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Nuove birre da Hilltop, Eastside, Antikorpo, Mukkeller + Old Copper, Yblon e Filodilana

Negli ultimi giorni si è tornato a parlare con forza delle tendenze emergenti nella birra artigianale italiana, complice anche la pubblicazione del report di metà anno di Italian Craft Beer Trends. In quel documento si sono confermate alcune direzioni già avviate, ma, guardando da vicino le novità uscite in queste settimane, si ha la sensazione che i birrai italiani continuino a muoversi in modo sorprendentemente libero e creativo. Che si tratti di recuperare ingredienti “poveri” come il pane invenduto, di sperimentare con saturazioni in azoto, di giocare con le basse fermentazioni o di spingere oltre il concetto di IPA, emerge sempre un’idea di fondo: proporre birre che parlino un linguaggio diretto ma allo stesso tempo colto, capaci di sorprendere e di trovare un posto speciale nel bicchiere (e nel cuore) dei consumatori.

Hilltop

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Il birrificio Hilltop (sito web) è ampiamente apprezzato per le sue creazioni di stampo britannico – il birraio, Conor Gallagher-Deeks è di origini irlandesi – ma in realtà eccelle in molte tipologie diverse. Non è dunque un caso che per la sua ultima novità, definita “la chiara di Bassano Romano” (il comune in provincia di Viterbo dove ha sede l’azienda), lo stile prescelto sia quello delle Pils, piuttosto che, ad esempio, quello delle Golden Ale. La ricetta della Hilltop Pils (4,6%) è però molto in linea con il modello delle basse fermentazioni di estrazione mitteleuropea: solo malto Pils, profilo erbaceo e finale amaro, limpida e facile da bere. Solo la luppolatura tradisce le origini di Conor, poiché oltre al tedesco Perle è stato usato l’inglese Northern Brewer. La Hilltop Pils è disponibile sul sito del birrificio e in diversi locali italiani, ma ovviamente il modo migliore per apprezzarla è presso la tap room di Bassano Romano.

Eastside

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Nella scena brassicola italiana ci sono delle micro-tendenze che difficilmente raggiungono le luci della ribalta, pur mantenendosi clamorosamente costanti negli anni. È quanto sta succedendo con le birre prodotte con pane raffermo, una tipologia con la quale negli ultimi anni si sono confrontati molti birrifici italiani. Ora è la volta del laziale Eastside (sito web), che pochi giorni fa ha annunciato la sua nuova Liquor Panis (5,2%). Si tratta di una Marzen realizzata con un 20% di pane avanzato – e quindi invenduto – del Todis di Latina, che va a integrare il normale malto d’orzo. Il tutto è avvenuto grazie al supporto degli istituti superiori Vittorio Veneto Salvemini e San Benedetto Einaudi Mattei. Il risultato è una bassa fermentazione di colore ambrato, pulita e limpida, con un aroma in cui prevalgono note riconducibili a cereali e prodotti da forno (grissini, fette biscottate, crosta di pane). In bocca il copione si ripete con l’aggiunta di un pizzico di miele e il leggero amaro del luppolo a bilanciare la bevuta.

Antikorpo

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Cambiamo totalmente genere per introdurre l’ultima nata in casa Antikorpo Brewing (sito web), frutto della collaborazione con il birrificio danese Alefarm (sito web). La birra si chiama Goddess’ Juice (6%) ed è una classica Hazy IPA che prevede una percentuale di avena in aggiunta al malto d’orzo. Inevitabilmente velata, è una birra chiara con un bouquet decisamente complesso, dominato dall’intensità dei luppoli: è facile ritrovare toni agrumati (kumquat) e tropicali (mango, papaya, cocco), seguiti da un tocco resinoso assai rinfrescante. Al palato risulta estremamente coerente, seguendo lo stesso tema aromatico, prima di chiudere con un netto amaro che smussa i sentori tropicali, agevolando la bevuta e accompagnando la lunga persistenza retrolfattiva. Se cercate abbinamenti non scontati, Antikorpo ne consiglia l’accostamento con thai curry (anche vegetale) con lemon grass e latte di cocco, falafel e hummus, sorbetti o cheescake al kumquat, al mandarino, al mango o alla papaya.

Mukkeller + Old Copper

A proposito delle micro tendenze a cui abbiamo accennato poco sopra, il report di metà anno di Italian Craft Beer Trends ha rilevato una timida ma interessante convergenza verso le birre “nitro”. Uno dei maggiori esponenti di questa corrente è il marchigiano Mukkeller (sito web) che qualche mese fa ha inaugurato una linea ad hoc per i locali. La new entry in questa gamma speciale è la Stile Libero (5,4%), disponibile da pochi giorni e brassata insieme al marchio Old Copper (pagina Facebook). Il nome dice già tutto, perché la birra non è riconducibile a uno stile preciso: nasce come Pale Ale, ma prevede sia una porzione di frumento nel grist, sia il ricorso a un luppolo americano caratterizzante come l’Amarillo (è una single hop). Inoltre è, appunto, saturata con azoto e da spillare mediante lo stesso gas, per ottenere una texture morbida senza comprometterne la facilità di bevuta.

Yblon

Il dato più sorprendente del primo semestre del 2025, tuttavia, è la crescita impressionante del segmento low-alcohol. Tra le tante novità rientranti in questa tipologia ora bisogna inserire anche la Nica (2,5%), una Table Beer lanciata di recente dal birrificio siciliano Yblon (sito web). Per realizzarla, il birraio Marco Gianino ha preferito lavorare sul grist piuttosto che bloccare la fermentazione, mantenendo basse quantità di malto e orientandosi su varietà speciali molto aromatiche. Inoltre la macinazione è stata gestita in modo da ottenere meno amido esposto durante la saccarificazione. Per la luppolatura sono state combinate varietà aromatiche europee ed americane, supportate da una parte di estratto di luppolo. Il risultato è una birra leggerissima ed essenziale, ma con un carattere tutt’altro che anonimo, impreziosita dalla nuova identità visiva del birrificio di cui abbiamo scritto recentemente.

Filodilana

La birra “doppio malto” esiste o non esiste? Sicuramente da poco esiste la birra Doppio Manto (8%), ultima novità del birrificio piemontese Filodilana (sito web). È un’American Double IPA dal colore dorato con riflessi ramati, dominata da un permeante aroma di agrumi e frutta esotica e da un corpo rotondo con un finale resinoso-balsamico. A proposito di nuove identità visive, anch’essa ostenta una grafica in linea col nuovo corso del birrificio di Avigliana (TO), di cui scrivemmo a fine febbraio.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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