora.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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6 Commenti

    • Proverò a spiegare io anche se riconosco che la fretta non ha aiutato a capire bene il passaggio. Claudio ha scritto che, come diceva G.Verdi in una lettera a Florimo, spesso ” tornare all’ antico…sarà un progresso” (http://it.wikiquote.org/wiki/Giuseppe_Verdi) e anche per noi, riscoprire antichi o scomparsi stili birrari può rappresentare una crescita per chi produce birra. Anche per noi è stato interessante e divertente leggere, documentarci e cercare le materie prime proprio per questo stile dimenticato. In effetti, dal periodo scritto da claudio nel blog sembra quasi che Verdi parli con l’ interlocutore della birra artigianale vs quella industriale…ma seppur certi che se avesse assagiato le birre del ducato lo avrebbe certamente richiesto anche l’ illustre compositore, il senso era rivolto al fatto che studiando vecchi stili si imparano molte cose. Spero di aver chiarito il passaggio.

      • Gennaro, era una battuta scema, nella pagina web la “quote” per qualche motivo non appare (problema di editing) e si vedevano solo due

  1. Devo anche precisare che il nome Polka, frettolosamente utilizzato, pur avendo googlato, ma non ci eravamo accorti, è già in uso dal birrificio la Buttiga di piacenza. Per correttezza li ho chiamati e ho spiegato loro che modificheremo il nome della birra che in serata sarà reso ufficiale. Purtroppo con tutte queste birre si fa fatica anche a nominarle!!

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