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Dopo le vacanze ecco le nuove birre italiane

Siamo arrivati quasi a settembre, eppure le notizie birrarie di un certo spessore ancora scarseggiano, segno che la vera routine probabilmente riprenderà solo la prossima settimana. Nel frattempo ne approfitto per dare una rapida occhiata alle novità dei birrifici italiani, che sono rimasti piuttosto attivi nonostante il periodo di vacanze. Difficile immaginare il contrario per l’operoso Birrificio Italiano, che proprio ieri ha comunicato il lancio di una nuova birra, nata per errore e battezzata con un nome improbabile: FtheW. Sarà lei a prendere temporaneamente il posto della rinomata Bibock.

Dicevo dell’errore. Ebbene in birrificio stavano eseguendo una nuova cotta di Bibock, quando si sono ritrovati con un mosto “pallido”,  a causa di un malto chiaro inserito per sbaglio dal fornitore nelle confezioni di malto ambrato. Arioli e compagnia hanno fatto buon viso a cattivo gioco, trasformando la sciagura in un’opportunità: brassare una nuova strong lager di stampo estivo, con l’impiego di luppoli inglesi e americani.

La FtheW è dunque una bassa fermentazione leggermente ambrata, dal contenuto alcolico pari a 6,5%. E’ estremamente aromatica, decisamente amara e secca ma anche fruttata al punto giusto ed equilibrata. A meno che non si riveli un successo senza precedenti, sarà una ricetta one-shot e la Bibock tornerà regolarmente disponibile dalla seconda metà di settembre. Per quanto riguarda il nome… beh il significato della “F” iniziale mi sembra chiaro; rimane da capire quello della “W” finale, ma credo che un elenco dei più importanti fornitori di malto possa essere d’aiuto 😉 .

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Il sempre attivissimo birrificio di Leonardo Di Vincenzo ha invece rilasciato recentemente una nuova creazione. Dopo i quasi unanimi consensi per la Perle ai Porci brassata con ostriche, stavolta è toccato al peperoncino diventare protagonista dell’ultima nata in casa Birra del Borgo. Si tratta della Naga ed è realizzata con una delle più piccanti qualità di peperoncino al mondo. E’ stata presentata ufficialmente durante la manifestazione Rieti Cuore Piccante e presumibilmente sarà disponibile nei locali “amici” del birrificio, in primis l’Open Baladin di Roma.

Un progetto ben più enigmatico è quello della Birra Sleale, marchio tutto nuovo su cui il relativo sito web non offre molte informazioni al riguardo. Da quello che si può vedere su Facebook, la Sleale sembra potersi giovare di una comunicazione abbastanza aggressiva (a partire ovviamente dal nome) e di una grafica d’impatto per le etichette, che in parte ricorda qualche birrificio americano – così su due piedi direi Rogue. La presentazione ufficiale si è tenuta lo scorso 27 agosto presso l’osteria La Mandorla di Verona.

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Concludiamo infine con una notizia di stampo industriale, perché la Forst ha recentemente annunciato il lancio del nuovo formato da due litri per la sua Sixtus. La confezione è molto particolare e prevede una cassettina di legno a “ingabbiare” la bottiglia. A detta del comunicato stampa, l’obiettivo del nuovo formato è di assecondare la crescente richiesta di confezioni speciali. Noi appassionati però continueremo a preferire la Sixtus alla spina, visto che quella infustata non solo non è pastorizzata, ma risulta anche essere una delle migliori Doppelbock italiane disponibili sul mercato.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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27 Commenti

  1. adesso che incominciavo ad aprezzare la nuova b.i.bock…quel diavolo di agostino me la toglie! voglio propio provare la fthew!! domenica sono la’..in quel di lurago w!!!!! ciaoo

  2. Basta Forst :O…a Merano e dintorni dove so stato era onnipresente….ovviamente…e per non farmi mancare nulla sono pure andato alla birreria a Lagundo/Foresta…dove tra l’altro c’era una Forst non filtrata ne pastorizzata niente male…

    • Ci sono passato anche io un paio di settimane fa….la sixtus l’ho apprezzata parecchio anche se servita gelata….peccato che non ho potuto visitare il birrificio (si può solo il giovedì). Tu lo hai visitato??

  3. dimenticavo anche il birrificio menaresta sabato presentera’ la nuova birra nata dalla collaborazione del birraio enrico dosoli e il FUNAMBOLICO valeriani! una dark ipa si chiamera’ due di pikke!! ciaoooooooooo

  4. FtheW credo sia come il FTW dei nerd da giochi online, quindi starebbe per For The Win 😀 sigla utlizzata quando si apprezza particolarmente qualcosa!ovviamente c’è spazio per altre interpretazioni ^^ spero di riuscire a trovarla!

  5. Purtroppo Perle ai Porci e Naga sono le uniche due birre lavandinate al Porck&Beer d’inizo agosto. E ce ne vuole per farmi buttar via ‘na birra…

  6. Riporto le mie impressioni dal fu Castellalto:

    Perle ai Porci – Del Borgo: con una base da stout cosi’ ci potevano mettere pure scarpe usate invece delle ostriche (sarebbe stata buona uguale)

    Naga – Del Borgo: problematica, zero schiuma e molto torbida. Peccato perche’ quel finale amaro e leggermente piccante dato dal peperoncino potrebbe essere molto interessante… .

      • Ciao non sapevo ci fossero altre n birre chiamate con la ALE finale… sapete dirmi quali, sono molto curioso. Per quanto riguarda il contrasto ALE/Blanche, forse non s’è capito bene dall’articolo, ma la Blanche è la prima birra della produzione SleALE, non si riferisce unicamente a questa birra. Prossimamente ne arriveranno delle altre!!

        • Chiaramente il riferimento al concetto Ale è corretto, visto che le Blanche sono alte fermentazioni (quindi Ale). Su quanto sia inflazionato il giochino del suffisso, ti basta fare un giro qui su Cronache alla sezione Birre o su microbirrifici.org

  7. Le nuove di Del Borgo le ho bevute a Castellalto. Ottima la Perle, veramente notevole. Peccato per quella al peperoncino. Niente schiuma e poco altro oltre a quel piccante finale. Peccato

  8. Ho spinato un fusto di Naga al Pork’n Beer a Montegioco.
    Mi è piaciuta parecchio, e a me il piccante non va proprio giù.
    Qui invece arriva in fondo, allunga la durata del “sorso” e facilita la fine del bicchiere.
    In sostanza per me è una birra estiva e divertente.
    La Perle bevuta dal maturatore resta però un gradino sopra sul mio libretto.
    A Montegioco accusava un po’ l’età o la lunga permanenza in quei nuovi fusti di PET simil “bottiglia da due litri di cocacola”…

  9. Caro Tyrser, come vedi ci vuole anche un po’ di cultura e di istruzione, non solo lo spontaneismo fatto di emozioni e basta. Anche il tuo venerato mentore Sandro Merlano la pensa come me ma soprattutto dice ‘birra alla spina’ ma’ spillare la birra’, perché ogni dizionatio della lingua italiana afferma che ‘spinare’ si usa per il pesce. Buona lettura!

    • Duncan, ho dato un’occhiata al commento e posso affermare con certezza che ci sono due possibilità:
      1) Sei un assiduo frequentatore/commentatore del blog che nella fattispecie non ha avuto il fegato di usare il solito nick. In tal caso sappi che il morphing non è concesso e non fa altro che candidarti a un prossimo ban.
      2) Sei un assiduo frequentatore del blog che cerca di farsi passare per qualcun altro. In tal caso ulteriori tuoi messaggi non saranno accettati.
      Per qualsiasi chiarimento puoi contattarmi in privato, grazie.

    • Quello che spillava a quel banco era il Colonna. Io al massimo tiravo una leva (o come si chiama) e riempivo i bicchieri.
      Spero di non aver riempito male il tuo.

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