Con l’inizio di settembre e della routine post vacanze รจ giusto riprendere le buone abitudini, come le nostre consuete panoramiche sulle nuove birre italiane. La pausa estiva non ha certo lasciati inoperosi i nostri birrifici, che anzi sono tornati piรน agguerriti che mai con una valanga di novitร molto interessanti. Tra le piรน stuzzicanti si segnala il progetto Cerbero di Ca’ del Brado, annunciato recentemente: un trittico di Old Ale che cerca di riprodurre le tradizionali caratteristiche dell’antico stile britannico grazie ad affinamenti in legno e contaminazioni con microrganismi “selvaggi”. Come le tre teste del cane infernale, anche la linea di Ca’ del Brado si compone di tre versioni diverse della stessa Old Ale: Cerbero Copper Label (9,8%) รจ affinata in botti di brandy, Cerbero Green Label in botti di nocino e Cerbero Purple Label con aggiunta di saba. Per il momento l’azienda ha svelato solo i dettagli della prima birra, specificando che la maturazione in legno รจ durata un anno e ha coinvolto botti di Brandy Villa Zarri. Per saperne di piรน vi rimando al sito di Ca’ del Brado, come al solito ricco di dettagli.
A proposito di “saghe” e birre acide, negli scorsi giorni il Birrificio Rurale (sito web) ha annunciato la sua inedita Total Distorsion (5,2%). Si tratta della terza incarnazione della “distorsione” brassicola promossa dal produttore lombardo, che negli scorsi mesi aveva giร rilasciato Tropical Distorsion e Hop Distorsion. Questa ulteriore variazione sul tema nasce dalla volontร di trovare una sinergia tra le due sorelle maggiori: la Total Distorsion puรฒ essere allora considerata una Fruit Sour IPA, in cui il frutto della passione e il luppolo convivono per realizzare un connubio decisamente originale. Le note di frutta tropicale si accompagnano a un finale leggermente amaro e balsamico, il tutto sostenuto dalla base acida che facilita la bevuta. Inutile sottolineare che la Total Distorsion sarร disponibile in lattina, oltre che in fusto.
Durante gli scorsi mesi le novitร birrarie non sono certo mancate, ma รจ ancora piรน sorprendente notare come anche le collaborazioni tra birrifici siano continuate, sebbene con frequenza minore rispetto al passato. A tal proposito vale la pena segnalare che giovedรฌ 3 settembre sarร presentata presso il Barley Wine di Roma la Peach & Love (6,5%), realizzata da due giovani produttori italiani: Rebel’s (sito web), con sede a Roma, e War (sito web), situato in provincia di Milano. Curiosamente anche questa birra rientra nel novero delle Fruit Sour IPA – che sia il sintomo di una nuova moda all’orizzonte? – sebbene in questo caso la frutta utilizzata sia la pesca. Aspettiamoci una classica “ammazza sete” perfetta per le giornate assolate, profumata e rinfrescante. Se volete assaggiarla in anteprima l’appuntamento รจ presso il pub capitolino, dove saranno presenti gli staff dei due birrifici.
La frutta รจ protagonista anche nell’ultima creazione del Birrificio Ofelia (sito web), appartenente alla linea dedicata ai viaggi intorno al mondo. Battezzata Jeepney Kings (4,7%), รจ una Fruit Ale aromatizzata con l’aggiunta di purea di mango in fermentazione e infusione di lime in due diversi momenti, fresca e facilissima da bere. Si contraddistingue per un carattere esuberante, proprio come le sgargianti jeep modificate che scorrazzano per le Filippine, paese a cui รจ dedicata la Jeepney Kings. La birra, disponibile in bottiglia e in fusto, รจ stata presentata ufficialmente sabato 29 agosto presso la sede di Sovizzo (VI), durante un evento in cui รจ stata abbinata all’abodo, il piatto tipico filippino per eccellenza.
Se siete attenti osservatori del nostro mondo, probabilmente ricorderete l’ottima prestazione del birrificio La Villana al Barcelona Beer Challenge dello scorso aprile, concorso in cui ottenne 5 medaglie e la terza posizione assoluta. Il produttore della provincia di Padova ha recentemente annunciato alcune novitร degne di menzione. La prima si chiama Italo (4,8%) ed รจ una Keller Pils totalmente made in Italy, poichรฉ sia l’orzo che il luppolo sono coltivati sul nostro territorio. Il malto รจ dunque di provenienza e lavorazione italiana, mentre per la luppolatura รจ stata impiegata la varietร Comet (fresca non essiccata) da una piantagione sperimentale di Italian Hops Company. La Italo, disponibile a partire da ottobre, si caratterizza per profumi di fieno, fiori di campo e una sfumatura agrumata, risultando dissetante e facile da bere.
La seconda novitร de La Villana si chiama MacBarrell Vol. 1 (9,5%), un nome che suggerisce la nascita di una nuova linea speciale del birrificio. Siamo infatti al cospetto della primogenita del nuovo programma di affinamenti in legno dell’azienda, inaugurato con una Imperial Chocolate Stout aromatizzata con fave di cacao brasiliane e invecchiata per tre mesi in botti ex rum Diamond 2002. ร una birra di colore nero profondo, con aromi di caffรจ e cacao amaro; al naso spicca una nota legnosa e un leggero profumo di rum, mentre al palato risulta secca, corposa e strutturata, ma anche discretamente beverina. La seconda incarnazione del progetto sarร una Irish Ale torbata affinata in botti ex whiskey Ardmore, poi altre creazioni usciranno con cadenza di tre o quattro mesi, in base al tempo di maturazione richiesto dalle botti.
Concludiamo la rassegna odierna con la Middle Way (5,6%), una bassa fermentazione molto particolare annunciata la scorsa settimana dal birrificio Torre Mozza (sito web). La base fermentabile prevede una percentuale di avena e frumento in aggiunta all’orzo maltato, che forniscono morbidezza al palato; il dry hopping รจ invece eseguito con luppoli Equanot e Sabro – quest’ultimo una costante di molte birre del periodo – che regalano intensi profumi tropicali. In aggiunta la ricetta prevede l’impiego di grani del paradiso, che arricchiscono il bouquet con una particolarissima nota pepata ed esotica. La Middle Way รจ dunque una sorta di New England IPA a bassa fermentazione: un esperimento interessante, che potrete assaggiare proprio in questi giorni.
Il sito di Ca’ del Brado sarร pure ricco di particolari, ma non svela quello che piรน mi interessava: per quanto tempo Guido Zarri ha lasciato invecchiare il suo distillato nella botte poi ceduta alla cantina brassicola?