Chiusa la parentesi natalizia, da oggi ricomincia la regolarità attività di Cronache di Birra. E lo facciamo riprendendo le vecchie abitudini: essendo martedì, ripartiamo subito con le birre inedite lanciate di recente dai birrifici italiani. È una rassegna che volge lo sguardo ancora al 2024, essendo composta da produzioni annunciate a partire dalla seconda metà di dicembre. Chiudiamo così il lunghissimo racconto delle novità introdotte nel corso dell’anno appena concluso, di cui – lo ricordiamo sempre – potete avere una visione più precisa consultando il nostro portale Whatabeer. A febbraio tireremo le somme di quanto accaduto nel 2024 in termini di nuove birre, grazie a una novità che presenteremo a tempo debito.
Ritual Lab
Il 2024 si è concluso con una grande novità in casa Ritual Lab (sito web), che era stata annunciata addirittura un anno prima. A fine dicembre, infatti, ha debuttato la linea di fermentazioni non convenzionali del produttore romano, battezzata Fera e nata in collaborazione con Filippo Bruni, già nel team dell’azienda. Al momento la linea si compone di due birre. La prima si chiama, appunto, Fera (7%) ed è una Farmhouse Ale ottenuta da una fermentazione mista maturata dodici mesi in botti ex Brunello di Montalcino, con una percentuale di frumento nel grist. È una birra wild gentile, che si contraddistingue per le classiche note “selvagge” armonizzate in un contesto di grande eleganza. Questa sour fa da base per le altre versioni della gamma, aromatizzate in diversi modi. La Fera con albicocche (7,5%), ad esempio, prevede l’aggiunta del relativo frutto, che chiaramente contribuisce a definire il profilo aromatico finale. Le albicocche impreziosiscono l’ottima impalcatura con suadenti sfumature fruttate. Meritano menzione le etichette che, coerenti allo stile di Ritual Lab, presentano bellissime illustrazioni dal gusto vagamente onirico.
Wild Raccoon
Il birrificio Wild Raccoon (sito web) ha concluso il suo prolificissimo 2024 con la trentesima (trentesima!) novità dell’anno, annunciata a metà dicembre e disponibile qualche giorno prima di Natale. Si chiama Oh, hi Mark (6,7%) ed è un’esplosiva New England IPA luppolata con le varietà Idaho 7 e Mosaic, che colpisce per il suo aspetto decisamente velato e per le sue intense note di frutta tropicale e mandarino. Il birrificio friulano ha dunque scelto di chiudere con una Hazy IPA il suo 2024, che lo ha visto non solo debuttare sul mercato, ma anche ottenere da subito una grande attenzione da parte di operatori del settore e appassionati. Un entusiasmante inizio in attesa di un 2025 che gli auguriamo ricco di conferme.
Birrificio Trunasse
Restiamo nell’ambito delle Hazy IPA per introdurre la Rye Hope (4,9%) del Birrificio Trunasse (sito web), presentata in anteprima a metà dicembre. Si tratta di una birra che trae vagamente ispirazione dalle luppolate della East Coast americana, adattando però la ricetta al trend delle birre con pane di recupero. La Rye Hope nasce infatti dalla collaborazione con Panegiro, un panificio artigianale di Bra che ha fornito il pane raffermo di segale utilizzato in aggiunta al normale malto d’orzo. Il risultato è una IPA torbida a causa dell’alta presenza di proteine, responsabili anche del corpo morbido e avvolgente. A livello aromatico sono i luppoli a salire in cattedra (varietà moderne), grazie a un generoso dry hopping. La segale inoltre regala ulteriore complessità , aggiungendo freschezza e un tocco rustico. La Rye Hope è una sorta di omaggio al vecchio impianto del Birrificio Trunasse, poiché proprio a fine 2024 è entrato in funzione quello nuovo con sala cotte da 12 hl. Delle novità del produttore piemontese scriveremo meglio più avanti.
La Gramigna
Negli stessi giorni è stata presentata anche l’Après Ski (6,2%), new entry del birrificio umbro La Gramigna (sito web). Se dal nome vi aspettate una bomba alcolica utile per riscaldarsi dopo le giornate sulla neve, siete fuori strada. Siamo piuttosto al cospetto di una Pacific Lager leggera e facile da bere, in cui il protagonista assoluto è il luppolo Nectaron, una delle varietà neozelandesi più apprezzate in assoluto. L’Après Ski è una birra dal colore giallo paglierino, con una schiuma bianca e persistente, che colpisce per decise note di frutta tropicale. L’amaro è presenta ma in modo equilibrato, accompagnando ogni sorso e rendendo la bevuta piacevole e rinfrescante.
P3 Brewing
Dall’Umbria ci spostiamo in Sardegna, dove il 16 dicembre il birrificio P3 Brewing (sito web) ha annunciato la sua ultima novità . La birra si chiama Santu Nigora (6,8%), cioè San Nicola in lingua sassarese – il santo è il patrono della città – e appartiene allo stile delle Wee Heavy, cioè la gamma più forte nella classificazione delle tipologie scozzesi. Di colore tonaca di frate con riflessi rubino, si contraddistingue per un profilo maltato ricco e complesso, in cui al naso emergono sentori di toffee, biscotto e miele di castagno. Le sensazioni olfattive sono confermate in bocca e accompagnate da un supporto di frutti rossi. Il finale asciutto e lievemente tostato facilita la bevuta e nasconde pericolosamente la gradazione alcolica, non certo indifferente. Pensata da P3 Brewing per il periodo natalizio, è naturalmente proposta in abbinamento alle preparazioni delle feste, come panettoni, frutta secca e, ça va sans dire, dolci sardi come papassini e seadas.
Quattro Venti + Birrificio 93
Concludiamo con una collaborazione, che coinvolge il birrificio Quattro Venti (pagina Facebook) di Alba Adriatica e il Birrificio 93 (pagina Facebook) di Montefino, entrambi in provincia di Teramo. Si tratta di una partnership molto particolare, perché non riguarda una sola birra, ma un’intera gamma battezzata Linea Terra. L’idea è di utilizzare questo marchio per produzioni a quattro mani che valorizzino le materie prime abruzzesi, come accade con la primogenita del progetto. La prima Linea Terra (9,5%) è infatti una Quadrupel realizzata con il ricorso a miele di castagno locale e cippato di rovere in fase di maturazione. Pensata appositamente per il Natale, è ovviamente adatta a scaldarci nelle fredde giornate invernali che ci attendono nelle prossime settimane.