Dopo aver dato un’occhiata alle ultime novità del 2024, è giunto il momento di volgere lo sguardo all’anno appena iniziato per scoprire quali birre inedite stanno lanciando i birrifici italiani. Come vedremo le prime due settimane di gennaio hanno riservato non poche novità, con il coinvolgimento di nomi di primissimo rilievo, spesso coinvolti in progetti collaborativi. Se il buongiorno di vede dal mattino, anche quest’anno ci aspetteranno tantissime birre inedite, che come sempre cercheremo di monitorare con le nostre carrellate settimanali.
Opperbacco
Subito dopo l’Epifania si è resa disponibile la Hazy IPA #6 (6,1%) dell’abruzzese Opperbacco (sito web), appartenente alla linea (R)evoluzioni. Il birraio Luigi Recchiuti continua dunque a indagare un sottostile ancora piuttosto in voga, sebbene in Italia la fase modaiola delle birre “succose” sulla falsariga della East Coast americana sia ormai alle spalle. Per questa nuova versione sono stati utilizzati i luppoli Simcoe e Galaxy, capaci di conferire note resinose e balsamiche di aghi di pino, arricchite da sfumature fruttate di pompelmo rosa e mango. In bocca il corpo risulta rotondo e vellutato, ma la bevuta procede agevole con un finale amaro bilanciato. Molto bello lo studio grafico dell’etichetta, rivista con un nuovo logo dall’artista Raul33.
Birrificio Italiano + Ritual Lab
Il Bar di Chiana (sito web) è un eccezionale locale della provincia di Siena, “un posto spettacolare che è l’incrocio perfetto tra un diner, una gas station e un grande pub”. Il virgoletto è la descrizione che ne ha dato il Birrificio Italiano (sito web) per annunciare l’evento di presentazione di due nuove birre, prodotte in collaborazione con Ritual Lab (sito web), in programma venerdì 17 gennaio. La 433 MI-RM (6,6%) è stata brassata presso il Birrificio Italiano ed è una White IPA di stampo “hazy” fermentata con lievito belga e luppolata solo ed esclusivamente con luppoli di origine slovena. La ricetta prevede l’impiego di cereali alternativi, semi di coriandolo e scorze di arancio dolce. La 163 RM-MI (4,2%), brassata invece da Ritual Lab, è una White IPA in chiave “session”, luppolata con le varietà Amarillo e Nectaron e aromatizzata con un’infusione a freddo di scorze di mandarino, arancia dolce e arancia amara.
Birra dell’Eremo + Shire Brewing
Quella sull’asse Milano-Roma non è l’unica collaborazione di rilievo di questo inizio 2025, poiché qualche giorno fa l’umbro Birra dell’Eremo (sito web) ha annunciato The Snatch (8%), realizzata in partnership con Shire Brewing (sito web). Interessante è il modello di riferimento, rappresentato dalle classiche British Strong Ale: una tipologia poco battuta fuori dalla nazione di origine – e anche lì ormai desueta – che in Italia presenta pochissime interpretazioni. Quella di Eremo e Shire si presenta di color dorato carico con riflessi arancio e all’olfatto si contraddistingue per leggeri sentori fruttati che esaltano l’aroma delicato dei malti inglesi. In bocca entra morbida e avvolgente con note di caramello e nocciola ad accompagnare la bevuta, prima della chiusura secca e amara che alleggerisce la bevuta e bilancia una crescente sensazione di warming.
Wild Raccoon + Mister B
Dopo aver lanciato nel suo anno di debutto la bellezza di trenta birre inedite, il birrificio Wild Raccoon (sito web) sembra intenzionato a ripetersi anche nel 2025. Dopo neanche dieci giorni dall’inizio di gennaio, infatti, il produttore friulano ha annunciato la new entry nel suo fortunato filone di Pastry Sour. La Dolci on Fire – Peanut Butter & Jelly (5,5%) è la prima birra della linea nata in collaborazione con un altro birrificio: si tratta del mantovano Mister B (sito web), che possiede una certa esperienza nella produzione di birre con ingredienti non convenzionali. In questo caso la ricetta prevede l’aggiunta di burro d’arachidi, lamponi, prugne e banana, con l’idea di riproporre in forma liquida l’iconico peanut butter and jelly sandwich tipico degli Stati Uniti. Birra golosa e originale, è perfetta per chi vuole iniziare l’anno con una bevuta fuori dagli schemi.
Birrificio 17
Il nuovo codice della strada, entrato in vigore da qualche settimana, continua a sollevare polemiche e sembra stia cambiando realmente le abitudini di consumo degli italiani. Rappresenta un ulteriore ostacolo per il settore delle bevande alcoliche, ma come sempre dalle difficoltà possono nascere delle opportunità. È ciò che ha provato a cogliere al volo il Birrificio 17 (sito web), che ne ha approfittato per lanciare la S-Birra (2,2%), una low-alcohol dalla gradazione davvero contenuta. Definita birra salva-patente, entra in un filone produttivo che, come spiegato in passato, i birrifici italiani fino a oggi hanno indagato solo parzialmente e senza una visione complessiva articolata. Con questa mossa il Birrificio 17 si è garantito una certa visibilità sulle testate mainstream, fornendo al contempo una “soluzione” al problema – e non è l’unica che stiamo osservando in questi giorni nel nostro ambiente.
Dank Brewing + Officina del Baccano
E concludiamo la prima panoramica del 2025 con un’altra collaborazione, nata questa volta dall’incontro tra Dank Brewing (sito web) e Officina del Baccano (sito web). La birra si chiama Barrio Logan (8,5%) e può essere considerata una Tripel rivisitata in chiave moderna, con una luppolatura lontana dai dettami dello stile. La varietà impiegata è infatti il Superdelic, che fornisce note di caramella e frutti rossi che ben si sposano con gli esteri fruttati del lievito. La potenza aromatica è sostenuta da una trama maltata solida e da una buona resa alcolica, elementi puntualmente bilanciati sul finale, dove la bevuta chiude secca e con un piacevole amaro di tipo erbaceo. Il nome è un omaggio all’omonima area artistica e industriale della California, oggi ricca di gallerie d’arte, taquerias e birrerie artigianali.